Oh, se vi piacciono i souls non abbiate troppe remore a prendere Lies of P. C’ho passato le scorse vacanze di Natale, 10 giorni di gioco fitto.
Sti tizi coreani hanno preso la produzione From e l’hanno passata al setaccio, prendendo di buono quello che funziona e modificando quello che non va. Il risultato è un souls come neanche From li sa più fare.
I souls hanno storie e lore pasticciate? Qui si prende spunto dal libro di Collodi per narrare una storia derivativa sì, banale pure ma lineare e non priva di pathos, soprattutto per la narrazione ambientale. Struggente e malinconica. Ogni volta che tornavo all’hotel con quella musica e atmosfera era magone vero. Un plauso per la gestione delle secondarie, con l’aggiornamento “visivo” nel menù del teletrasporto.
I souls hanno riciclo e sono troppo dilatati? Qui si hanno livelli lineari, concisi e consecutivi, con una sola strada perigliosa che diventa progressivamente più semplice a causa delle scorciatoie che si aprono e raccordano tutto. Tutti i livelli hanno un’ idea estetica peculiare e poi la pianta della città è credibile. Il gioco è bello lungo ma incredibilmente non ho trovato nessuna ambientazione come accessoria o posticcia. Posti preferiti
la chiesa, il teatro, l’esposizione e stranamente anche l’ultima, l’Isola degli Alchimisti, l’ho trovata apocalittica
Il fatto che fosse tutto più modulare e scandito ci ha salvati dall’open world pessimo e sgangherato alla Elden Ring.
I boss dei souls sono da bestemmia? Qui ci sono tanti boss (alcuni forse troppo simili) con pattern leggibili, comportamenti coerenti e una sfida mediamente potabile. Ce n’è uno un po’ impestato
e un altro che purtroppo accosterei alle peggiori schifezze From che è la parente di
@Laxus91 , che lì stavo per spaccare tutto e mollare il gioco. Ma l’ho sfangata.
Poi il fatto che fosse tutto più piacevolmente action mi ha salvata dal farming estremo, che s’è reso necessario solo in un’occasione.
Si è stanchi di fare i trottolini amorosi nei giochi From per cui giri giri e giri e vai alle spalle del nemico? In Lies of P il sistema di combattimento è molto più figo, con parry parrose, schivate schivose e tutti tools utili per fare molto del male (bracci, mole, costruzione dell’arma) con una personalizzazione molto gratificante. Personalmente mi sono trovata bene con le armi pesanti, perché con R2 carichi, parte il colpo, fai un botto di danno e coi giusti accorgimenti stunni e castighi alla grande. Per onestà devo dire che alcune cose mi sono rimaste oscure oppure non usate (i cubi, gli zecchini boh!) però tutta la personalizzazione degli accessori e della roba coi cristalli è stata una goduria.
Per me la parry è volutamente severa perché quando entra è sgrava per cui mi è stato bene così.
Lies of P. è un souls razionalizzato e corretto, splendida e intelligente sorpresa, visto che From è vittima di se stessa e ha perso la bussola. Un gioco infuso di grazia col solo limite di essere al limite del plagio. Plagio correttivo però.