TFP Link :: https://it.ign.com/ign-gadget/210244/feature/lutopia-della-vr-nemmeno-il-2024-sara-lanno-della-svoltaPlayStation VR2 al palo
Da un lato PlayStation VR2 ha compiuto poche settimane fa un anno, ma nonostante una partenza incoraggiante e un parco titoli che in assoluto non si può definire scadente (anzi, tutt’altro), Sony sembra essersi dimenticata del suo visore di seconda generazione. Annunci di giochi ormai sempre più rari, nessun grande titolo in previsione che possa dare uno scossone e assurgere al ruolo di killer application (Metro Awakening? Vedremo) e supporto software praticamente nullo in oltre dodici mesi, sebbene gli ultimi sviluppi parlino di un aggiornamento entro fine anno per poter usare il visore anche su PC (della serie…. non ci potevano pensare prima?).
Raramente (se non mai) abbiamo visto una periferica simile “abbandonata” da un produttore in così poco tempo, anche se a ben vedere le avvisaglie per un mezzo flop c’erano tutte. Prezzo troppo elevato per un’utenza di massa (maggiore anche di quello di PlayStation 5), design cablato ormai difficile da mandare giù, compatibilità limitata a PS5 e nessuna retrocompatibilità con i giochi di PlayStation VR, nessuno sconto sul listino dopo 14 mesi dall’uscita (599 euro o 649 euro in bundle con Horizon Call of the Mountain), un solo accessorio ufficiale (la base di ricarica per il controller) e, come già accennato, nessun supporto per il funzionamento con il PC e, quindi, l’impossibilità di accedere a un parco-giochi in VR estremamente più ampio e variegato di quello disponibile su PS Store.
Risultato?
Meno di 1,7 milioni di visori spediti (non venduti) in un anno (dati IDC di un mese fa) a fronte di un parco console installato di circa 60 milioni di unità, scorte che si accumulano nei magazzini di Sony e solo cinque giochi con una data di uscita già confermata da qui a settembre, di cui nessuno di grande richiamo. Ed è un vero peccato, perché in sé (cavo a parte) PlayStation VR2 è un signor visore come componenti e soluzioni tecnologiche adottate, ma anche con tutta la buona volontà non si capisce come Sony possa invertire questa rotta (sempre se vorrà farlo, ovviamente).