Autore Topic: [review] UP  (Letto 17897 volte)

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Offline Xibal

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Re: [review] UP
« Risposta #90 il: 23 Ott 2009, 14:10 »
Non mi ha convinto per nulla, è stato uno dei film Pixar più deludenti. L'incipit è grandioso, toccante, vero cinema d'autore, e dimostra la grandissima abilità della Pixar nelle distanze brevi. Ai suoi autori bastano pochi minuti per emozionare con una storia compiuta. In questo caso, tuttavia, la sceneggiatura va a rotoli dopo molto poco. Dal momento dell'arrivo in Sud America le vicende prendono una piega molto banale, da film d'animazione dozzinale, con trovate comiche piuttosto deboli e i soliti rocambolesche duelli. In generale, credo che di Up fosse vincente l'idea di base, il nocciolo: la fine di un matrimonio, un amore senza fine, l'immagine, struggente e poetica, di una casetta che sfugge in cielo appesa a dei palloncini. Vi hanno voluto costruire una storia intorno e l'hanno fatto in modo troppo scolastico.
Eppure a me ha colpito proprio il fatto che la storia non prenda mai una piega, dovunque finiscano, qualunque cosa facciano, le vicende non sono che un motivo di riflessione per i protagonisti sul tema principale, non si passa dall'emozione dei primi 10 minuti alle risate successivamente, ogni evento spinge Fredricksen a riflettere sulle sue motivazioni, a partire proprio dall'ostinazione a voler raggiungere lo scopo originale, quando l'essenza dello stesso(l'avventura, la scoperta, l'azione) la stava vivendo proprio nel momento presente(e quindi anche il discorso del proiettare gli scopi in un improbabile domani quando essi in realtà si realizzino strada facendo, come nella vita dei due coniugi).
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Offline Ezahn

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Re: [review] UP
« Risposta #91 il: 23 Ott 2009, 14:26 »
In generale, credo che di Up fosse vincente l'idea di base, il nocciolo: la fine di un matrimonio, un amore senza fine, l'immagine, struggente e poetica, di una casetta che sfugge in cielo appesa a dei palloncini. Vi hanno voluto costruire una storia intorno e l'hanno fatto in modo troppo scolastico.

Sulla conclusione, come ovvio da quanto ho scritto sopra, non sono d'accordo con Luv.
Ma qui coglie il punto, secondo me.

Io però lo declinerei in un altro modo: l'unico limite di UP è che in qualche modo doveva essere vendibile anche come film per bambini.
I bambini sono la palla di ghisa al piede del cinema d'animazione. Incolpevoli i bambini, ovviamente. ^^
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Re: [review] UP
« Risposta #92 il: 23 Ott 2009, 14:35 »
Sì sì, poi guardi Hotaru no Haka del maestro Takahata e capsci quanto gli ammeregani stiano indietro. ;D
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Re: [review] UP
« Risposta #93 il: 23 Ott 2009, 15:00 »
Non sono molto d'accordo, sarebbe come dire che i bambini siano la palla al piede della letteratura fiabesca o favolistica(mi riferisco ad Ezahn)
Il più grande pregio di Pixar è proprio quello di riuscire a confezionare storie in cui i livelli di lettura non si scalzino, ma ogni piano sia perfettamente leggibile o meno senza creare fratture nell'organicità del racconto.
Prendiamo Russel, la sua caratterizzazione è perfetta, dal punto di vista psicologico presenta tutti i "sintomi" del bambino a cui manchi l'attenzione del genitore, obesità, desiderio di attenzione e di plauso cercato attraverso lo svolgimento pedissequo di un compito, ipercuriosità per il mondo circostante ecc, si potrebbe capire quale sia la sua situazione già solo dalle prime apparizioni.
Ma quel che viene fuori superficialmente è il clichè del bambino obeso e imbranato come ne abbiamo visti tanti, perchè tutti gli elementi citati allo stesso tempo sono le manifestazioni di un disagio a monte, ma anche una carica espressiva a valle, e Pixar è abile proprio nel riuscire a fondere i due elementi senza che uno sovrasti l'altro per apparire agli occhi di una determinata platea.

Prendiamo l'idea dei cani parlanti, è una magnifica boutade reinterpretativa della figura dell'esploratore i cui unici compagni di viaggio erano i cani, spesso umanizzati all'inverosimile sia dall'eccentricità del personaggio sia dall'euforia della stampa del tempo(vedi la cagnetta Titina del generale Nobile, oggi impagliata ed esposta come un cimelio...).
In altre mani sarebbero stati dei cani parlanti perchè fa ridere, in questo caso un elemento della storia e della cultura dell'uomo viene preso ed abilmente rielaborato caricaturalmente, e come sopra la loro figura consente di spostarsi tra le due polarità intepretative senza che l'una perda sull'altra.

A volte a me i film Pixar paradossalmente sembrano telefonati perchè riescono ad instillarti l'idea che meglio di così difficilmente si potesse fare, quindi quel che accade(la casa che scompare tra le nuvole non può non riatterrare dove sappiamo che riatterrerà...) accade non perchè banale, ma perchè è giusto, bello ed incontrovertibile che debba accadere così.
Una sorta di proporzione aurea della narrazione.
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Offline Ezahn

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Re: [review] UP
« Risposta #94 il: 23 Ott 2009, 15:10 »
Non sono molto d'accordo, sarebbe come dire che i bambini siano la palla al piede della letteratura fiabesca o favolistica(mi riferisco ad Ezahn)

Le fiabe sono un genere letterario, spesso (ma non sempre) costruito attorno al suo pubblico primario, ovvero i bambini.

L'animazione è una tecnica produttiva. Che cresca con un pubblico obbligato lo trovo castrante.
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Re: [review] UP
« Risposta #95 il: 23 Ott 2009, 15:15 »
L'animazione non è un genere [e son due], la favola è un genere letterario. Tu puoi farci pure un film porno, con l'animazione. Ecco perché i bambini sono una "palla al piede". Ma solo in USA, evidentemente.

Su Russell: sì è coerente il suo "desiderio di attenzione" relativamente al suo status di bambino senza genitori o quello che era, quindi la base della caratterizzazione è OK, ma certi suoi atteggiamenti durante il film m'hanno fatto storcere il naso e mi son sembrati inverosimili [tipo vede una casa volante, ci entra dentro e anziché rimanere sconvolto parte a dire un sacco di cazzate], a un certo punto mi sembrava tipo una macchinetta, un personaggio piuttosto piatto e bidimensionale, a tratti l'ho trovato irritante.
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Re: [review] UP
« Risposta #96 il: 23 Ott 2009, 15:20 »
Non sono molto d'accordo, sarebbe come dire che i bambini siano la palla al piede della letteratura fiabesca o favolistica(mi riferisco ad Ezahn)

Le fiabe sono un genere letterario, spesso (ma non sempre) costruito attorno al suo pubblico primario, ovvero i bambini.

L'animazione è una tecnica produttiva. Che cresca con un pubblico obbligato lo trovo castrante.
Quel che intendevo io è che in entrambi i casi non sta scritto nel genere o nella tecnica che ci sia un pubblico di riferimento che ne limiti le possibilità, e le favole sono proprio un esempio in quanto pur potendo essere lette superficialmente come racconti per bambini, in realtà parlino anche ad un altro pubblico, proprio come i film di Pixar.
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Re: [review] UP
« Risposta #97 il: 23 Ott 2009, 15:29 »
ma certi suoi atteggiamenti durante il film m'hanno fatto storcere il naso e mi son sembrati inverosimili [tipo vede una casa volante, ci entra dentro e anziché rimanere sconvolto parte a dire un sacco di cazzate]
Quello è proprio un elemento fondante e tipizzante della sua situazione, Russel è attirato dal mondo circostante con una fame di conoscenza che eguaglia quella fisica, perchè in entrambi i casi segno di una carenza, è per questo che ha tutte quelle medaglie, è alla continua ricerca di una gratificazione e di una pacca sulla spalla, e la sua situazione di relativo abbandono lo rendono anche più indipendente ed intraprendente di altri bambini, nonostante la goffagine(il gps, il dettaglio della conoscenza delle innumerevoli fermate del bus, a sottolineare l'abitudine a spostarsi da solo anche in città, la logorrea tipica di chi non sia abituato a dover ascoltare perchè nessuno gli parla...).
Ovviamente mettici in conto comunque quel pizzico di vena caricaturale  di qualasiasi satira sociale.
A me ha fatto una enorme tenerezza...
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Re: [review] UP
« Risposta #98 il: 23 Ott 2009, 15:32 »
Quel che intendevo io è che in entrambi i casi non sta scritto nel genere o nella tecnica che ci sia un pubblico di riferimento che ne limiti le possibilità

Sono d'accordo: non è scritto ma, se esigenze commerciali e abitudine ci mettono lo zampino, quello del "pubblico di riferimento" (in questo caso i bambini) diventa un sentiero difficile da abbandonare.
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Re: [review] UP
« Risposta #99 il: 23 Ott 2009, 15:38 »
Mah...

Oppure quando rimane 6 ore e un quarto fuori dalla porta prima di bussare, sembra fatto apposta per fare la gag di qualcuno che bussa alla porta con la casa in volo da un pezzo. Poi altre che ora non ricordo. Insomma a me 'ste cose hanno lasciato un po' stranito, m'è sembrato un personaggio un po' fasullo, non molto credibile. Comunque sì, è tenero quando parla della sua situazione familiare.
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Re: [review] UP
« Risposta #100 il: 23 Ott 2009, 15:47 »
Quel che intendevo io è che in entrambi i casi non sta scritto nel genere o nella tecnica che ci sia un pubblico di riferimento che ne limiti le possibilità

Sono d'accordo: non è scritto ma, se esigenze commerciali e abitudine ci mettono lo zampino, quello del "pubblico di riferimento" (in questo caso i bambini) diventa un sentiero difficile da abbandonare.
Si, però io ho affrontato l'argomento proprio perchè il curriculum di Pixar, sin dai tempi di Toy Story, mi è sembrato che non avesse avuto mai di questi problemi, e sono d'accordo con l'affermazione in una della loro interviste, dove si dice che un bel film abbia delle caratteristiche indipendenti dal target di riferimento.
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Offline Il Gianni

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Re: [review] UP
« Risposta #101 il: 23 Ott 2009, 19:59 »
Visto Up.
Delusione per l'effetto 3D, che da solo l'idea della profondità, ma dopo un po' nemmeno te ne accorgi più, e per la mancanza del corto iniziale :(

Grazie agli occhialini 3D non mi si vedeva trattenere a stento le lacrime nella prima parte.
E' meraviglioso vedere come sono riusciti a raccontare di una vita intera, con poche immagini e senza parole.
Quando cercano di avere figli. durerà 30 secondi, ma capisci tutto.
Quando cercano di risparmiare e non riescono per via degli imprevisti della vita, finisci per riflettere sulla cosa.
Non accade spesso nei film d'animazione.

Ovviamente non si può pretendere che tutto il film sia così, non è un film drammatico.
E pixar ha tirato fuori dal cappello alcuni dei personaggi più belli che io ricordi.
Kevin e Doug sono meravigliosi.

Il primo fa ridere solo a guardarlo  :-[
Il secondo è tenerissimo quando dice al suo padrone che gli vuole bene, che è quello che ti aspetti da un cane, solo che questo parla ^^
Russel è una buona spalla.
Il vecchio Carl sembra più vecchio del suo "eroe" dato che ha vissuto solo del ricordo della moglie senza provare a vivere e che durante il film "rinasce". Molto commovente quando è chiuso in casa a sfogliare le "Cose da fare" prima di avere una lezione di vita dalla moglie morta...
Sebbene molti sarebbero stati contenti di avere un cantiere così grande fuori casa :P

Potrei capire la delusione di alcuni solo se fossero andati al cinema per vedere un dramma.
E' un film dove si può portare il figlio a vederlo e uscirne con una sensazione di aver visto qualcosa di bello e non una bambinata...Promosso a pieni voti. Brava Pixar.

Ovviamente i primi commenti che ho sentito dopo il film sono stati sul fatto che l'era glaciale 3 è meglio, perchè fa ridere di più, ma so che la gente con problemi è tanta, quindi...

Sì sì, poi guardi Hotaru no Haka del maestro Takahata e capsci quanto gli ammeregani stiano indietro. ;D
Boh. Io l'ho visto, è la storia di un bambino viziato e capriccioso che non accetta la situazione di orfano in cui si trova e causa la morte della sorellina. Senza II guerra mondiale, bastava che gli morivano i genitori in un incidente qualsiasi e faceva la stessa fine. Se accettava di lavorare e fare qualcosa avrebbe avuto un tetto sotto il quale dormire e invece condanna a morte la sorellina per la sua inettitudine. Durante la visione ho provato solo fastidio per il protagonista, tanto che della fine sua e della sorella non m'è importato granchè...e sono uno che si commuove facilmente :/ Noioso.

Mi scoccia quando leggo sparate sulla superiorità dell'animazione nipponica su quella americana.
Sono due scuole diverse, ognuna ha pregi e difetti. Poi se uno è fanboy di una o dell'altra sono fatti suoi.
IMHO comparare "Una tomba per le lucciole" con Up non significa proprio niente.

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Re: [review] UP
« Risposta #102 il: 23 Ott 2009, 20:08 »
LOL, insomma dobbiamo strapparci i capelli per questo UP perché muore una vecchia* e c'è una macchia di sangue in testa a un tizio random mentre in HnH è tutto normale, addirittura è "noioso".

* senza sapere di che cazzo è morta, tant'è che su Wikipedia c'è scritto che è morta di vecchiaia, a 60 anni.
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Offline Il Gianni

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Re: [review] UP
« Risposta #103 il: 24 Ott 2009, 00:34 »
Up non commuove perchè c'è un vecchio a cui muore la moglie.
Up commuove e emoziona per la storia di un vita, con i suoi drammi e le sue gioie raccontata con poche e incisive immagini in una manciata di minuti, perchè c'è questo signore anziano che siede ad aspettare che la morte passi a prendere pure lui e invece riceve una lezione di vita dalla moglie morta e "rinasce" (almeno per me è così...)

IMHO è più semplice commuovere narrando la storia di due poveri bambini innocenti "vittime" della guerra che narrando una qualche storia di un vecchio...eppure pixar c'è riuscita, almeno diamogliene atto ^^

Che, anche se OT, sentirei anche altre interpretazioni di una tomba per le lucciole, magari la mia lettura è superficiale, ma quello che ho visto è stato irritante più che commovente...

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Re: [review] UP
« Risposta #104 il: 24 Ott 2009, 02:01 »
Up non commuove
Quoto.

Citazione
Up commuove e emoziona per la storia di un vita, con i suoi drammi e le sue gioie raccontata con poche e incisive immagini in una manciata di minuti
Oh, fino al "decollo" della casa è una vita normalissima, eh. E' la vita di un mediocre, non è niente di speciale. Speciale è la vita dei protagonisti di HnH. Solo che siccome siamo abituati ai film comici di DreamWorks e a quelli carichi di buonismo di Disney in cui non muore mai nessuno ci sembra chissà che.
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