Disney anni '90
Il cosiddetto Rinascimento dopo la mediocrità dei 70 e 80.
Sia in termini qualitativi sia in termini quantitativi, perché se prima tra un film e l'altro potevano passare anche 6 anni, negli anni 90 i bambini dell'epoca (tra cui il sottoscritto) al massimo aspettavano un natale.
Infatti il rito del film Disney da andare a vedere al cinema a Natale nasce in questi anni.
Senza contare l'uscita di Toy Story nel 1995.
Nata da una costola della Lucasfilm, la Pixar da metà anni 80 "giocava" con la computer grafica, realizzando corti animati che riscuotevano sempre più successo.
Dopo 10 anni e aver stretto una collaborazione con la Disney, esce il primo loro lungometraggio.
Toy Story, appunto.
Ma torniamo all'inizio.
Il primo film del rinascimento è La Sirenetta. E' tipo il musical Disney perfetto se non fosse che se li inventa lui i musical Disney perfetti. Laddove andando avanti con i personaggi che ad un certo punto cantano senza ragione si esagererà, nella Sirenetta no, ogni canzone è funzionale alla trama e non viceversa, sottolinea il momento e le musiche sono divertenti da morire.
Ci sono rimasto male che solo nel 2007 si è pensato di farne un vero musical in live action.
Altro da dire non c'è, è una storia molto carina e ben strutturata, ineccepibile.
Magari mi preme sottolineare un punto, magari l'ho visto solo io, magari mi piace vedere collegamenti dove non ci sono ma gli anni novanta presentano una piccola rivoluzione anche sul piano delle nostre principesse Disney.
Apparte film che parlano proprio del ruolo della donna, le protagoniste Disney sono negli anni 90 più cazzute, più protagoniste ma anche più.. sessualizzate.
Jessica Rabbit aveva colto nel segno o ce lo vedo io?
Magari sarà la seconda ma vi prego di ricordare la scena in questo film dove Ariel, dopo essere stata trasformata in umana si alza dall'acqua completamente nuda e senza che questo si trasformi in una gag. Impensabile fino a pochi anni fa, ammettetelo.
Un piccolo pit-stop per Bianca & Bernie Nella Terra Dei Canguri, palesemente figlio dell'era precedente, abbastanza divertente, carinissimo all'epoca, sapidino oggi. Con tanti comprimari simpaticoni oni oni oni oni ecc...
Certo, l'ignoranza saccente dell'antagonista (un grillino ante-litteram, in pratica) è un particolare molto gradito ma non basta.
Molto più interessante naturalmente è La Bella E La Bestia che però ha dalla sua colpe orribili. Siamo già nel campo della troppa musica, troppi stacchetti riempitivi vuoti e fini a se stessi.
E poi con che musica. Vincerà l'Oscar questo film come migliore canzone e colonna sonora. Roba cantata da Celine Dion.
Ebbene si, siamo in quella musica anni 90 vaporosa quanto vuota, una spremuta di cuori ipoglicemica. Ed è terribile che infatti loro si innamorano il tempo di una canzone, roba superficiale e trooooppo anni 90, chi ci cascherebbe più adesso.
Ah, fattuale che il padre della tazzina sia l'orologio anche se il piccolo non lo sa. Fattuale.
E lo so che Belle è sessualizzata come le suore in Marcellino Pane e Vino (c'erano delle suore?? boh!), però vi invito a guardare al prossimo classico, ovvero Aladdin (1992) dove Jasmine nel clima afoso di Agrabah se ne girella con quel suo vestitino azzurro, disobbedendo al padre e allo status quo, visto che vuole il vero amore, sti cazzi la stirpe. Altro che il principe azzurro da sposare.
Poco da dire su Aladdin apparte che l'idea di un personaggio come il Genio è ancora fortissima, spassosa, follemente geniale. Ma tutto il film fila via tra personaggi riusciti e il fascino delle ambientazioni orientali per quanto superstereotipate.
Ah, non so se vi ricordate che si usa anche la computer grafica nel film (non per la prima volta), meno male per pochissime scene perché quel poco che si vede preannunciava disastri se ci puntavano di più.
Dopo Aladdin pausa, un attimo di respiro, la casa era impegnata con un grosso progetto, il primo film Disney da una sceneggiatura originale.
2 anni dopo esce Il Re Leone. Ragazzi, IL RE LEONE.
Al di là dei soliti discorsi di plagio è il Re Leone è un film monumentale, fine ed esaltazione di un era, campione di incassi “2 d”.
Personalmente lo trovo un film impeccabile, dove davvero tutto funziona, anche solo per pura casualità, che lo mettono sopra alla maggior parte dei classici.
Basta solo vedere le musiche di questo film rispetto ai fratelli usciti nei soliti anni, vuoi mette la scena di apertura?
Mi sbilancio, uno dei film più importanti di sempre.
Anche il messaggio che traspare da questo film è molto più maturo rispetto a quelli che avevamo visto in precedenza, l’imparare dai proprio errori, l’importanza di prendere una botta in testa per poi riuscire a schivarla.
Gran Film.
Dopo ci fu Pocahontas. Non l’avevo mai visto, si vede che ormai erano puntati verso temi più “sociali” e bravi loro, ma Pocahontas l’ho trovato noiosetto. Per me manca proprio una parte nel film con una risoluzione troppo anticlimax. Poi piena di siparietti con animaletti buffetti che annoiano ancora di più. Bruttarello.
Però a fine anno esce Toy Story, il primo film Pixar. Ha guardarlo oggi è invecchiato. Non male, perché sono stati furbi a rendere protagonisti giocattoli quindi plasticosi di natura, però ci sono certe scene che oggi si digeriscono male quando entrano in scena fattori più umani o canini.
C’è anche da dire che i personaggi di Toy Story non li mai troppo apprezzati, la storia è noiosa anche se uscì in anni in cui anch’io pensavo che i miei giocattoli parlassero.
Ma continuiamo con questo rinascimento che vede uscire nel 96 Il Gobbo Di Notre Dame, altra trasposizione, questa volta un pò più alta, e vede un film solido, con il solito peccato di quei 50 muniti di musica di troppo, ma che presenta scena di azione molto belle, soprattutto nel finale. Ah, tornando alla sessualizzazione delle protagoniste, qui c’è Esmeralda, praticamente condannata a morte per “suscitare atti impuri” anche se in verità per non cedere alle avance di Frollo, giudice perbenista ma anche ipocrita. Si, nel libro Frollo era un sacerdote, qui nel film la chiesa ne esce taaanto pulita (troppo), però Frollo antagonista estremamente azzeccato.
Lo considero un film carino con gli unici difetti i soliti della Disney di quegli anni (come i 3 gargoyle, un pò messi a caso).
Nel 97 abbiamo Hercules, film che adoro da sempre per la sua storia divertentissima, il suo stile grafico pannoso e tondeggiante. Amo anche le musiche però non so se è perché le ho stampate in testa dopo averle ascoltate una marea di volte all’epoca quando avevo la VHS.
Però volete mettere la rigidità delle musiche di Pocahontas o Il Gobbo con il soul-funk delle Muse? Davvero?
Comunque film riuscitissimo, non un capolavoro ma che funziona dell’inizio alla fine, con personaggi e situazioni esaltanti.
Bella e fuori dai soliti canoni la storia d’amore, non roba buttata lì ma parte integrante della storia, per niente banale.
Meg una delle più fighe protagoniste Disney di sempre.
E ok che il materiale originale era fantastico ma basta vedere per esempio Ade per capire un character design stellare.
L’anno dopo (9 film in 10 anni) esce Mulan di cui non avevo grandi ricordi e l’ho trovato un film gustosissimo, veramente azzeccato, godibile, ispirata ad una leggenda cinese.
Bello da vedere, divertente nella trama, forse arriva al finale un pò stanco ma presenta tutta una parte iniziale che oserei dire epica.
A Mulan vuoi bene, come riesce a farsi valere, a combattere per la propria famiglia. Forse il fatto di aver dietro Mushu Eddie Murphy ha dato troppo spazio al personaggio che è il tipico “macina-gag” dei film Disney, ma sono dettagli per un quadro generale adorabile.
A fine anno esce il secondo film Pixar A Bug’s Life, e anche qui possiamo considerarlo il secondo esperimento, ancora la Pixar stava affilando le unghie, calcolando gli equilibri, sia nella parte visiva (ancora un pò poverella), sia nella scrittura (molto basica la caratterizzazione dei personaggi e la trama).
Certo, si vede già un pò di intenti a voler essere di più (le cavallette nel suo essere spaventose e tutti il discorso della paura usata per comandare, fantastiche) ma ancora i tempi sono acerbi, pur rimando un film molto carino. Però ancora qualcosa manca, soprattutto visto oggi e col senno di poi.
Ci mancano ancora tre film, 1 Pixar.
E non ho contato i vari “Direct-to-video”, ovvero i seguiti dei classici che non sono mai usciti al cinema e che iniziano a spuntare come funghi proprio negli anni 90. Praticamente ogni classico Disney ha un seguito, persino Red & Toby. Ecco, io quei film non li vorrò vedere mai. Che ok, essere curioso delle storia della più grande multinazionale dei sogni dell’infanzia ma ha tutto c’è un limite. Sennò alla fine mi ritrovo a vedere anche Wanda Vision o Falcon e Winter Soldier.
E che cavolo.
Però.
C’è da dire che vedendo Tarzan del 1999 un pò di curiosità per il suo seguito Tarzan & Jane mi è venuto.
Un pò perché è un film con un finale molto aperto ma soprattutto per il semplice fatto che Jane nel film è fenomenale. Vera e propria spalla comica oltre che solita protagonista femminile Disney. Buffissima.
Tarzan è l’ultimo vero film di questo rinascimento e come tutte le cose che finiscono è un pò una via di mezzo.
Perché è un film piacevole ma non indimenticabile, mostra i muscoli (l’inseguimento dei babbuini da bocca aperta ancora oggi) ma perde un pò di sostanza tornando sempre nei temi ormai stagionati (il diverso, l’uomo cattivo, ecc…), personaggi ottimo (ripeto Jane) ma anche i soliti pupazzi per le gag.
Una conclusione, nel bene e nel male.
Nello stesso anno esce Toy Story 2, nettamente migliore del primo anche solo per questioni tecniche, però ripeto non riesco ad appassionarmi a questa saga.
Forse è il film dove è più evidente il solito problema dei film Pixar ovvero quello di dare un bel messaggio ma tanto poi parte l’inseguimento per i bambini in sala.
E parla uno che ama la Pixar ma per adesso è solo un giovane con grandi possibilità davanti a sè.
Cmq piano piano salivano, anche solo per il fatto che incassavano già molto di più dei Classici Disney.
Concludiamo con un divertissement, Fantasia 2000, seguito del celebre film del 40.
Sicuramente meno importante del primo ma anche più divertente. Si apre con una computer grafica invecchiata molto male ma poi ritorna in luoghi più sicuri 2d.
E’ un film anche trascurabile se non amanti di un operazione del genere, però ritrovare L'apprendista stregone e vederlo non sfigurare (anzi!!) rispetto a corti più recenti, è sempre bello.
Come i film fatti da corti degli anni 40, una produzione di alti e bassi.