Il Ng+ me lo sta confermando sempre di più: la differenza qualitativa fra prima e dopo Genichiro (ma il calo inizia già quando si arriva al castello) è nettissima.
Ma infatti si sente spesso dire, anche a proposito del remake, che DeS in quanto capostipite del genere, rechi delle tracce di sperimentalità e incompiutezza. Per me è vero proprio il ocntrario. E' l'unico titolo From completo a tutto tondo, e se effettivamente esisteva un sesto mondo poi segato, non se ne sente assolutamente la mancanza. Invece tutti i giochi a seguire hanno inserito alti e bassi qualitativi o elementi di innovazione imperfetti, topo l'interconnessione, che sia in DaS che Bloodborne e Sekiro coinvolge solo una parte del mondo.
Io ho giocato solo Dark Souls è limitatamente a questo mi sento di condividere.
In Sekiro post-Genichiro è un mix di ambientazioni anonime e poco curate, level design che si spegne e si banalizza, ritmo che si allunga e si de-intensifica, esplorazione che non è interessante né ben remunerata e soprattutto boss che vengono riciclati come se non ci fosse un domani.
Io avrei fatto così: avrei lasciato tutto uguale fino al castello compreso (ma quest'ultimo un po' meno dispersivo e con più varietà estetica), avrei messo la scimmia guardiana come boss del Monte Kongo al post del tira e molla con le quattro scimmiette studiose, avrei lasciato il villaggio Mibu ma SENZA valle della nebbia (un'altra fase da tagliare senza rimpianti) ed avrei segato senza pietà la Forra, il Fortino, il Passaggio verso la Forra, il Palazzo della Fontana e il castello di notte, magari conservando Occhi di serpente e mettendolo da qualche altra parte (nel castello?).
Il gioco sarebbe durato meno ma ne avrebbe guadagnato di brutto in coesione, efficacia, ritmo ed intensità.
Fermo restando che, come ribadisco sempre, Sekiro è un gioco meraviglioso che mi è piaciuto un botto e propone alcuni dei momenti migliori dell'intera generazione