Quandò usci non avevo il PC, ma solo il SNES. Per questo ogni tanto su Super Console leggevo della Doom-mania che impazzava su computer, del fatto che sarebbe uscito su Ultra 64 in versione migliorata, senza spixellamenti e, udite udite, coi nemici poligonali ("come nel futuro Quake", scriveva l'articolista) e sbavavo.
Ogni tanto acquistavo TGM e risbavavo sulla publicità di Doom 2.
Volevo giocarci, era il gioco del momento insieme ai picchiaduro più "in" (SSF2 & MK2) ma non sapevo come. Quando lo convertirono per 32X stavo per fare la follia di comprare MD+accrocchio, ma per fortuna non avevo abbastanza soldi. E aspettavo.
Ho aspettato fino al 1997, quando comprai la versione per N64, che era stata completamente ridisegnata, aveva nemici, armi, livelli e atmosfera totalmente diverse. Probabilmente per certi versi migliori dell'originale, ma gli mancava la cosa più importante: l'ironia.
Doom 64, per quanto ottimo tecnicamente e ludicamente, era dannatamente oscuro e si prendeva troppo, troppo sul serio. All'epoca, ovviamente, non ci feci caso (non avendo mai giocato l'originale) e persi le mie belle ore dietro demoni e schifezze varie (e la motosega l'avevano modifcata con due lame, bruuuum!).
Poi, quando comprai il PC, nel 2000, Doom fu uno dei primi giochi che cercai. Appena trovato e installato (versione su floppy, un'ora per copiarli tutti, dannaz) mi si apri davanti un nuovo universo.
Quello era il VERO inferno, quelli erano i VERI demoni. Il sangue a fiumi, le frattaglie, i nemici polverizzati in mille frammenti sanguinolenti da un mio razzo o dall'esplosione di un barile, le espressioni del volto di Flynn Taggart quando trovavi un'arma particolarmente sfiziosa, i simboli satanici e massonici sparsi ovunque, addirittura una piattaforma a forma di svastica e, soprattutto, i messaggi.
"You found the chainsaw, now let's find some flesh!"
"Do you think that DOS is better than me?"
"Death becomes me..."
E via di questo passo, sino alle esileranti righe di commento al termine dei vari episodi: ancora rido leggendo, al termine di Knee Deep in The Dead, dopo essermi fatto un culo tanto per far fuori a missilate i due Hell Knight (e il loro muggito, Dio, mi sono cagato sotto tre volte la prima volta che l'ho sentito):
"Once you defeated the big badasses at the Phobos Base you think you have won, right? Where's the fat reward and the ticket home?"
E poi tutto il resto che avete detto anche voi, il level design sopraffino, l'atmosfera, la giocabilità clamorosa (una droga, ne più ne meno) la grafica per l'epoca spaccamascella, la colonna sonora super tamarra.
Ma per me Doom rimarrà sempre come una gigantesca presa per i fondelli dei benpensati, un dito nel culo dei vari moige e delle loro ridicole e ipocrite crociate.
Buon compleanno, bad motherfucker.