Sembra divertente: drittoni veloci e curve che neanche si possono chiamare "curve". Yummi. Devo scendere in abbbruzzzo?
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Così, tanto per far presente che sì, anche io vado in bici:
Venerdì ho cominciato ad esplorare una zona nuova che a guardare la piantina offre qualche trail potenzialmente interessante.
Mi faccio un'ora abbondante per arrivare al paese dove parte il bus, prego l'autista "eh, ma l'associazione turistica mi ha detto che potevo salire/dei miei amici sono già saliti/sia gentile per cortesia" (tutte balle già collaudate per convincere gli autisti dei bus a caricare una bici) e arrivato al parcheggio sito più in alto comincio la mia esplorazione armato di cartina e fantasia.
Attraverso pascoli e boschi radi, malghe, chiesette, cacche di mucche e di cavalli.
Arrivo sul punto più alto dell'altipiano (2200m circa) nel momento in cui si scatena un temporale. Vedo proprio le nuvole arrivare e quando mi rendo conto di essere l'unica cosa di metallo presente su questo altipiano ampio chilometri comincio a preoccuparmi e decido che è il caso di cercare riparo. Scappo perdendo parte del dislivello guadagnato per potermi infilare in una stalla, le mucche sono al pascolo quindi ho spazio tutto per me: meglio l'odore della cacca alla pioggia, alla grandine e ai fulmini che cadono tutt'intorno.
Placata la tempesta, risalgo sul punto più alto tra i fiumi, gli accumuli di palline di ghiaccio e l'erba bagnata. Il posto è stupendo, apre una nuova prospettiva su diverse valli intorno.
L'istinto mi dice di scendere per di là, ma la cartina mi dice che è più cauto scendere di qua. Imbocco il trail. Divertente, ma nulla di che: troppo ripido, troppe strade forestali, troppo ripido e anche troppo ripido.
Finisco che devo farmi 20km di pista ciclabile per tornare verso casa, che faccio con l'amaro in bocca: 7 ore in giro, 4 pioggie prese, vento, freddo, grandine, gambe cotte e neanche una discesa veramente divertente.
La cosa mi scoccia a tal punto che mi sogno quel bivio due volte, quindi ieri (domenica) torno sul posto.
Pedalata, racconto balle ad un altro autista ecc.
Faccio quell'altro trail: veloce, largo, divertente, tante possibilità di saltare da un lato all'altro della traccia, forse un po' troppo alla cieca delle volte (in un "salto" rischio di atterrare male tra dei sassi, ma riesco a salvare capra e bici). Seguo un po' la cartina e un po' l'istinto e finisco tutta la discesa fattibile, mi sono perso alcune volte ma mai troppo.
Finisco che mi ritrovo a una trentina di chilometri da casa, chilometri che ho pedalato con il vento alle spalle, il sole in faccia e un sorriso soddisfatto