Xibal, parli dei primi Resident come se fossero gli ultimi.
Perché sì, erano materiale da B-Movie con una predilezione per il miscuglio, ma c'era misura, c'era una coerenza di fondo [le mutazioni del T-G-Vitamina C Virus] con cui entravi progressivamente in contatto, stanza dopo stanza, documento dopo documento, che riusciva ad armonizzare sotto lo stesso tetto concettuale gli abomini che ti ritrovavi via via di fronte.
Confido nel fatto che la demo volesse rappresentare un pò il menù degustazione del tutto.
Non sono d'accordo sull'efficacia del manichino, più che il jump scare goffamente implementato, per me sortisce l'effetto del dettaglio notato con la coda dell'occhio, del dato mnemonico che non sai se sia reale o immaginato dopo molto tempo, quel quid di incertezza che crei la progressione verso il fulcro tramite un mezzo audio-visivo, prima che documentale.
Non fa saltare sulla sedia perchè lo noti e non lo noti, e quella sensazione di aver visto qualcosa, ma non esserne sicuro, che crea atmosfera...
Per me c'ha uno stile alla Blair Witch Project sto gioco.
Ricordo che prima di vedere la strega di Blair, in una pessima CGI, nel 2016, la strega dimorava in ogni inquadratura del bosco del vecchio film.
Siamo alle solite eh, nel nuovo film la "strega" la devi vedere, avvalendoti di derubare a tua stessa fantasia. Nel vecchio, dimorava dentro la coda del tuo occhio.
C'era gente al cinema che una volta uscita giurava di averla vista chiaramente.
Mentre la telecamera impazzita, schizzava sfuocandosi, generando una tensione palpabile che ammantava tutta la pellicola.
Altri dicevano che era chiarissima la sua sagoma nel buio
"Ma come fai Pik a non vederla? Cazzosanto!!!...Mentre la ragazza scappa" Non c'era nulla nella prima pellicola. Non c'era assolutamente niente, nessun pupazzo, nessun FX, nada.
Eppure l'immersione era tale che la fantasia di ogni spettatore galoppava, piazzandola tra le foglie, tra i rami secchi e dal movimento ondulatorio, tra i movimenti di camera incerti, era ovunque.
Ed in nessun luogo tangibile.
D'accordo, RE7 assomiglia stilisticamente e spaventosamente a PT, ma è molto diversa dall'inquietante collage di jumpscare di Kojima e Del Toro: Qualunque cosa ci sia in questa demo, permane su tutto il gioco.
Capitemi. Il percorso nella demo è sempre il solito. Ma ha molte variazioni. E dove non arriva l'occhio, ecco che emerge una strana percezione, un'ombra, un movimento sospetto, una strana densità della pellicola che tutto d'un tratto si fa foriera di una visione spaventosa...o inquietante.
Tra le assi.
Cazzo.
Cos'era quella cosa?
Ciao RE, è da un po' che ti si aspettava.
#CountDown