A parte le minchiate, parlando con cognizione di causa perchè su Amazon ci vendo, vi spiego come funziona la questione resi:
-Amazon tutela il compratore anche troppo, io ne so qualcosa. Quando vendetti una PSP utilizzando l'inserzione standard (amazon ha pagine preimpostate per ogni prodotto) scoprii che era stata modificata nella descrizione da un altro venditore (cosa possibile) aggiungendo 10 giochi in regalo. Io vendevo la PSP usata a 50 euro, il venditore a 150. Amazon mi diede torto perchè il cliente che legge l'inserzione, anche con descrizione erronea, ha sempre ragione. Rimborsarono il cliente che il rimborso non l'aveva nemmeno chiesto ^_^'. Parecchio tempo e fatica dopo sono riuscito a farmi rimborsare.
-I software non sono rimborsabili. Più per la legge italiana contro la pirateria che per direttive Amazon. Ne deduco che Amazon non freghi nulla della restituzione, che con i fantastiliardi di prodotti che Amazon vende ogni giorno si faranno rimborsare dal fornitore che si ritroverà con 10-20 cd aperti a fronte di migliaia di cd venduti.
-La politica resi per i venditori esterni è generalmente quella di Amazon con delle restrizioni su alcuni prodotti. Amazon stessa precisa inoltre che un venditore affiliato può chiedere la restituzione del prodotto a spese del compratore per acquisto erroneo e che non si deve rimborsare il cliente prima della restituzione del pezzo per verificarne le condizioni. Da una parte Amazon non è Ebay e quindi ogni venditore agisce come se fosse per conto di Amazon e seguendo le sue direttive, e questo è un bene, ma se Amazon iniziasse ad abusare delle sue politiche venderebbe la metà dei prodotti e ciao ciao alle commissioni. Questo per ribadire che ad Amazon, di Scorre che ordina PS4 per giocare a TLoU e restituisce perchè il pad gli ha fatto uscire i calli, non gliene frega una razza.