CLERKS 2 di Kevin Smith
Cosa può far sentire più vecchi dello scoprire che Clerks ha già dodici anni sul groppone?
Tanti ne sono passati infatti da quando il film a zero budget ideato, scritto, diretto ed interpretato dall’allora giovanissimo Kevin Smith aveva fatto credere che un talento comico scintillante avrebbe di lì a poco spiccato il volo verso il successo: il tempo ha dimostrato che le cose non sono andate proprio com’era lecito aspettarsi e oggi dopo, a quasi tre lustri di distanza, Smith torna sul luogo del delitto, rectius, all’ovile caldo e protetto offertogli dalla dimora di Silent Bob, Jay, Randall e Dante.
Stavolta il quartetto deve sloggiare dal vecchio negozio, andato a fuoco, e posizionarsi dentro e fuori un fast-food, gestito dalla bella Rosario Dawson: per Dante è l’ultimo giorno di lavoro prima della partenza per la Florida dove si sposerà e gestirà un autolavaggio…ma finirà davvero così?
Clerks 2 è molto divertente, quasi forse più del primo capitolo: volgarissimo, irriverente, cinico, ma capace di trasformarsi nel volgere di un solo fotogramma in una pellicola romantica, tenera e intelligente. Non troppo, per fortuna e quindi via a discussioni demenziali su quale trilogia sia più importante, se quella di Guerre Stellari o Il Signore degli Anelli, a battute feroci su religione, Dio, ebrei, neri, bianchi, i Transformers e di natura sessuale, camei di ex- frequentatori del vecchio videonoleggio, ironie su internet (elemento nuovo rispetto al 1988, che funge da perfetto volano a decine di situazioni comiche) e via discorrendo, per un’ora e mezza durante la quale si sghignazza spesso e volentieri.
Le due coppie, icone della serie, mantengono inalterato il loro fascino anche a distanza di così’ tanti anni, anche grazie alla consumata verve di Brian O'Halloran, Jeff Anderson, Jason Mewes, oltrechè ovviamente dello stesso Kevin Smith.
A rendere ancora più godibile il film concorre stavolta la presenza magnetica di Rosario Dawson, mai così “normale” e bellissima. Impossibile non perderci la testa (e infatti…) . Ottima anche la performance del giovanissimo Trevor Fehrman, new entry, ma capace di inserirsi dalla prima inquadratura nel folle contesto di Clerks, isola felice per Smith e per gli spettatori che amano questo incostante ma pungente autore.
Clerks 2 mostra finalmente un Kevin Smith in stato di grazia, più libero nella scrittura e attento ai tempi comici che in passato, e ha tutte le caratteristiche che avevano reso popolare, per non dire mitico, il primo episodio: la capacità, tra un “fuck” e “ass”, di descrivere dubbi, incertezze, inquietudini e paure di una generazione, è rimasta intatta e così il coraggio di chiudere il cerchio, con un finale bello e un po’ triste, in bianco e nero, che scrive forse la parola fine alle avventure di Dante e dei suoi improbabili amici.
In sala dal 29 settembre