Minisere in 7 episodi della HBO sfornata da David Simon (uno dei benefattori dell'umanità che sono i creatori di The Wire). La serie è basata sull'omonimo libro di Evan Wright, un reporter di Rolling Stones che racconta le proprie esperienze come giornalista embedded (cioè al seguito delle truppe, ha vissuto quindi dal campo l'esperienza della guerra) in un plotone di marines ricognitori durante i primi giorni della guerra in Iraq.
La miniserie copre il periodo dall'entrata in guerra fino ai primi giorni dopo la presa di Baghdad. Il taglio della serie è di un realismo profondo e disarmante: si sale sugli humvee dei soldati, si vede la guerra coi loro occhi, senza fronzoli, senza filtri, senza retorica, senza sensazionalismi. L'attenzione è concentrata tutta sui soldati e su come vivano questa esperienza. Come ben ci si può aspettare da chi ha sfornato The Wire Il realismo si ripercuote anche sui dialoghi (semrpe freschi, spesso geniali) e il linguaggio, infarcito di gergo militaresco tanto da necessitare di un vero e proprio glossario per una completa comprensione dei dialoghi.
Per me s'è trattato di un autentico capolavoro, dovrebbe essere una visione obbligata. Mi dispero che sia già finito...