AIFA ha dato il via libera alla vaccinazione nella fascia 5-11 anni e da metà dicembre, stando alle dichiarazioni del Commissario Figliuolo, si potrà estendere la campagna vaccinale anche ai bambini. Cerchiamo, dunque, di capire – dati alla mano – qualcosa in più su questo tema.
Si tende sempre a dire che COVID19 sia pericolosa solo in anziani o in persone con altre malattie e che nei giovani (e nei bambini, a maggior ragione) non ci sia da preoccuparsi. Seppur sia vero che lo sviluppo di malattia severa è più raro nei bambini, purtroppo non è così. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, dall’inizio della pandemia al 24/11/2021, nella popolazione 0-19 anni, ci sono stati 826.774 casi confermati di cui 8.632 ospedalizzazioni, 251 ricoveri in terapia intensiva e 35 deceduti.
Solo nel periodo 8-21/11 i ricoveri sono stati 156, di cui 3 in TI. In generale, sia a causa della variante delta sia perché adulti e anziani sono vaccinati mentre i più piccoli no, l’aumento di casi e ospedalizzazioni nei 5-11enni si sta verificando in tutti i Paesi europei.
Secondo il report pubblicato ECDC, il rischio di sviluppare una forma grave di malattia è maggiore nei bambini con patologie concomitanti ma, se guardiamo ai numeri assoluti, la maggior parte dei bimbi ricoverati in questa fascia d’età (78%) non ha nessun fattore di rischio.
Inoltre, COVID-19 nei bambini aumenta il rischio di sviluppare sia una patologia molto grave detta sindrome infiammatoria multi-sistemica (MIS-C) sia il cosiddetto long-COVID. Per fortuna, quindi, c’è il vaccino!
Si tratta del vaccino Pfizer a dosaggio pediatrico (1/3 di quello per adulti) che viene somministrato con 2 dosi a distanza di 21 giorni. L’efficacia è molto alta (90% sulle infezioni sintomatiche) e il profilo di sicurezza risulta elevato:
sotto questo aspetto non ci sono, attualmente, campanelli d’allarme. Come negli adulti e come per qualunque altro vaccino, possono comparire sintomi quali febbre, malessere, stanchezza, dolore o rossore nel punto di iniezione.
Il rischio di miocardite – che ovviamente più spaventa – esiste ma è molto raro. Il report ECDC evidenzia che le miocarditi sono 37 volte più frequenti nei bambini minori di 16 anni non vaccinati e positivi a COVID19 rispetto ad altri nella stessa fascia d’età senza COVID-19.
Il pericolo quindi è COVID19, non il vaccino. La sicurezza è stata studiata su circa 3000 bambini nella sperimentazione e i dati si affiancano alla farmacovigilanza USA su oltre 3 milioni di dosi somministrate nella fascia 5-11 anni senza che siano emersi segnali di allerta.
Dunque, perché vaccinare i più piccoli? Primo, per proteggerli dai rischi di COVID-19. Poi per ridurre i danni sulla salute fisica e mentale legati alla ridotta socialità a cui l’aumento della circolazione virale, inevitabilmente, conduce.
Infine, la vaccinazione in età pediatrica contribuisce a ridurre la circolazione virale nella comunità e a proteggere anche gli altri, in particolare i più fragili. Il mio consiglio, concludendo, è quello di cercare di affrontare le vostre paure con l’aiuto del pediatra o della pediatra dei vostri figli, considerando i noti rischi di COVID19 e sapendo che le istituzioni adibite allo studio della sicurezza dei farmaci in tutto il mondo stanno lavorando per monitorare attentamente la situazione, valutando ogni singola sospetta reazione avversa.
La sicurezza dei vaccini che ci vengono somministrati, infatti, viene prima di qualunque altra cosa.
Fonti:
https://t.co/SBNz3ybX9u...
https://t.co/GN40qtvvWT...
https://t.co/anQQIsvDOn...
https://t.co/Vb4CBmXIGj...
https://t.co/K48ycnDqZs...
https://t.co/ycncHkexeJ