Rispondo velocemente a Thar, che ringrazio per i post sempre interessantissimi.
Però su una cosa non sono daccordo: da italiano non posso giudicare l'aderenza col testo originale, ma posso giudicare il prodotto finito, in italiano.
Essendo madrelingua, avendo studiato in italiano per 20 anni (anche se leggendo i testi legali, TUIR soprattutto, non si direbbe
) credo di poter giudicare un prodotto finito in italiano.
Faccio un esempio:
Se una frase in giapponese esprime "mi scappa la pipì"
In italiano potremmo avere un:
- mi scappa la pipì => avremmo quindi aderenza e una forma italiana corretta.
- mi formicola l'inguine => qui non avremmo assolutamente aderenza, si esprime tutt'altro, ma avremmo una forma corretta
- c'ho della zona pataccale lo smangiamento => oltre a non avere aderenza avremmo una frase che in italiano non è corretta (circa)
- ciò lo innaffiamento che mi spinge fuori => se uno si impegna forse capisce, ma la forma è orrenda, errata.
Ora chi non conosce l'opera in originale e non conosce la lingua non può giudicare se il testo in italiano è aderente o meno all'originale, ma ha il diritto e secondo me il "dovere" di esprimersi riguardo il prodotto finito, in italiano.
Se per esprimere un concetto si usa una costruzione errata, è errata e stop.
Non parlo del "li mangerò con riguardo" che a me personalmente piace, sottende una serie di emozioni e significati propri del messaggio originale, è semplicemente una frase manierosae poco usata, ma corretta comprensibile.
Ma altre frasi, in questo 3d riportate, sono proprio scorrette. E secondo me non occorre sapere cosa intendessero in origine, perchè sono comunque errate nella forma finale, italiana. A parte il significato, anche la forma va espressa in maniera corretta!