Dunque dunque, vediamo se riesco a scrivere il textwall che ho in mente da un po'
Svariati utenti su questo forum (ma è una richiesta abbastanza diffusa nel mondo dei gamers) chiedono che Nintendo entri in competizione diretta con Sony e Microsoft producendo una console "con i muscoli".
In pratica viene chiesto a Nintendo di investire un sacco di soldi in:
-una console con specifiche tecniche all'avanguardia
-un'infrastruttura online come quella delle concorrenti
-un rapporto con le terze parti come quello delle concorrenti
Ovviamente, come dimostrano tutte le console di Sony e Microsoft, tale console andrebbe, almeno inizialmente, venduta in perdita.
Questo modello di business ha un nome e cognome, si chiama
"razor and blades" model (
http://en.wikipedia.org/wiki/Freebie_marketing). Il modello prende il nome dal business dei rasoi: vendi il rasoio in perdita e guadagna sulle lamette. Per i videogiochi significa vendere la console in perdita e guadagnare sul software.
Ma se questo modello è così utilizzato, deve essere un modello dal successo assicurato, giusto? Vediamo un po'…
Microsoft applica questo modello sin dal suo ingresso nel mercato home console e non ha generato profitto. Forse, ma non ne sono certo, la divisione Xbox ha iniziato a generare qualche misero profitto in questi ultimi anni. Ma complessivamente Xbox ha mangiato soldi e basta.
La divisone xbox è un tale disastro che qualche investitore di Microsoft chiede da tempo che venga chiusa (
http://www.neogaf.com/forum/showthread.php?t=766637). In realtà questi investitori hanno torto, lo scopo della xbox division non è mai stata quella di generare profitto (ma di questo magari si parla un'altra volta), in più Microsoft ha talmente tanti soldi che può permettersi tutte queste perdite.
Anche Sony ha applicato "razor and blades" sin dall'inizio ed ha generato profitto nella generazione di ps1 e in quella di ps2, ma non in quella di ps3. In effetti, come sottolinea Wikipedia:
For the [razor and blades model] to be successful the company must have an effective monopoly on the corresponding goods.
Ovvero, il modello funziona quando c'è uno stato di monopolio, come nell'era ps1 e ps2 in cui TUTTO il software (e di conseguenza le vendite) era su playstation.
In pratica il razor and blades è parecchio rischioso, lo puoi applicare quando hai altre settori dell'azienda che coprono le perdite. Microsoft lo può applicare senza problemi, la Sony di oggi invece no. Poiché gli altri settori dell'azienda non vanno tanto bene.
E infatti, delle tre compagnie in questione, Sony è, secondo questo studio (
http://www.neogaf.com/forum/showpost.php?p=95572336&postcount=1), considerata quella a più alto rischio (79%) di fallimento nei prossimi due anni, Nintendo la seconda (22%) e Microsoft è, ovviamente, virtualmente indistruttibile (1%).
Nintendo è da qualche anno in passivo per colpa di 3ds e WiiU, guarda caso due console che hanno applicato (anche se in modo non proprio tradizionale) il razor and blades. Ma per ora non mi interessa parlare di WiiU e 3ds, mi interessa più continuare ad immaginare cosa succederebbe se tutte e tre le compagnie applicassero la stessa politica.
Dunque, come tutti sanno, siamo in periodo di crisi e la "torta" che rappresenta il mercato home console è destinata a rimpicciolirsi rispetto alla passata gen, quindi meno profitti per tutti. Aggiungiamoci l'aumento di budget dei giochi tripla AAA, e lo scenario per le home console non sembra molto salutare.
Ora, chiedere a Nintendo di "competere" significa chiederle di spendere tantissimi soldi in un momento di crisi e in un momento in cui è già in perdita. E tutto questo, non garantirebbe la vittoria sugli altri concorrenti. Anzi, Sony e Microsoft, avendo un pubblico "hardcore" più fedele, una struttura online già solida e un già solido rapporto con le terze parti, continuerebbero ad essere avvantaggiate.
Ma immaginiamo, per assurdo, che tutte e tre applichino il razor and blades e ottengano ognuno un terzo della torta. Il risultato è che sarebbero tutte e tre in perdita. Nel più estremo degli scenari, Sony e Nintendo fallirebbero e rimarrebbe solo Microsoft a cui (per ora) non interessa se perde denaro.
Quindi, chi chiede a Nintendo di "competere", chiede alla medesima di fallire. Anzi, chiedere a tutti i "competitore" di adottare la stessa strategia, significa aumentare le probabilità di crash dell'industria.
A questo punto la domanda é: perché Nintendo dovrebbe applicare la stessa strategia (perdente) delle altre due? Risposta: non ha motivo.
Eppure ci è "cascata" lo stesso, perché WiiU (e 3ds) prendono il peggio del modello razor and blades e il peggio dalla strategia di business legata all'innovare (blue ocean e disruption theories).
Ovvero, WiiU costa tanto (era venduta in perdita fino a poco tempo fa) e non ti offre nemmeno la potenza bruta (che è vista come un "valore" dagli hardcore). In cambio di tutti quei soldi offre roba che non interessa a nessuno (gameplay asimmetrico, off-tv play, miiverse ecc).
Per concludere, Nintendo non deve e non può applicare il razor and blades (nè tantomeno fare roba tipo il WiiU che è pure peggio).
Deve fare come col Wii (Blue Ocean strategy): console economica, facilmente comprensibile, con titoli immediati ma profondi.
A questo punto qualcuno mi dirà: "Belmont non sei aggiornato, ps4 e xbobx one non sono vendute in perdita". Be', le fonti in realtà non sono chiare. Da qualche parte ho trovato che ps4 sarebbe venduta in perdita, da altre che xboxone sarebbe venduta in attivo. In ogni caso, mi pare chiaro che abbiano cambiato idea sul loro business model, visto le mazzate che hanno preso nella passata generazione. Tuttavia, in un mercato in restringimento o stagnante, anche se la tua console è di poco in attivo, il "sistema" continua ad avere dei problemi perché i giochi con budget che aumenta hanno bisogno di un maggior numero di vendite (quindi di console con base installata maggiore).
Per Nintendo, continua ad aver senso la strada di provare ad innovare, dato che con Wii ha dimostrato che il mercato è espandibile. Un mercato in restringimento condanna tutti, qualcuno si deve pur assumere l'onere di provare ad ampliarlo (anche perché se non lo fa lei, prima o poi lo farà qualcun altro).
Poi, ribadisco, se l'alternativa deve essere quella di fare WiiU (ovvero una delle console più "sbagliate" della storia), molto meglio fare una console più tradizionale. Però Nintendo è giustificata, perché credeva che WiiU fosse, almeno in parte, un prodotto "blue ocean". Hanno sbagliato. Succede. Magari continueranno a sbagliare per altri venti anni (il tempo che ha separato Nes da Wii), ma la strada è quella giusta.