Autore Topic: La crisi dei licenziamenti  (Letto 3932 volte)

0 Utenti e 1 visitatore stanno visualizzando questo topic.

Online Ivan F.

  • Amministratore
  • Reduce
  • *********
  • Post: 38.662
    • The First Place
    • E-mail
La crisi dei licenziamenti
« il: 27 Feb 2024, 23:45 »
Come da titolo.

Un topic per raccogliere notizie e riflessioni sulla crisi dei licenziamenti che sta attraversando il settore high-tech, inclusa l'industria dei videogiochi.
« Ultima modifica: 28 Feb 2024, 09:41 da Ivan F. »
TFP Yearbook - [2019] | [2020] | [2021] | [2022] | [2023]

Offline eugenio

  • Eroe
  • *******
  • Post: 11.151
Re: La crisi del settore tecnologico
« Risposta #1 il: 28 Feb 2024, 07:08 »
Perché, c'è una crisi in corso?

Spoiler (click to show/hide)

Offline Xibal

  • Eroe
  • *******
  • Post: 15.267
Re: La crisi del settore tecnologico
« Risposta #2 il: 28 Feb 2024, 07:37 »
Edit, off topic
« Ultima modifica: 28 Feb 2024, 10:35 da Xibal »
"Hai mai visto un italiano tirare i fili?"
"Solo in un teatro delle marionette" (Red Dead Redemption 2)

Offline hob

  • Eroe
  • *******
  • Post: 15.125
  • Dice cazzate
Re: La crisi del settore tecnologico
« Risposta #3 il: 28 Feb 2024, 08:45 »
A livello "alto" è l'effetto del covid (bolla di utenti poi scomparsi quando possono tornare ad andare a figa), + consolidamento mercato (acquisizioni a muzzo), che creano ridondanze alle quali le megacorp, che non sono aziendine a lvl familiare, sopperiscono semplicemente lasciando a casa la gente.
Lato sony il potare i rami secchi lo capisco pure. E per quanto mi spiaccia per japan studio, per dirne una, o gli evolution, sicuramente i conti in tasca se li son fatti.
MS è più vittima delle ridondanze esagerate legate al fatto di aver preso un'altra megacorp come activision blizzard. Suffering from success.

A livello basso solo i pianti degli azionisti nello slancio capitalistico della "crescita infinita", han visto la via nei gaas e ora tutti vogliono una fetta della torta (che si trova a casa Fortinite al momento, più tutto il mercato mobile che è imperniato su quel concept).
Ma il problema è che il capitale vince sempre e schiaccia chi ha sotto (cit disco elysium). Devi crescere i fatturati, far contenti gli azionisti, alzare i margini di guadagno. Finchè ste 3 cose non sono spianate qualcuno piangerà, e sinceramente nel mondo in cui i CEO si portano a casa bonus annuali che permetterebbero di pagare centinaia di sviluppatori (lasciati a casa) la cosa è un po' triste.

Il mercato è vittima di sè stesso e dei modelli scelti: sony per le megaproduzioni, budget gonfiati (il costo della vita, + inflazione, aumentati per tutto e tutti + le guerre), MS vittima del fatto che non sfonda mai e non sfondando è frustrata, come un bomber in discoteca che parte carico ma se non conclude gli sale il nervosismo e a fine serata va col boiler, (cosa te ne fai di gente come i compulsion? no dai seriamente) e nintendo è l'unico reale vincitore di sta guerra ridicola.
E nvidia che ha cavalcato tutte le onde giuste al momento giusto, infatti la capitalizzazione odierna è ridicola, è una bolla che scenderà alla prima mossa sbagliata ma per ora così è, e AMD al palo a lanciare accuse di "nvidia mafia" lol.

ah e non ho tirato fuori tutta la piega grottesca dei mercati occidentali, sia lato pubblico, che lato critico, che lato professionale-produttivo. Woke, cancel culture etc etc che alla lunga ha portato all'allontanamento di figure creative professionali di esperienza conclamata per l'insostenibilità delle pressioni sociali. Vedi anche il tracollo disney-marvel con tutta la produzione in mano ad attivisti e femministe. O Mi immagino sapkowsky che vede netlix witcher, piange, e si rimette a contare i soldi (se già non gli piaceva il vg posso solo immaginare). Ma è come buttare benzina sul fuoco. Quello che penso è che tutti i soldi che vengono dati a sweetbaby potrebbero risparmiarseli, ecco se c'è un taglio che è operabile senza grossi sacrifici è quello. Ma vuoi mai che ti tacciano di razzismo in questo mondo così twitterino. Sia mai....
« Ultima modifica: 28 Feb 2024, 08:51 da hob »
Fuck does Cuno care?

Offline SalemsLot

  • Eroe
  • *******
  • Post: 14.971
  • Fatti, non pugnette!
    • TWITCH
    • E-mail
Re: La crisi del settore tecnologico
« Risposta #4 il: 28 Feb 2024, 09:18 »
Come da titolo.

Un topic per raccogliere notizie e riflessioni sulla crisi che sta attraversando il settore high-tech, inclusa l'industria dei videogiochi.
Strana crisi, perchè negli ultimi 18 mesi abbiamo avuto una produzione enorme di titoli e parecchi anche belli, infatti il 2023 è stato un anno ricco.
XBOXLIVE: MrKatana74 - PSN: MrKatana74 - STEAM: MrKatana - NINTENDO: Mr Katana

Online Ivan F.

  • Amministratore
  • Reduce
  • *********
  • Post: 38.662
    • The First Place
    • E-mail
Re: La crisi del settore tecnologico
« Risposta #5 il: 28 Feb 2024, 09:34 »
Potevo intitolare il topic "Le multinazionali ricche dopo aver sguazzato nella pandemia ora licenziano migliaia di persone che avevano assunto come carne da cannone", ma era troppo lungo.
TFP Yearbook - [2019] | [2020] | [2021] | [2022] | [2023]

Offline SalemsLot

  • Eroe
  • *******
  • Post: 14.971
  • Fatti, non pugnette!
    • TWITCH
    • E-mail
Re: La crisi del settore tecnologico
« Risposta #6 il: 28 Feb 2024, 09:36 »
Vabbè taglieranno il surplus e ciao ciao crisi...
XBOXLIVE: MrKatana74 - PSN: MrKatana74 - STEAM: MrKatana - NINTENDO: Mr Katana

Online Ivan F.

  • Amministratore
  • Reduce
  • *********
  • Post: 38.662
    • The First Place
    • E-mail
Re: La crisi dei licenziamenti
« Risposta #7 il: 28 Feb 2024, 09:43 »
Perfetto, ho modificato il titolo.

Ora se Microsoft e Sony licenziano mille persone sono più a loro agio a postare qui.
TFP Yearbook - [2019] | [2020] | [2021] | [2022] | [2023]

Offline hob

  • Eroe
  • *******
  • Post: 15.125
  • Dice cazzate
Re: La crisi del settore tecnologico
« Risposta #8 il: 28 Feb 2024, 09:56 »
Vabbè taglieranno il surplus e ciao ciao crisi...
Non hai capito la situazione. Se i margini stanno al 6%, il problema è nei profitti, non nei costi. Lasciare a casa la gente NON è alzare i profitti, è ridurre i costi.
Di converso l'effetto domino dei licenziamenti è palese: poca fiducia nel publisher, perdita di talento, meno giochi, meno qualità. Hai "tamponato" con un cerottino nel 2024 e nel 202X vedranno che sta cosa ha solo tenuto buoni gli azionisti per 5 minuti netti.

E gli azionisti han ragione a lamentarsi, 6% di margini è poco. Una serie di tracolli produttivi e vai sotto (TLOU online cassato, twisted metal cassato, etc.... si fa prima di quanto credi). L'errore a monte di tutto è il modello di sviluppo. Gli unici giochi che possono permettere lo stile della megaproduzione sono i titoli rockstar, CDPR, e poco, poco altro.
Fuck does Cuno care?

Offline SalemsLot

  • Eroe
  • *******
  • Post: 14.971
  • Fatti, non pugnette!
    • TWITCH
    • E-mail
Re: La crisi dei licenziamenti
« Risposta #9 il: 28 Feb 2024, 10:01 »
Allora prevedo altri tagli al personale e altri aumenti di prezzi dei servizi e dei giochi (e forse delle console che già hanno ricevuto un aumento). Non vedo altre strade.
XBOXLIVE: MrKatana74 - PSN: MrKatana74 - STEAM: MrKatana - NINTENDO: Mr Katana

Offline Xibal

  • Eroe
  • *******
  • Post: 15.267
Re: La crisi del settore tecnologico
« Risposta #10 il: 28 Feb 2024, 10:44 »
L'errore a monte di tutto è il modello di sviluppo
Cioè darsi in pasto agli azionisti, perchè se ad avere un peso è la contabilità spiccia, licenziare sarà sempre visto come un utile cerotto che "male non fa", così come fare incetta di carne da cannone per "produrre produrre produrre", e poi mandare a casa, senza che via sia una visione programmatica di sviluppo della materia che vada oltre il mero "dobbiamo fare contenti gli azionisti".
In definitiva è davvero tutto sbagliato, e sarà sempre peggio. Di positivo c'è che quando sarà tutto esploso, noi vecchi col cabinato (o una Switch con 2000 euro di Arcade Archives) saremo visti come i Mad Max dell'oltre la sfera del gioco.
Si.
"Hai mai visto un italiano tirare i fili?"
"Solo in un teatro delle marionette" (Red Dead Redemption 2)

Offline SalemsLot

  • Eroe
  • *******
  • Post: 14.971
  • Fatti, non pugnette!
    • TWITCH
    • E-mail
Re: La crisi del settore tecnologico
« Risposta #11 il: 28 Feb 2024, 11:02 »
Gli unici giochi che possono permettere lo stile della megaproduzione sono i titoli rockstar, CDPR, e poco, poco altro.
Perchè solo loro? Solo perchè sanno che venderanno un botto?
XBOXLIVE: MrKatana74 - PSN: MrKatana74 - STEAM: MrKatana - NINTENDO: Mr Katana

Offline Raven

  • Veterano
  • ****
  • Post: 2.553
  • Always offline
Re: La crisi del settore tecnologico
« Risposta #12 il: 28 Feb 2024, 13:49 »
A
Il mercato è vittima di sè stesso e dei modelli scelti: sony per le megaproduzioni, budget gonfiati (il costo della vita, + inflazione, aumentati per tutto e tutti + le guerre), MS vittima del fatto che non sfonda mai e non sfondando è frustrata, come un bomber in discoteca che parte carico ma se non conclude gli sale il nervosismo e a fine serata va col boiler, (cosa te ne fai di gente come i compulsion? no dai seriamente) e nintendo è l'unico reale vincitore di sta guerra ridicola.


Poi esce Switch 2 e sarà tutto un ma che è  sto cesso di hardware speriamo che esca l'emulatore ieri ! :D


Ps5 e Series X sono due hardware spettacolari per quello che offrono a quel prezzo, non sono manco lontanamente sfruttati e potrebbero andare avanti tranquillamente altri 6/7 anni. Il problema sono i costi che crescono (ma c'è un settore in questo mondo che non ha visto i costi schizzare alle stelle negli ultimi anni ? ) e i margini che sono sempre più risicati, persino per chi stravende come Playstation.

Most Wanted : Shenmue 4

Offline eugenio

  • Eroe
  • *******
  • Post: 11.151
Re: La crisi dei licenziamenti
« Risposta #13 il: 28 Feb 2024, 14:52 »
Perfetto, ho modificato il titolo.

Ok, allora adesso capisco di cosa parliamo.

Spoiler (click to show/hide)

Offline Alan Fontana

  • Stratega
  • *****
  • Post: 4.696
Re: La crisi dei licenziamenti
« Risposta #14 il: 28 Feb 2024, 15:00 »
Bah. Sembra la storia delle case discografiche, produttori che piangevano perché (citazione) non avevano piú soldi per infilare la quarta auto di lusso nella propria villa di Malibu.
Il problema é sempre lo stesso, e si chiama ROI (Return of Investment), quell'indice che tanto preme agli azionisti da quando non sono piú proprietari della megacorporazione, ma solo ricconi che rivogliono vedere indietro i soldi il prima possibile.
Un margine del 6% non é basso. Quel margine noi nella nostra economia domestica non lo vediamo neanche col binocolo. E occhio a non confondersi col margine di vendita del prodotto, sono due cose diverse. Un 6% di crescita é un buon margine, che in periodi fortunati puó crescere, ma in periodi di stagna puó anche andare sotto.

Ora, quando si investe in un qualcosa, devi avere della cassa, e del cash flow per ripagare i prestiti. E qui direi che nessuno si puó lamentare, anzi, le vendite vanno bene e denaro fresco confluisce nelle tasche di tutti. Problema: qualcuno é stato tirato dentro a investire per pagare nuovi prodotti (milioni) e acquisizioni (miliardi), con un ROI che probabilmente ritenevano "tollerabile" tra i 2 e i 5 anni. Peccato che spesso questo ROI si trascina piú a lungo, specie con le acquisizioni che hanno fatto ultimamente - e puó solo allungarsi.
Ora, é noto che non ci sono piú i vari Bill e Steve che stringevano i denti (e le chiappe) perché al progetto ci credevano, ci sono dei mister X che delle sorte dell'azienda "fottesega" e "ridatemi il mio investimento prima di subito". Quanti di noi hanno lavorato, o lavorano, in aziende la cui proprietá é finita nelle mani di una qualche SpA e si é trovata in mezzo a crisi che prima non esistevano? Ecco, quella é la chiave. Del resto il vecchio proprietario si accontentava di una Porsche, il nuovo (o i nuovi) non si accontentano e anzi, si lamentano nonostante i fatti dicano che i ricchi diventano sempre piú ricchi.

L'industria musicale ha pagato questo passaggio con il fatto che, oggi come oggi, non esistono piú le star. Niente piú Madonna, Rolling Stones, ecc. troppo costoso tirarli su, e soprattutto occorre qualcuno che ci creda e investa su di loro. Un produttore vero, insomma. Oggi il produttore é scomparso e gli artisti vengono tirati su da un sistema di reality e cazzimazzi e il resto finisce su Patreon. La pornografia ha avuto sorti simili.

Ora tocca all'industria videoludica. Francamente: Nintendo sembra l'unica a cui freghi ancora di fare videogiochi, Sony ci spara le sonarate studiatissime a tavolino (insieme a qualcuno di Hollywood, evidentemente), e in MS sembra che Phil sia l'unico che se la suoni e se la canti da solo senza che nessuno se lo caghi veramente dentro l'azienda, fa quasi tenerezza.
Se mi vengono a dire che un margine del 6% non va bene, il problema é che hanno giocato al tavolo sbagliato, quello degli investimenti a lungo termine che cozzano con l'idea di recuperare in fretta, non é cosí che funziona. L'analisi delle crescite del GamePass, per fare un esempio eclatante, é stata la stronzata piú grossa che si é sentita ultimamente, se non altro perché era un errore giá fatto da Netflix tempo addietro.
Ma la frittata é fatta, ce la possono condire come gli pare, e persino provare a vendere al consumatore che é anche un po' colpa nostra, che li abbiamo costretti a rinunciare al retail, a fare titoloni che non potevano permettersi, ecc. Tutte cazzate. C'é chi ci campa ancora - e bene - qualcuno vuole spiegare a loro come Rockstar é rientrata negli investimenti? E come mai LimitedRun é perfettamente in salute?
Ma non lo capiranno, e infatti quando ridurranno il personale partiranno dallo sviluppo per arrivare a intaccare i distributori, mai e poi mai si sogneranno di toccare i reparti promozionali.
Del resto, come si compone il consiglio d'amministrazione nella maggior parte delle aziende? Prevalentemente, vendite e marketing. Che se la suonano e se la cantano non solo nel mercato videoludico, ma in TUTTI i settori.
Come sappiamo, qualche genio del reparto vendite ha giá suggerito di studiare come usare le IA o outsourcing per ridurre i costi di produzione. Negli altri settori, per fare un paragone, hanno spostato la produzione in Cina o usato IT in India. E la qualitá ne risente, ma -ehi- ci pensa il marketing a vendere la merda, no?
E fanculo a quei vecchi che ancora si impuntano sul single player o esperienze tripla A, quando la maggior parte digerisce prevalentemente il multiplayer con microtransazioni.

E qui il cerchio si chiude - questa storia della crisi é solo una trovata pubblicitaria per farci lentamente digerire che il nostro hobby sta cambiando, cambierá e non ci possiamo fare niente. Che di per sé é comprensibile non fosse che sembrano in dovere di prenderci per il culo con la storia dei fiori e delle api.
Vinsero battaglie grazie alla loro...