A questo auguro solo cose buone e care, ma ho maturato l'idea che è difficile prendere il Bolton del 2013.
Glielo auguro eh, cioè io ci credo, ci possono riuscire. Ma stavolta è molto difficile, non possono nemmeno scopiazzare un romanzo premio Pulitzer, sono loro e il pubblico.
E il pubblico...viene da giochi di un certo peso narrativo, ne abbiamo viste tante, e giocate.
Mah, io sul "primo capitolo capolavoro inattaccabile" qualche dubbio ce l'ho, e vedo nella Parte II l'occasione per Druckmann e ND di dimostrare che possono fare di meglio, spingendo il medium a un livello successivo. Lo dici tu stesso: la Parte I prendeva a piene mani da storie già raccontate, e non solo nel The Road a cui facevi riferimento; per chi al tempo aveva un background di storie post-apocalittiche e di zombie, TLoU era un susseguirsi di situazioni già viste, anche in ambito videoludico; più di un anno prima era infatti uscito The Walking Dead dei Telltale, che aveva alzato l'asticella della scrittura - sfortunatamente per ND - con tematiche piuttosto simili a quelle che si sarebbero poi viste in TLoU.
Con la Parte II hanno l'occasione, e la maturità, per poter scegliere un strada che sia più propria e consapevole. Lo dimostra l'accento che stanno ponendo sul tema del "ciclo della violenza", che era proprio uno dei punti in cui la Parte I palesava i suoi limiti, dal design dei livelli (quasi sempre destinati a un massacro) a una player agency fin troppo stretta nelle maglie della storia (la follia omicida di Joel nel pre-finale).
Mi è impossibile credere che con la Parte II i ND possano fare un passo indietro.
Per me TLOU è davvero un capolavoro, un punto senza ritorno dell'intrattenimento mainstream, un gioco/esperienza che ci ha messo di fronte ad un modo diverso di vedere e giocare le cose, anche se molto lo avevamo già visto/letto/giocato. È vero per certi versi: Tutto ciò è stato già visto, l'outbreak simil-zombie, l'ambientazione apocalittica, la gente che si aggrappa a spiragli di vita, il gameplay uncharted-wannabe, buona parte delle soluzioni le avevo già viste. Mai assemblate così però, con questi simbolismi, questa cura adulta, matura, profonda infusa in ogni inquadratura, in ogni foglia del gioco.
Non voglio ripetere le 400 pagine del vecchio thread, però, sei davvero bravo se il miele non lo deglutisci, e lo tieni in bocca, assaporando ogni momento. E TLOU è sostanzialmente quello: miele per un videogiocatore. Inutile quindi soffermarsi su analisi postume ed incongrue da parte mia, è un gioco che ha condizionato l'industria dei videogiochi e a ruota, la macchina dell'intrattenimento in toto, è un gioco su cui si sono spaccati la testa registi di videogiochi, scrittori e sceneggiatori, e pure Netflix
Mi limito a dire che, passano gli anni, e sembra sempre quel 2013