Finito finito. 30 ore.
Bello, dura il giusto, tempi morti prossimi allo zero.
Di contro c'è la carretta su cui gira (o, se vi piace di più, un motore grafico poco performante): si vedono cose belle, luci e atmosfere sognanti, personaggi ben costruiti, effetti di profondità di campo, una città viva e piena di gente. Il tutto a una media di 15 fps, con picchi negativi di, boh, 3-4.
Un jrpg molto innovativo ma un gioco abbastanza vecchio: vive di elementi presi da altri generi (talvolta rozzamente) e mischiati insieme. Funziona, è divertente e gradevole. Sorprendono certe scelte: a me non danno fastidio le scene non giocabili, però, invece di farmi fare due passi tra una scena e l'altra con relativi caricamenti, perchè non farne una più lunga? Il ritmo ne avrebbe giovato tantissimo.
Per ciò che riguarda la trama mi è piaciuta la semplicità di base della storia, senza eccessi trash tipici dei giappi, molto sobria e ben narrata. Il mestiere c'è tutto, Sakaguchi è bravo ma pigro: invece di rischiare, vola basso, lascia fare alla sua esperienza e non si mette in gioco. Dopo 30 anni sulle trame dei jrpg, Last Story deve essere stato un compitino facile facile.
Tra questo e Xenoblade Wii vince a mani basse. Non ho trovato, su home console, nessun jrpg (?) di tale fattura. Si ringrazia Nintendo per l'adattamento europeo, molto buono, ora deve solo usare i soldi fatti con Wiifit per comprarsi Mistwalker, metterli al lavoro con Monolith e finanziarli vita natural durante. Amen.