Oh, cavolo. Ho appena completato entrambi i
Great Ace Attorney e sono sconvolto. Shu Takumi è tornato per davvero!
O meglio, era già tornato nel 2015 (e poi nel 2018) ma noi poveri gaijin (con qualche eccezione
) non potevamo sapere.
Bé, alla fine, però, siamo stati ricompensati e sono davvero grato a Capcom per il trattamento che ha riservato a questa Collection dal sapore celebrativo.
Ecco, vorrei fare subito un paio di considerazioni sul “pacchetto”. Non solo contiene entrambi i giochi, che possono essere giocati uno di fila all’altro come è giusto che sia (more on that later), ma gli extra sono un vero e proprio “museo”, ancor più soddisfacente di quello di prodotti come
Street Fighter 30th. Colonne sonore, brani musicali inutilizzati, ricche gallery di artworks, materiali promozionali ecc, e il tutto è pure condito da brevi commenti scritti da parte degli artisti coinvolti (character design e musicisti), in una sorta di “making of” che impreziosisce l’edizione. Tanto di cappello…e sono davvero contento che questa opera magna di Shu Takumi sia celebrata con tale convinzione da Capcom.
Detto questo, i giochi. Non credo di essere vittima dell’esaltazione del momento quando dico che, per la prima volta da Ace Attorney 3,
questi nuovi episodi della saga giocano nello stesso campionato della trilogia originale. E se sapeste quanto ho amato gli AA “classici”, ed in particolare il terzo, capireste il peso che do a questa affermazione.
Ma andiamo in ordine.
Per quanto riguarda il primo capitolo,
“Adventures”, credo che l’analisi fatta da
@EGO qualche pagina fa nel thread sia davvero esaustiva e mi ci riconosco. In sintesi, questo è il capitolo col quale irretire una nuova generazione di giocatori e presenta delle “semplificazioni” che rendono l’esperienza complessiva molto più fluida. Mi riferisco perlopiù alle fasi investigative più asciutte e dinamiche.
Takumi e soci sono riusciti ad inventarsi una nuova meccanica “core” che impreziosisce a tal punto le fasi investigative da far sì che il giocatore le attenda con trepidazione (quando in passato l’investigazione era solo un intermezzo tra le esaltanti fasi processuali).
Mi riferisco ovviamente alle deduzioni (Logic and Reasoning Spectacular!
) al fianco del mitico Herlock Sholmes, probabilmente il personaggio più riuscito della storia degli Ace Attorney dai tempi di Diego Armando.
Se a tutto questo aggiungiamo che le fasi processuali, esaltanti come sempre, sono arricchite dalle interazioni con la giuria e con testimoni multipli, ci troviamo davanti ad un episodio ricco di dinamiche ludiche, con ritmo stellare, sempre divertentissimo.
Menzione speciale per la colonna sonora: il tema dell’Objection non sarà tra i più memorabili, ma il resto è pazzesco. Già la OST di
Layton VS AA era ottima, ma qui anche meglio. Ogni personaggio e ogni situazione ha un tema musicale memorabile.
E alla luce di queste cose è molto interessante ripensare al peso che
il crossover con Layton (diretto anch’esso da Takumi) ha avuto nell’evoluzione di Ace Attorney. Sono tanti gli aspetti di rimando: dalle meccaniche sopracitate relative alla giuria, al feeling esotico e “antico” dato dalla location (che un po’ rimanda al Setting “medieval-fantasy” del crossover con Layton). D’altra parte il chara design e responsabile della direzione artistica è visibilmente la stessa persona. Ah, anche il ruolo di Layton, in quel gioco, ricorda a tratti quello di Holmes in questi.
Insomma, a suo tempo apprezzai tantissimo Layton VS Ace Attorney, riconoscendo che i giochi di Takumi avessero un qualcosa in più, ma certamente non pensavo che questo gioco avrebbe rappresentato un gradino importantissimo per l’evoluzione della serie.
Ma tornando al primo gioco. Se proprio dovessi trovargli un difetto sarebbe che rappresenta una sorta di prologo della vicenda complessiva e che ha un finale molto aperto, che lascia irrisolti tutti i principali misteri della trama. Oggi, grazie alla Collection, ciò non è un problema e la maggior parte dei giocatori attaccheranno il secondo, bellissimo, episodio subito dopo aver finito il primo. Ma se fossi stato un giocatore giapponese nel 2015 ci sarei rimasto parecchio male a sapere di dover attendere anni per la conclusione della vicenda.
E questo ci porta al secondo capitolo,
“Resolve”. Dopo aver accolto una nuova generazione di giocatori col primo gioco, qui si torna a fare sul serio e i casi tornano ad avere una complessità più vicina a quella dei vecchi Ace Attorney. Con anche un paio di fasi investigative e un paio di fasi processuali nello stesso capitolo. Ma ci sta, perché il gioco deve rincarare sul taglio drammatico e sulla gravitas. Ed i risultati sono fantastici. Se in passato mi sono trovato ad amare la struttura narrativa di episodi come AA3 e AA5, dove ogni caso presenta elementi che andranno a costruire la trama di fondo che si risolverà nel finale, in questa bilogia il concetto è esteso a TUTTI i casi di ENTRAMBI i giochi! E’ una vera e propria saga con scrittura molto coerente, di ampio respiro e, in ultima analisi, estremamente soddisfacente. Menzione speciale per il QUEL momento, in Resolve, che metto sotto spoiler, che ti fa esultare e appassionare come solo i migliori episodi della serie:
WARNING! BIG SPOILER!
Mi riferisco ovviamente all’ultima deduzione di Herlock Sholmes, insieme al suo partner dei tempi andati, che mostra come il detective avesse finto per due interi giochi di essere un coglione, quando in realtà la sapeva molto lunga. Il tutto condito da show recitativo, una vera e propria danza della deduzione, con la musica più esaltante di sempre, che non posso esimermi da condividere:
https://www.youtube.com/watch?v=MPZ_qWGdCvA&ab_channel=HinklesPer concludere, questa coppia di giochi, o meglio ancora questo unico-grande-gioco-suddiviso-in-due-parti, raggiunge i vertici qualitativi della serie di Ace Attorney.
Ad un giocatore che volesse avvicinarsi per la prima volta alla serie non avrei dubbi nel consigliare o il primo Ace Attorney oppure questo Great Ace Attorney Chronicles nella sua interezza.
Forse da un punto di vista dei
feels il mio amato AA3 rimane ineguagliato. Ma qui ci si va pericolosamente vicino, con la convinzione che, razionalmente parlando e soppesando tutti i fattori in gioco, questi due episodi siano i migliori giochi della saga.
Insomma,
capolavori davvero, e ben tornato Shu Takumi, ci sei mancato.