E' uscito il nuovo disco dei Porcupine Tree, io ancora devo recuperare il solista di Wilson quindi credo aspettero' un po a sentirlo, intanto sono graditi commenti visto che da quello che leggo in rete si va dal "disco stanco le migliori frecce le ha sparate con il solista" al "ottimo lavoro dei PT".
baku?
E' vero l'uno e l'altra cosa. Al primo ascolto delude, un'opera veramente mastodontica, scevra da qualsiasi infatuazione radioheadiana tanto cara a Wilson, molto cupo, pesante, nervoso, intermezzi ambient o elettronici qua e là, la questione è che è una mole di musica grandissima, quasi pretenziosa, e oramai certi dischi cozzano ontologicamente con questi tempi di merda da 2 ascolti e via (Wilson è assai critico contro l'I-pod generation, lo shuffle mode, la fruizione slegata dal concetto di 'disco' nella sua interezza e completezza e questo sembra il disco fatto a posta per dimostrarlo e provocare il suo pubblico da questo punto di vista). Oramai non leggo più forum metal e community del genere, su perkele non ne parlano quindi non so cosa ne stia pensando la gente, su RYM i voti si danno di getto, subito, già al primo ascolto manco finito, quindi è ovviamente forse il disco peggio votato di sempre dei PT, sul neuroprison (il forum musicale più scassaminchia d'italia
) ha raccolto pareri loffi e negativi all'inizio, salvo poi raccogliere molto rinsavimento generale man mano che 'lievita'
Se gli dai la possibilità di crescere con molti ascolti saprà ripagarti senz'altro, è un ottimo album, che stabilizza però lo status di prog-metal band, è molto roccioso
Secondo me il solista di Wilson è un lavoro superiore in ottica sperimentale, grande disco quello, in questi anni di droni pure nel caffellatte ne ho sentiti alcuni fra i più malvagi di sempre
(ancora più fighi perchè spesso sopraggiungenti a stuprare forme canzoni delicate e raffinatissime)
Jello DT e PF te li lascio, ma sulle offese PT mi farò astioso.
Anche se sono più un fan del personaggio Wilson e della sua eterogeneità che dei PT in sè
Comunque prima del successo mainstream la band era pompatissima da una o più radio locali romane, motivo per cui una buona metà dei dischi nella loro prima fase (per molti ancora oggi la più interessante e psichedelica) era praticamente venduta in Italia, e sostanzialmente a Roma
Sì, c'è un 'bensoniano' (dalla cui bocca non li ho mai sentiti pronunciare in verità, credo siano autori di un prog troppo poco virtuoso e pomposo e più 'nervoso', per suscitare gli apprezzamenti di un tale tamarro, sono prog ma non hanno un assolo di chitarra davvero tecnico in una carriera intera praticamente) rapporto con la capitale, all'ultimo tour a milano c'è stato un sold out da 1000 persone, il giorno dopo a Roma il locale stava pieno a 3/4, ma ne poteva contenere 6000/7000)