Autore Topic: Il lavoro  (Letto 1958306 volte)

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Offline Tetsuo

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Re: Il lavoro
« Risposta #19830 il: 17 Nov 2021, 18:56 »
scusa Turri,
driiin in azienda:

"ciao sono Turri, sto incasinato con l'auto/treno/bus e causa grosso maltempo e viabilità, gestiró pertanto tutto in smart fino a ripristino della normale situazione e dei mezzi utili a venire in ufficio e in sicurezza.
ciao"

troppo lineare?

Offline Turrican3

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Re: Il lavoro
« Risposta #19831 il: 17 Nov 2021, 19:19 »
Parrebbe di sì... >:(

Per carità, non voglio eccedere con le lamentele perchè so bene che c'è di MOLTO peggio (giusto per rimanere strettamente in tema: un mio carissimo amico nonchè persona più-che-perbene, di enorme competenza, laurea, dottorato, ecc. per vari motivi che non sto qui a dire è rimasto col cerino in mano e non sta più riuscendo a trovare lavoro :no:), però sai, faccio 'sta vita da oltre un quarto di secolo e comincio ad essere un po' stufo.

Specialmente dopo aver passato buona parte della pandemia - ahimè non ancora alle spalle - in regime di smart working (pressochè integrale) con plausi che piovevano a destra e a manca su tutti i dipendenti perchè si era comunque riusciti a rispettare le scadenze.
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Offline peppebi

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Re: Il lavoro
« Risposta #19832 il: 19 Nov 2021, 07:33 »
Cugino assicuratore mi dice che con lo smartworking si sono dati la zappa sui piedi da soli perché ora la compagnia sta chiudendo le sedi minori e tagliando loro tanti benefit. Questo perché hanno visto che lavorando da casa sono riusciti a fare le stesse cose di prima e quindi niente supervisore che si fa i giri delle sedi con la benzina pagata, gestione delle pratiche da casa (col tablet aziendale) e incontri e altre robe nelle sedi più grosse.
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Offline slataper

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Re: Il lavoro
« Risposta #19833 il: 19 Nov 2021, 08:00 »
Cugino assicuratore mi dice che con lo smartworking si sono dati la zappa sui piedi da soli perché ora la compagnia sta chiudendo le sedi minori e tagliando loro tanti benefit. Questo perché hanno visto che lavorando da casa sono riusciti a fare le stesse cose di prima e quindi niente supervisore che si fa i giri delle sedi con la benzina pagata, gestione delle pratiche da casa (col tablet aziendale) e incontri e altre robe nelle sedi più grosse.
A naso, dalla descrizione si direbbe che prima facessero attività inutili.
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Offline Tetsuo

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Re: Il lavoro
« Risposta #19834 il: 19 Nov 2021, 14:24 »
come le millemila persone in banca

Offline babaz

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Re: Il lavoro
« Risposta #19835 il: 19 Nov 2021, 17:02 »
come le millemila persone in banca
sempre coi dovuti distinguo
nelle Banche coi conti più a posto - Bilanci migliori il retail è "agonizzante" dal punto di vista del personale.
Filiali che generavano utile 4 anni fa in 4 full time, oggi generano un utile ancora più alto con ... 2 persone.

Possiamo parlare di inefficienza prima certo, oppure di "tirare troppo il collo" dei polli dopo
E' sempre un punto di vista, SEMPRE.

Offline Void

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Re: Il lavoro
« Risposta #19836 il: 19 Nov 2021, 17:40 »
Con tutte le filiali che ho visto chiudere negli ultimi 10 anni, direi che il tempo delle vacche grasse è finito per la categoria.

Più che attività inutili, direi gestite in modo molto poco efficiente.
Se tu dai un pesce ad un uomo, lo avrai sfamato per un giorno. Se gli proponi di imparare a pescare, ti risponderà che sei un neoliberista
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Offline babaz

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Re: Il lavoro
« Risposta #19837 il: 19 Nov 2021, 17:47 »
Con tutte le filiali che ho visto chiudere negli ultimi 10 anni, direi che il tempo delle vacche grasse è finito per la categoria.

Più che attività inutili, direi gestite in modo molto poco efficiente.

forse non ci siamo capiti
è vero che c'è stato un tempo delle vacche (molto) grasse
adesso invece è il tempo delle vacche (i dipendenti) da strizzare il più possibile

Vi ricordo che è molto semplice fare Bilanci tagliando di netto il personale: mandi in pensione un vecchio quadro direttivo di 4a fascia senza sostituirlo e risparmi secchi 90/100K all'anno. Ovviamente il concetto che un vecchio quadro non faccia nulla - alla fine - è molto riduttivo: probabilmente non produceva per quanto costava ma DI CERTO contribuiva ad alleggerire la mole di lavoro che grava sulle filiali.

La logica vorrebbe che questi "asset costosi" venissero sostituiti da giovani, che costano meno di un terzo (e non è un'iperbole) a sostegno dell'attività ma il cash flow richiede l'all-in... via via sfoltire.

Oh, probabilmente è un business destinato a scomparire nel giro di pochi anni eh, ma a quel punto è bene che trovino nuovi modi di fare business in ambito di bancassurance

Offline slataper

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Re: Il lavoro
« Risposta #19838 il: 19 Nov 2021, 18:00 »
babaz, l'hai scritto tu poco sopra: più utile con la metà del personale, il maggior lavoro per voi è un elemento irrilevante per chi decide.
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Offline Devil May Cry

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Re: Il lavoro
« Risposta #19839 il: 19 Nov 2021, 18:16 »
Ma poi come se questo accadesse solo nelle banche. In una delle precedenti aziende eravamo in 4 a fare il lavoro di 12, in un'altra 2 quello di 4. Adesso in questa collaborazione che sto facendo, 4 quello di 10.
I colloqui manco a dirlo, da solo si dovrebbe gestire un e-commerce dalla a alla Z (quindi 5 lavori in 1).
Insomma, il dipendente si deve triplicare a ritmi assurdi, tanto se vai via il lavoro viene spalmato o alla peggio prendono un junior che non sa fare nulla ma viene pagato 4 spicci.
Tutti sono utili, nessuno è indispensabile.
All'estero mi dicono invece che ci sono compiti più definiti e se mandi una mail alla persona sbagliata non ti caga finché non mandi a quella giusta. Oppure se ci sono una serie di iter da rispettare si blocca la pratica/richiesta se uno è assente o non sta facendo il suo dovere.
Non ne ho la controprova ma non fatico a crederlo.
Che desolazione.

Offline Wis

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Re: Il lavoro
« Risposta #19840 il: 19 Nov 2021, 20:00 »
Oggi di nuovo giornata 7-19 (con 45 minuti di pausa e straordinario non pagato, come già detto) dopo una settimana abbastanza folle.
Lunedì e martedì sono in ferie ma sto già male al pensiero di quante attività si saranno accumulate nei due giorni di assenza.
Io sono imbecille e non riesco a non cercare di fare il possibile per portare avanti la mia fetta di lavoro, ma il fatto che non ci si riesca ugualmente è ulteriore fonte di frustrazione.
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Re: Il lavoro
« Risposta #19841 il: 19 Nov 2021, 20:04 »
Aggiungo che non è nemmeno una questione economica: certo con lo straordinario pagato mi sentirei meno scemo, ma avere più soldi non risolverebbe il problema. Vorrei essere messo in grado di fare il mio lavoro bene senza morire.
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Offline babaz

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Re: Il lavoro
« Risposta #19842 il: 19 Nov 2021, 21:13 »
babaz, l'hai scritto tu poco sopra: più utile con la metà del personale, il maggior lavoro per voi è un elemento irrilevante per chi decide.

ovvio, mica serve l'MBA alla Bocconi per creare questi geniali piani d'impresa :(

se osserviamo solo l'utile e il dividendo per gli stakeholder (parola sulla quale sospendo il giudizio per non farmi bannare dal forum...) almeno avessero la decenza di non riempirsi la bocca con parole grasse come Sostenibilità, Responsabilità di Impresa, Rispetto sociale LOL

Ipocrisia, all around.

Io sono imbecille e non riesco a non cercare di fare il possibile per portare avanti la mia fetta di lavoro, ma il fatto che non ci si riesca ugualmente è ulteriore fonte di frustrazione.

questa è una trappola in cui cadono tutte quelle persone che affrontano il proprio lavoro con dedizione e responsabilità.
La trappola fa leva su questi aspetti e sull'orgoglio individuale per spingerti a fare più di quanto dovuto (è un lavoro, non una missione di vita).
E' importante - e lo dico a me in primis - capirlo e sapersi fermare, limitare.
Senza farsi venire sensi di colpa che non ci competono assolutamente.
« Ultima modifica: 19 Nov 2021, 21:17 da babaz »

Offline peppebi

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Re: Il lavoro
« Risposta #19843 il: 20 Nov 2021, 09:56 »
Io sto con Babaz e mio cugino concorda. Stanno tirando troppo il collo guardando solo agli utili e ai risparmi e non al benessere del dipendente. E' quello che è successo e sta succedendo nella mia compagnia. Quando sono arrivato il dipendente era al centro di tutto e, per una volta, non era solo uno slogan ma una cosa tangibile. Eravamo quelli con più benefit, possibilità di carriera, miglior bilanciamento tra lavoro e tempo a casa, ecc. Andavamo in ufficio prima del volo e c'erano i manager con cui parlare liberamente, pizze, colazioni, dolci, regalini durante le feste. La compagnia era in attivo, in crescita da anni, i clienti molto soddisfatti e noi felici e invidiati dai colleghi di altre realtà.
Poi è arrivato il ceo nuovo e i contratti sono diventati stagionali o a condizioni peggiori, hanno chiuso gli uffici, abbiamo turni fatti a cazzo di cane, la carriera la fai gratis (prima se diventavi istruttore erano soldi in più, oggi stesso stipendio o ti danno la posizione superiore temporanea, ovviamente con meno soldi), gente che va e viene. Inizialmente tutto ok: clienti ancora soddisfatti (ma soddisfazione in calo, però hanno detto che è stata l'estate troppo busy), tanti soldi ma noi abbiamo cominciato a sentire qualcosa spingere dietro.
Sta cosa è andata avanti da allora e oggi tanta gente che era in azienda da anni ha lasciato o sta pensando di farlo perchè le condizioni non sono più quelle di pochi anni fa. Arriva gente stagionale che non sa neanche dove sta e noi dobbiamo coprire ogni giorno anche la loro parte di lavoro. Anche darsi malato è diventato un lusso perchè ogni cosa che fai diventa un'arma da usare contro di te al momento opportuno. Poi ci sono sempre turni fatti a cazzo di cane, decisioni a cazzo di cane e, toh, i clienti non sono più soddisfatti come prima (e noi non prendiamo i bonus come prima perchè legati a questi dati). Vedo ogni giorno che i colleghi ormai fanno questo lavoro perchè è un lavoro e non più, come prima, perchè gli piace farlo. Io e la mia compagna abbiamo deciso di aspettare ancora un anno nella speranza di avere un trasferimento altrimenti penseremo ad un piano B.
In soldoni: bisogna bilanciare bene tutto altrimenti quello che sembra un ottimo risultato iniziale poi diventa un boomerang.
Il problema è che a chi sta in alto gli frega solo degli utili (infatti non gli interessa manco più di tanto che i clienti si sentano un po' traditi dalle nuove politiche perchè pensano, o lasciano che gli azionisti pensino, che ne arriveranno altri), tanto poi fa sempre in tempo a rompere qualche altra azienda quando le cose si mettono male.
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Re: Il lavoro
« Risposta #19844 il: 20 Nov 2021, 12:32 »
In momenti di crisi è normale tirare la cinghia, ma quando la situazione diventa così significa compromettere il futuro dell'azienda. L'alto turnover è un sintomo molto chiaro.
Tutta la compagnia o solo la tua "sezione"?
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