Ovviamente la riserva estetica è sospesa nel momento in cui mi accosto deliberatamente a un titolo di genere horror. Ma l'idea di un'intera run propedeutica, senza gratifica ludica, cum grafica schifa annessa
Effettivamente, come ha fatto notare Devil, il mio commento poteva essere inteso in maniera un po' drastica
.
Mi spiego meglio.
La gratifica ludica c'è da subito, ché anche alla prima run ti diverti e muori il giusto, eh. Sono convinto, poi, che abbiano fatto benissimo a limitare a due i livelli di difficoltà iniziali, ché la struttura di gioco è varia, assai eclettica e si arricchisce progressivamente andando avanti nell'avventura. Quindi una prima run non eccessivamente punitiva è proprio necessaria per familiarizzare con i variegati elementi di gioco.
Buttarsi subito sull'approccio hardcore non sarebbe comunque servito a nulla, perché il bello sta nell'utilizzare in maniera varia e contestuale le pochissime risorse disponibili, ma senza una sessione propedeutica non capiresti neanche al meglio il come… ché gli elementi di gioco non sono presentati in maniera didascalica, c’è da sperimentare.
Proprio per questo, però, nella prima run ti viene concesso molto spazio di manovra e, se non approfondisci il tutto con una seconda tornata più difficile, potresti interpretare il gameplay come scomposto e attribuire alcuni elementi di fatto essenziali a mere sovrastrutture. Questo intendevo, in verità, e, vedendo che partivi un po' scazzato, ho calcato sul concetto che il 'bello' viene dopo.
Poi, sì, è chiaro che accetti con consapevolezza l’impostazione stilistica in virtù del fatto che è un survival horror, ma se sei momentaneamente insofferente verso quel tipo di immaginario, ti rovini un po' il viaggio.
Soprattutto perché lo stile, se ti prende, sopperisce molto alle carenze strettamente tecniche, rendendo l'estetica (e l'esperienza tutta) più piacevole. Si tratta di uno scoppiettante pastone tra i simbolismi di Silent Hill e il circo folle di Shadows of the Damned che riesce a delineare un immaginario con una propria identità (sembra una contraddizione ma non lo è), pennellando atmosfere a cavallo tra il trash e l’inquietante, capaci di coinvolgere il giusto… o per lo meno con me hanno funzionato tantissimo.
Credo che principalmente per questo approccio particolare molti lo associno a Deadly Premonition, che, sotto altri aspetti, come dal punto di vista ludico ma anche di sceneggiatura e personaggi, ha poco o nulla a che spartire.