Io capisco le seguenti cose:
1) Dovevo fare il programmatore, come diceva mia nonna.
2) Il prossimo programmatore da 4000 euro al mese che si lamenta del crunch time gli stacco un orecchio a morsi.
3) I giochi non costano tutti uguali, e non è detto che quello fatto da due hipster sia peggio di quello fatto da 100 programmatori da 4000 euro al mese.
4) C'è bisogno di più fasce di prezzo per accontentare tutti. Quelle del PSN/XBLA non bastano. Quelle dei market Apple/Android vanno bene.
5) I giochi dopo mesi devono calare di prezzo in modo sistematico. E' una cosa troppo intelligente per non farla, e Steam rulla a bomba anche per questo: perché riesce a vendere anche a chi non è molto interessato al gioco, perché "tanto per 2 euro...".
6) 70 euro nei tempi che corrono è un prezzo demenziale da qualunque parte lo si voglia vedere. E che lo scopo non sia vendere di più perchè "troppa gente sui server" mi sembra irrealistico. Più copie vendi, più se ne parla, più hai possibilità di vendere. Se tutti i titoli costassero meno se ne venderebbero più copie, con introiti pari e forse maggiori di quelli attuali. I giochi che hanno bisogno di un'infrastruttura online complessa non sono poi molti.