Sto giocando Metro Exodus in questo momento e sono verso la fine. Sono un grande amante della serie e devo dire che anche questo terzo capitolo mi piace molto. Se da un lato però inevitabilmente si è trasformato in qualcosa di diverso, e non solo per gli sapzi più aperti ma anche proprio perché gli scenari hanno una atmosfera che con quelli dei primi due niente ha a che fare, dall'altro spinge ulteriormente in quella direzione da survival fps che già con i predecessori si era cercata. Ecco perché l'impressione è di sparare poco. Perché il gioco incentiva a sparare poco. Ancora più che in 2033 e Last Light anche a normale le munizioni sono contate, e il crafting manuale non è determinante giacché sul posto a parte i pallini per il fucile a pressione si può fare poco. La narrazione per prima (a proposito.. è magnifica, per me da sempre vera punta di diamante della serie) ti invita in maniera diretta a non sparare, vuoi perché non conviene, perché in fondo non se lo meritano, perché se no scatta l'allarme ecc.. E tu se sai già come funziona la serie Metro e i suoi finali, sei incentivato a dar retta.
Insomma, nonostante le fasi sparacchine intense non manchino ogni tanto, non è il focus del gioco visto che ti immerge in un contesto in cui sia le munizioni che la vita umana sono considerate preziose in un certo senso. Non lo chiamate walking simulator o altro però, che andiamo totalmente fuori strada, di gameplay ce ne sta un sacco in ogni frangente di gioco. Certo ecco... non è Wolfenstein, non si avvicina minimamente e neppure vuole esserlo.