Autore Topic: [Il topic esistenziale] credete in DIO?  (Letto 285692 volte)

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Offline DRZ

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #1815 il: 03 Lug 2010, 21:19 »
A me interessa della creatura che muore, di cui ai non credenti, vorrei capire perché, nel 99% dei casi non frega nulla.

Perché non lo considerano un individuo.
Non capisci perché e probabilmente non lo capirai mai perché parti da un'idea che non è condivisa da tutti per fare i tuoi ragionamenti, e la consideri come una verità oggettiva.

Offline DRZ

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #1816 il: 03 Lug 2010, 21:28 »
Ma non c'è bisogno del malato, basta un bebè. I figli di qualsiasi mammifero dipendono dalla madre fino quasi all'età adulta. Ma di cosa parliamo, allora, di matria potestà?

E' un po' diverso dipendere da un'altra persona per cibo/riparo/varie ed eventuali e non poter proprio sopravvivere all'esterno del corpo della madre.

Poi, che un individuo si definisca tale quando si sussistiene (?) da solo è una definizione tua, arbitraria e secondo me poco logica. Data la coppia "madre - figlio in grembo", delle tre l'una: o il figlio in grembo è un organo della madre, o è un altro individuo, o è un complotto dei mass media (^^). Io scelgo la seconda.

Certo che è un'idea mia, così come lo sono quelle di tutti gli altri che ritengono che si debba considerare come bambino un feto a partire dai tre mesi, anzi no dalla fecondazione, anzi no dall'impianto dell'ovulo nell'utero, anzi no dalla fase embrionale e così via... io almeno non spaccio la mia opinione come un dato di fatto :)

Offline LF

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #1817 il: 03 Lug 2010, 22:33 »
Ma non c'è bisogno del malato, basta un bebè. I figli di qualsiasi mammifero dipendono dalla madre fino quasi all'età adulta. Ma di cosa parliamo, allora, di matria potestà?
E' un po' diverso dipendere da un'altra persona per cibo/riparo/varie ed eventuali e non poter proprio sopravvivere all'esterno del corpo della madre.
E' diversa la prassi, non la sostanza. Si tratta semplicemente di due fasi della maturazione che vive, appunto, un individuo: prma cresce e viene nutrito dentro sua madre, poi cresce e viene nutrito fuori da sua madre.

Poi, che un individuo si definisca tale quando si sussistiene (?) da solo è una definizione tua, arbitraria e secondo me poco logica. Data la coppia "madre - figlio in grembo", delle tre l'una: o il figlio in grembo è un organo della madre, o è un altro individuo, o è un complotto dei mass media (^^). Io scelgo la seconda.
Certo che è un'idea mia, così come lo sono quelle di tutti gli altri che ritengono che si debba considerare come bambino un feto a partire dai tre mesi, anzi no dalla fecondazione, anzi no dall'impianto dell'ovulo nell'utero, anzi no dalla fase embrionale e così via... io almeno non spaccio la mia opinione come un dato di fatto :)
Eh, hai ragione, io sì. Generalmente sono piuttosto aperto al dubbio, ma questa faccenda del feto che prima non è un essere umano e poi a un certo punto lo diventa mi sembra un costrutto ideologico confezionato ad arte. E' come se a te ti dicessero di un albero: "no, quello è più basso di 3 metri, non è un albero". L'effetto che mi fa è quello.

La mia posizione è molto semplice e del tutto priva di "anzi no". Io ho iniziato a esistere quando uno spermatozoo di mio padre (sant'uomo) ha fecondato l'ovulo di mia madre (santa donna). Quell'embrione ero io. Non era il mio gemello buono, ero proprio io. Non riesco a individuare un altro momento cui far risalire la mia venuta al mondo.

Anzi, se posso dire, mi sembra superstizioso/religioso l'atteggiamento di chi sostiene che un feto non è un essere umano nel primo stadio della sua esistenza. Come se dovessimo aspettare che il Padreterno, intorno al terzo mese di gravidanza, ci infili un'anima dentro.
« Ultima modifica: 03 Lug 2010, 22:35 da LF »
"ed elli avea del cul fatto trombetta."
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Offline Giuseppedr

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #1818 il: 04 Lug 2010, 11:27 »
La mia posizione è molto semplice e del tutto priva di "anzi no". Io ho iniziato a esistere quando uno spermatozoo di mio padre (sant'uomo) ha fecondato l'ovulo di mia madre (santa donna). Quell'embrione ero io. Non era il mio gemello buono, ero proprio io. Non riesco a individuare un altro momento cui far risalire la mia venuta al mondo.

Io direi che eri te stesso per il sé che si è riconoscuto nel corpo riflesso allo specchio, negando in questo modo tutti gli stadi della sua esistenza fisica, organica e simbolica nei quali continua a scorrere e che l'occhio non riesce a distinguere. Ma il legame tra il soggetto e le sue condizioni di esistenza e pensabilità sono di gran lunga più complesse, e per questo esplodono poi le contraddizioni. Quando, poi, il soggetto auto-individuatosi attraverso la vista riconosce questo legame nelle responsabilità personali derivanti non solo dagli atti, ma anche dalle omissioni, i confini tra il sé e il mondo tornano a collassare. Come si fa "ragionevolmente" a sostenere, infatti, che anche regolamentare materialmente e ideologicamente di fatto la procreazione in una determinata fase dell'individuo, come fa la chiesa anche attraverso l'arma della "difesa a oltranza della vita", non equivalga a un genocidio silenzioso e reiterato a spese di chi avrebbe potuto nascere nei periodi penalizzati e scoraggianti?
« Ultima modifica: 04 Lug 2010, 12:31 da Giuseppedr »

Offline Daimon

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #1819 il: 04 Lug 2010, 11:42 »
Vero vero, un pensiero molto saggio di cui oramai pure i cattolici moderato son preda.

Lo stesso fatto di scoraggiare socialmente moralmente e ideologicamente matrimonio e nascite, con stupidaggini tipo studio/carriera/lavoro/vizi e' condannabile
e da condannare.

Il problema e' che la chiesa e' debole, ridicola,occupata a mettere da parte soldi finemente a se stessi, e a far politica da due soldi in posizione
minoritaria.

l'impianto stesso della societa' e' da condannare, l'idea stessa che l'individuo sia importante da solo e per se stesso, mentre va inculcato il contrario:
la tua importanza risiede solo fin quanto sei utile alla societa' come mattone, e come mattone ti devi elevare spiritualmente nel lavoro nella costruzione
della famiglia e della comunita'.

Mentre oggi son tutti supereroi, tutti speciali, tutti "grandi sogni americani"

Questo dovrebbe insegnare con violenza e vigore la chiesa cattolica romana, altro che cazzi.

Sanctus, sanctus, sanctus, Dominus Deus Sabaoth.<br />Hosanna in excelsis.<br />Benedictus qui veni

Offline MrSpritz

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #1820 il: 04 Lug 2010, 11:50 »
Scusate ma a me sembra piuttosto evidente che l'aborto ha un fine puramente pratico per evitare problemi ben maggiori.
Oltretutto non capisco chi dovrebbe sobbarcarsi i costi dei nascituri non voluti?
Seppia tu daresti tutti in adozione, quindi io contribuente dovrei sobbarcarmi con il denaro pubblico la spesa per gli orfanotrofi per chi tromba senza precauzioni?

La linea di demarcazione corretta resta quella della sopravvivenza del feto fuori dall'utero.
Il problema è ritenere se il feto abbia diritti civili oppure no, secondo me finchè non è possibile farlo sopravvivere senza la madre non ne ha, nè dovrebbe averne.

@LF: considerare un uomo in potenza meno di un uomo vero e proprio è abbastanza ovvio.
Se a te vendessero i semi allo stesso prezzo dei pomodori saresti contento?


Offline Mr.Big

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #1821 il: 04 Lug 2010, 22:06 »
dirò di più.
a me sembra che le posizioni antiabortiste siano pesantemente condizionate da pregiudizi, primo fra tutti quello maschilista del voler imporre a una donna la maternità non ricercata e soprattutto non voluta.
quando si parla di queste cose, sembra che gli antiabortisti vogliano in qualche modo "punire" col fardello della maternità la donna "imprudente", che "si è lasciata ingravidare", che "si è voluta divertire noncurante delle conseguenze", perchè la legge di natura vuole che la femmina sia perpetuatrice della specie umana, ad ogni costo.
il "figlio", il seme, l'embrione è dentro di lei, e dentro di lei deve rimanere, si deve sviluppare, da lei deve nascere e deve dipendere per tutta la vita,  senza che lei ci debba mettere il becco.
se ne deduce che se una donna rimane incinta sono cazzi suoi, si deve "arrangiare" e "convivere" con la sua situazione.
la donna quindi, è mero vascello, contenitore e incubatrice della vita, senza nessuna possibiità di poter intervenire rispetto a una condizione che a tutti gli effetti dipende da lei, ma che verrebbe completamente sottratta alla propria volontà.

è questo il vero senso delle leggi riguardanti la regolazione delle nascite; ovvero dare la possibilità alle donne di essere madri se VOGLIONO esserlo, non di essere schiave del proprio corpo.
non c'entrano i diritti dell'embrione.
l'embrione avrà dei diritti se diventerà figlio, che è persona.
anche perchè a me sembra che tutti i ragionamenti antiabortisti se ne strafottano poi alla grande dei diritti della persona che da quel feto si sviluppa.
che sia un povero sfigato denutrito in africa, un poveretto lavato con la pompa in un orfanotrofio russo, un ragazzino che razzola nella merda della discarica di mumbay per trovare qualcosa da sgranocchiare, a nessuno gliene frega un cacchio, l'importante è metterlo al mondo.
magari metterlo al mondo in una "famiglia" in cui è odiato, in un ambiente ostile dove due persone rimangono assieme di malavoglia, perchè quel figlio è visto come una palla al piede, come una limitazione, come un "avrei potuto essere, invece ho dovuto portare a termine la gravidanza", "la mia vita è finita, io un figlio non lo volevo".
io questi ragionamenti da parte degli antiabortisti non li sento mai fare, una vita di miseria e fame e botte e merda e abusi non è mai presa in considerazione.
sento sempre fare discorsi del tipo: "ehh, povero bambino ucciso (quando non si parla di bambini)", "eh, HO SENTITO DI UNA puttana che è la quarta volta che abortisce (come se abortire non fosse un' esperienza traumatica e per una fosse come mangiare una caramella)".

Offline Seppia

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #1822 il: 04 Lug 2010, 23:15 »
2) per Timmy: altro esempio è persona gravemente handicappata di 20 anni: per niente autosufficiente, non corre, non si muove, ha certamente meno coscienza di sè ed intelligenza di un cane.
vi chiedo chiaramente: in questo caso sarebbe giusto secondo voi sopprimerla?

Prima di rispondere SI' ti rigiro la domanda: se TU fossi handicappato da 20 anni, non autosufficiente, non corri, non ti muovi, non hai autocoscienza e hai l'intelligienza di un cane, MA ti venisse donato un intero magico minuto per parlare e dire quello che vuoi, cosa faresti?
Io chiederei IMMEDIATAMENTE di essere terminato, al più presto.

che centra io magari invece sceglierei di starmene.
poi in quel caso è una scelta tua, non di qualcun altro per te.
nel nome del "so cosa è bene per te quindi impongo io" sono stati compiuti i più orrendi crimini verso l'umanità.
ora rispondi alla mia domanda ^^
Il discorso della "superiorità" degli atei / agnostici: boh. Io la vedo piuttosto come una coda di paglia dei credenti. Sai perché? Perché l'agnostico parte dal nulla, prendendo in esame solo la realtà oggettiva. Un credente parte con un costrutto artificiale. Chi parte in svantaggio?

no guarda c'è un fraintendimento, io parlavo solo di quanto visto qui dentro. che il costrutto dei cattolici/credenti sia artificiale è un'opinione, non un fatto, comunque

[]comunque questo topic è una battaglia persa.
rinnovo la considerazione che qui dentro i credenti sono molto, ma molto più aperti al dialogo e tolleranti rispetto agli atei integralisti
Scusa ma sai leggere? Le ragioni che hai sottolineato sono proprio quelle che consentono l'aborto entro i 90 giorni. E meno male che sei un medico.
Castalia, non fare la furba. Tu hai scritto che, per la 194, entro i 90 giorni si può abortire per *qualunque motivo*.
Vabbeh. Già, Seppia, già... ;)

beh castalia in questo caso si è fatta spiegare per 5 volte una cosa inerente al suo fturo lavoro scritta in italiano facilmente intellegibile che lei stessa ha riportato e maleinterpretato, confondendo legge scritta (da lei riportata) con quanto poi di fatto accade realmente (dando quindi ragione a Cryu)
 onestamente non ci vedo nulla di intollerante

Che un embrione o un feto possano essere considerati meno importanti di un essere umano già formato, per esempio, è un ragionamento che secondo me non sta ne in cielo né in terra. Sarebbe come reputare un bambino meno importante di un adulto (concezione che in molte società è esistita ed esiste ancora). Il fatto è che un feto non ha voce e non è carino a vedersi (pare un fagolo, o un culo), ma non mi pare abbastanza per definirlo "qualcosa" invece che "qualcuno". Il feto è già l'uomo che sarà, lui, non qualcun'altro. Se mia moglie avesse abortito, mio figlio non sarebbe nato. Era già lui, solo più piccolo e non ancora del tutto formato. Vuoi stessi siete stati un feto, ma non un feto qualsiasi, quel feto lì. Se vostra madre avesse abortito avrebbe ucciso voi, non "qualcosa" o qualcun altro.
Credo di aver scritto una banalità.

Poi, accetto (ma anche no) che una dica: sì, è vero, ma io non rinuncio alla mia carriera o ai miei festini. Il che suscita in me disprezzo o compassione, a seconda. Che la carriera di una donna debba essere più importante della vita di suo figlio, mi sembra inconcepibile. Perché, come diceva Seppia, possiamo tirar fuori le malattie e gli stupri, ma per fare un discorso pratico è impossibile non considerare che le donne che abortiscono sono per lo più di buona famiglia e hanno il ciclo da anni. Io so per certo di tre mie amiche che, vi assicuro, in un mondo migliore non c'avrebbero neanche pensato ad abortire.
Che poi se una vuole abortire sono fatti suoi e del bebè, è vero: ma non pretenda che io lo consideri un suo diritto inalienabile e voti Sì ai referendum. Semmai considero un diritto quello del feto di nascere.

Se una i figli non li vuole, esistono le soluzioni più disparate. Consiglierei di non scopare, per esempio, o di farsi sterilizzare.

grande LF, siamo esattamente sulla stessa lunghezza d'onda
supporto totale

l'impianto stesso della societa' e' da condannare, l'idea stessa che l'individuo sia importante da solo e per se stesso, mentre va inculcato il contrario:
la tua importanza risiede solo fin quanto sei utile alla societa' come mattone, e come mattone ti devi elevare spiritualmente nel lavoro nella costruzione
della famiglia e della comunita'.

mioddio che frase fantastica.
l'individualismo, unito al materialismo più sconsiderato, è IL cancro della nostra società

Seppia tu daresti tutti in adozione, quindi io contribuente dovrei sobbarcarmi con il denaro pubblico la spesa per gli orfanotrofi per chi tromba senza precauzioni?
qui rispondo mi pare anche a yoshi che sollevò la stessa perplessità.
secondo te se le coppie sapessero che poi la maternità va portata a termine non farebbero più attenzione?

dirò di più.
a me sembra che le posizioni antiabortiste siano pesantemente condizionate da pregiudizi, primo fra tutti quello maschilista del voler imporre a una donna la maternità non ricercata e soprattutto non voluta.
quando si parla di queste cose, sembra che gli antiabortisti vogliano in qualche modo "punire" col fardello della maternità la donna "imprudente", che "si è lasciata ingravidare", che "si è voluta divertire noncurante delle conseguenze", perchè la legge di natura vuole che la femmina sia perpetuatrice della specie umana, ad ogni costo.
il "figlio", il seme, l'embrione è dentro di lei, e dentro di lei deve rimanere, si deve sviluppare, da lei deve nascere e deve dipendere per tutta la vita,  senza che lei ci debba mettere il becco.
se ne deduce che se una donna rimane incinta sono cazzi suoi, si deve "arrangiare" e "convivere" con la sua situazione.
la donna quindi, è mero vascello, contenitore e incubatrice della vita, senza nessuna possibiità di poter intervenire rispetto a una condizione che a tutti gli effetti dipende da lei, ma che verrebbe completamente sottratta alla propria volontà.

non c'è nessuna voglia "punitiva", ma solo di assunzione delle responsabilità.
vuoi mangiare 7kg di fragole? benissimo fallo, poi di solito ti viene la cagarella.
la cagarella non è punitiva, è una conseguenza di un atto compiuto scientemente.
quindi togli dal tuo ragionamento sopra la parte "punitiva", sotituisci "donna" con "coppia" e diciamo che si
come diceva daimon una volta che hai inseminato/sei gravida non devi avere gli stessi diritti di gestione del tuo corpo di prima, perchè sei (uomo o donna) anche "altro"
"Se vuoi lavorare con i piedi in mostra vai a vendere il cocco in spiaggia"
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Offline MrSpritz

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #1823 il: 04 Lug 2010, 23:27 »
Secondo me non farebbero più attenzione, butterebbero il bambino nel cassonetto o abortirebbero artigianalmente.
Se non basta l'AIDS a far prendere precauzioni non vedo come un bambino potrebbe cambiare le cose.

No no, è un male necessario.

Offline Timmy Bristow

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #1824 il: 04 Lug 2010, 23:47 »
2) per Timmy: altro esempio è persona gravemente handicappata di 20 anni: per niente autosufficiente, non corre, non si muove, ha certamente meno coscienza di sè ed intelligenza di un cane.
vi chiedo chiaramente: in questo caso sarebbe giusto secondo voi sopprimerla?

Prima di rispondere SI' ti rigiro la domanda: se TU fossi handicappato da 20 anni, non autosufficiente, non corri, non ti muovi, non hai autocoscienza e hai l'intelligienza di un cane, MA ti venisse donato un intero magico minuto per parlare e dire quello che vuoi, cosa faresti?
Io chiederei IMMEDIATAMENTE di essere terminato, al più presto.

che centra io magari invece sceglierei di starmene.


Tu staresti in una stanzetta (perché dopo 20 anni NESSUNO ti porterebbe a spasso ogni giorno... forse i primi mesi, qualche genitore speranzoso, ma poi nemmeno la più masochista delle persone lo farebbe... dopo 20 anni poi...) immobile senza sapere nemmeno di esistere?
Se posso: perché? Che senso dai alla tua vita? Respirare? Allora capirei...


l'individualismo, unito al materialismo più sconsiderato, è IL cancro della nostra società

E vabbe', questa è una considerazione un po' ipocrita: adesso neghiamo di appartenere e seguire le regole di una società materialista? Perché lavori? Per far soldi e mangiare e un giorno mantenere la tua famiglia. O per sperperare tutto in piaceri fisici (cibo, sesso, automobilone, videogiochi, etc etc)... Individualismo e materialismo sono dentro di noi e nel nostro modo di vivere. Mi pare che qui nessuno sia un missionario o un asceta o un francescano...
(ho quotato Seppia perché è l'ultimo post e perché dopo un po' che edito faccio casino: è comunque una considerazione generale rivolta a tutti)

Offline Seppia

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #1825 il: 04 Lug 2010, 23:55 »

che centra io magari invece sceglierei di starmene.

Tu staresti in una stanzetta (perché dopo 20 anni NESSUNO ti porterebbe a spasso ogni giorno... forse i primi mesi, qualche genitore speranzoso, ma poi nemmeno la più masochista delle persone lo farebbe... dopo 20 anni poi...) immobile senza sapere nemmeno di esistere?
Se posso: perché? Che senso dai alla tua vita? Respirare? Allora capirei...

ho detto magari, non lo so.
il giorno che mi trovassi in quella situazione preferirei scegliere da solo.
comunque che è, una tattica? rispondi alla mia domanda o no?


l'individualismo, unito al materialismo più sconsiderato, è IL cancro della nostra società
E vabbe', questa è una considerazione un po' ipocrita: adesso neghiamo di appartenere e seguire le regole di una società materialista? Perché lavori? Per far soldi e mangiare e un giorno mantenere la tua famiglia. O per sperperare tutto in piaceri fisici (cibo, sesso, automobilone, videogiochi, etc etc)... Individualismo e materialismo sono dentro di noi e nel nostro modo di vivere. Mi pare che qui nessuno sia un missionario o un asceta o un francescano...

no non sono un francescano ma ho già scritto moltissime volte qui nel forum che i soldi li cerco per poter un giorno dare opportunità alla mia famiglia, non per comprarmi il ferrari.
poi ci sono anche i grigi eh

c'è l'asceta indu e c'è fabrizio corona
in mezzo ci sono un sacco di esseri umani.
ecco io biasimo quelli per cui le cose materiali ed il "IO" sono i primi interessi della vita
se invece sono il decimo e l'undicesimo mi va già bene
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Offline Timmy Bristow

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #1827 il: 05 Lug 2010, 00:48 »
il giorno che mi trovassi in quella situazione preferirei scegliere da solo.
comunque che è, una tattica? rispondi alla mia domanda o no?

In realtà avevo risposto subito:


2) per Timmy: altro esempio è persona gravemente handicappata di 20 anni: per niente autosufficiente, non corre, non si muove, ha certamente meno coscienza di sè ed intelligenza di un cane.
vi chiedo chiaramente: in questo caso sarebbe giusto secondo voi sopprimerla?

Prima di rispondere SI' ti rigiro la domanda...


Come puoi rispondere "il giorno che mi trovassi in quella situazione preferirei scegliere da solo" dato che il senso della discussione parte dalla premessa che NON puoi scegliere da solo (nè tu sottoforma di vegetale né un feto: se potessi scegliere/comunicare il problema sarebbe risolto alla partenza e la morte non entrerebbe nemmeno in discussione)? La legge/i famigliari devono decidere che fare di te, peso inutile per la società, incapace di comunicare né ricevere input esterni. Questa era la domanda che mi hai fatto.

IO in una situazione del genere non vorrei essere un peso (psicologico, materiale/economico) per i famigliari e preferirei decidessero loro per una punturina e via.
Ripeto, io mi ammazzerei anche a sapere di avere un tumore/altra malattia incurabile o peggio ancora degenerativa. Finché il dolore fosse sopportabile e ci fossi con la testa, OK, altrimenti è stato bello, ciao. Non ho paura della morte. Invece (e qui rientro in topic parlando di eutanasia, che ciclicamente è stato/è/sarà il prossimo argomento di discussione! :P) da noi le leggi dello stato/chiesa non permettono di decidere della MIA vita...

Offline Daimon

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #1828 il: 05 Lug 2010, 06:48 »
Se tu vuoi ammazzarti ogni 5 minuti per ogni cosa, non deve volerlo tutta la societa'.
E non ci vuole nessuna risposta per dire del perche uno possa volere non essere ammazzato, tanto ogni risposta che non includa "mi riempio la stanzetta di vg e gioco un sacco" ti parrebbe inutile ma, ripeto, il mondo per fortuna ancora non e' pieno di gente utilitarista e del tutto viziata.

Quindi il punto non e' convincere qualcuno della "qualita' della vita"
e' irrilevante e' fuori discorso, non c'entra nulla.

Se sei stato cosciente e hai deciso di farti ammazzare che ti si ammazzi, se non hai mai comunicato nulla e naturalmente rimani in vita, nessuno puo decidere di terminarti.

Similmente se si sta formando una vita in un grembo anche se vivi nell'africa piu' nera e con molta probabilita' muori a 12 anni di fame, nessuno ha il diritto di terminarti.
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Offline Timmy Bristow

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Re: [Il topic esistenziale] credete in DIO?
« Risposta #1829 il: 05 Lug 2010, 08:29 »
Se tu vuoi ammazzarti ogni 5 minuti per ogni cosa, non deve volerlo tutta la societa'.
E non ci vuole nessuna risposta per dire del perche uno possa volere non essere ammazzato, tanto ogni risposta che non includa "mi riempio la stanzetta di vg e gioco un sacco" ti parrebbe inutile ma, ripeto, il mondo per fortuna ancora non e' pieno di gente utilitarista e del tutto viziata.

Quindi il punto non e' convincere qualcuno della "qualita' della vita"
e' irrilevante e' fuori discorso, non c'entra nulla.

Se sei stato cosciente e hai deciso di farti ammazzare che ti si ammazzi, se non hai mai comunicato nulla e naturalmente rimani in vita, nessuno puo decidere di terminarti.

Similmente se si sta formando una vita in un grembo anche se vivi nell'africa piu' nera e con molta probabilita' muori a 12 anni di fame, nessuno ha il diritto di terminarti.

A parte che tu non puoi sapere i MIEI motivi per vivere, ho solo elencato i motivi estremi per cui desidererei non essere mantenuto inutilmente in vita dalla società quando non ho più nulla da dare/ricevere (a parte bisognini/cure costose).
la "Qualità della vita" c'entra eccome. E' il motivo per cui una ragazzina di 15 anni rimasta incinta (certo, "colpa" sua e probabilmente dei genitori/società che non l'hanno educata -a proposito, mi pare sia la Chiesa che osteggia in tutti i modi educazione sessuale e sistemi anticoncezionali, o sbaglio?-, mica dello spirito santo) secondo me ha tutti i diritti di abortire: per non rovinare la vita sua e probabilmente far vivere in modo schifoso il proprio figlio/fratellino minore.

"Nessuno può decidere di terminarti" è il fulcro del discorso. Ripeto: se non posso decidere io è giusto che ci siano delle regole secondo le quali ad un certo punto non è più vita e si possono donare un po' di organi. O quantomeno possano decidere i miei parenti più prossimi (vedi la caciara che si è fatta per la Englaro l'anno scorso. I fan dell'omino sulla croce la volevano viva a tutti i costi in barba al volere dei genitori)...

E non parlare di gente viziata, che qui dentro lo siamo tutti. Non sei tu che hai i condizionatori accesi 24/7 e senza moriresti? Non sei tu che compri i VG limited edition? Non facciamo tanto i criticoni verso la società consumistica e materialista quando ci siamo tutti invischiati. (Non sei tu che hai la ragazza, le fai tanti regalini romantici Hello Kitty, la porti a cena nei ristoranti più "in", fate shopping insieme, fru fru mciù mciù?)

Poi hai detto se "naturalmente rimani in vita" nessuno può decidere di terminarti. Feto NO, persona in coma NO, persona non autosufficiente NO. Hai risposto a tutte le domande scottanti con questa espressione!
(anche se sulla persona non autosufficiente non sono d'accordo: uno può non essere autosufficiente ma godersi la vita, comunicare, apprendere e creare, quindi E' essere vivente)

Per quanto riguarda il bimbo africano, nessuno ha diritto di terminarti, ma di consigliarti un goldone sì, e la cosa in Africa nei paesi cattolici è "vietata" dalla stessa chiesa di cui si parla in questo topic. Ecco, quei milioni di morti di fame ce li ha sulla coscienza in parte anche la chiesa col suo oscurantismo e col suo minacciare inferno a destra e a manca nei paesi più ignoranti e superstiziosi/religiosi.