Per me è una droga.
Oggi praticamente ho giocato solo a lui, ed è una cosa che succede veramente raramente.
Non solo (e già questo è tanto) è scritto benissimo e riesce a mettere insieme un mistero fra Il nome della Rosa e la atmosfere alla Twin Peaks (sì, nel senso di paese e personaggi che nascondono tanti segreti dietro le loro vite apparentemente chiare), ma è in quello che è il gioco in sè, cioè fondamentalmente le scelte che fai nei dialoghi (e anche come ci arrivi, quindi investigando negli ambienti), che raggiunge livelli altissimi.
Ogni relazione infatti viene resa con tutte le sue sfumature e ti rendi conto di come una risposta rispetto ad altra, oltre ad avere delle vere ripercussioni sul proseguo della storia, non siano banali e scontate per la tua morale, per quello che ritieni giusto o sbagliato.
Più volte mi sono messo a riflettere del tempo per decidermi, nulla è così ovvio nello scegliere un percorso rispetto ad un altro.
Ho fatto già qualcosa nella seconda parte del racconto e non vedo l'ora di rituffarmi in quel mondo di fini miniature. :yes:
Miniatura stupenda dove si vede il lavoro fatto in sede storico artistica in spoiler
(https://i.postimg.cc/GmTYmz11/IMG-20221120-153646.jpg) (http://"https://postimg.cc/Wdjt9G39")
Aggiungo da deformazione personale che qualora voleste approfondire l'ispirazione da cui hanno tratto lo stile del capolavoro di Andreas, il protagonista, dato uno sguardo qui:
https://it.wikipedia.org/wiki/Tr%C3%A8s_riches_heures_du_Duc_de_Berry
Considerato uno dei libri più belli di sempre.
Claudio
devo ancora iniziarlo, scherzo eh :D
Io intanto ci son finito dentro!
Sono arrivato a dover trarre le conclusioni sul primo omicidio. Appena prima dell'interrogatorio dell'arcivescovo(?) ho risolto l'enigma legato alla tomba e devo dissotterrare il cadavere. Posso scegliere se farmi aiutare da 2 persone, però quando mi chiedono "facciamo ora o vuoi aspettare?" Andreas risponde automaticamente di aspettare.
Ecco, che minchia devo fare? Mi sembra di aver già parlato con tutti. anche gli indizi del diario li ho già esaminati tutti. Vorrei solo aprire sta bara e poi farmi interrogare. Un'idea ce l'ho su chi accusare. vediamo cosa viene fuori
Concluso il primo atto e fatto un'ora del secondo.
ho scelto la vedova, era chiaro non potesse essere lei ma volevo salvare Piero e nel contempo l'ho liberata da un prossimo futuro davvero orrendo. Poveraccia. Avrei voluto però dirle qualche ultima parola, mi ero un po' affezionato
Che bello rivedere tutti e sentire come di conoscerli
Lo consiglierei a mia madre sto gioco, è un libro evoluto, interattivo e sensoriale.
Gran cosa i videogiochi, a volte.
Questo titolo dovrebbero allargato a robe tipo Netflix e simili per avere più utenza generica, avrebbe successo.
Anche in mobile eh, ma ti spaccherebbe gli occhi...
Concluso il primo atto e fatto un'ora del secondo.
ho scelto la vedova, era chiaro non potesse essere lei ma volevo salvare Piero e nel contempo l'ho liberata da un prossimo futuro davvero orrendo. Poveraccia. Avrei voluto però dirle qualche ultima parola, mi ero un po' affezionato
Che bello rivedere tutti e sentire come di conoscerli
Lo consiglierei a mia madre sto gioco, è un libro evoluto, interattivo e sensoriale.
Gran cosa i videogiochi, a volte.
Questo titolo dovrebbero allargato a robe tipo Netflix e simili per avere più utenza generica, avrebbe successo.
Anche in mobile eh, ma ti spaccherebbe gli occhi...
Io avevo scelto il priore perchè la maggior parte degli indizi che avevo raccolto andavano in quella direzione anche se ovviamente lo sai che nessuno di loro è veramente il colpevole. Magari coinvolto in qualche modo sì, quello può essere. Ed è una cosa che è presente in tutta l'avventura e che spero riesca ad essere spiegata come si deve, perchè quando si creano questi forti legati e attese, il climax e le motivazioni devono essere giustificati in maniera credibile.
Il gioco mi ha fregato due volte.
Vi dico che ho finito due casi.
piaciuto molto il secondo, ma quando dovevo dare un colpevole pensavo di dover scegliere tra tanti, e invece avevo una possibilità obbligata.
Eppure avevo indagato e c'era più di un sospettato. Davvero non ho mica capito perchè non mi ha dato più possibilità di scelta. Na avevo puntato uno ben diverso che non ho potuto accusare :no:
E pure alla fine del primo caso, quando volevo riesumare il cadavere, Andreas diceva sempre "prima devo fare altro", al chè sono andato a mangiare per far passare il tempo. Così poi non ho più avuto l'occasione di ripescare il cadavere
:no: :no:
E' molto bello narrativamente, ma se avesse avuto delle meccaniche diverse per eseguire le indagini sarei stato più felice.
Bella e giusta riflessione Diego :)
Ieri l'ho completato dopo un pomeriggio totalmente rapito dal gioco e cerco di confermare e ampliare il pensiero di Diego:
la terza parte che ho notato in più recensione viene considerata la più debole, secondo me non lo è. Evidentemente come in molti casi i recensori forse ci arrivano con il patema di finirlo il prima possibile per poi recensirlo, cosa che in questi giochi dove bisogna cercare di analizzare e leggere tutto quello che è possibile è deleterio. Sicuramente il cambio di protagonista inizialmente incide a raffreddare gli animi visto che ormai ci si era affezionati ad Andreas e ai suoi tormenti da artista ma soprattutto di persona. Qui cerco di riallacciarmi al discorso di Diego, perchè sì, secondo me tutta l'avventura è in realtà più che la storia di questo mistero che avvolge l'abbazia e Tassing, il racconto dei suoi dubbi su che strada debba intraprendere per la sua vita e la sua arte. Tutte le scelte che compiamo sono veramente un tutt'uno sia con la natura "giocosa" da rpg, sia con le sue scelte come persona che cerca continuamente queste risposte da se stesso. Anche per Madgalene è così: continuare a succedere al padre come incisore nel suo paese natale o scegliere di raggiungere l'amica nella più cosmopolita Praga? Scegliere il bravo ragazzo di paese come sposo (o addirittura farsi monaca), o diventare totalmente indipendente anche come donna nella società così chiusa dell'epoca?
Il finale per entrambi è esemplare in tal senso, soprattutto per il redivivo Andreas (lo sapevo che non eri morto, non potevi deludermi così!) che infatti alla fine della seconda parte ancora non aveva risolto i suoi nodi di vita: il rapporto con il figlioletto morto e la moglie (amata probabilmente ma che ormai purtroppo gli ricordava la morte del giovane figlio - anche qui bella analisi di come certi traumi possano purtroppo far appassire anzitempo dei sentimenti che magari invece c'erano), il suo rapporto con l'arte e il motivo per cui la creava. Il labirinto, protagonista sia fisico (i sotterranei romani della vecchia Tassing) sia mentale anche qui vengono utilizzati perfettamente come metafora delle strade impervie e tortuose che costellano la nostra vita per cercare di giungere non a una verità assoluta, ma alla nostra, che ci permette di fare pace con noi stessi se accettata e compresa.
Per questi motivi per me è un eccezionale prova di un'opera scritta benissimo e che utilizza in maniera altrettanto efficace la struttura di gioco su cui si è costruito. :)
Ho sedotto una suora.
E mi è piaciuto un sacco. :whistle:
Finalmente l'ho finito.
Per citare un libro famoso: "Una cosa divertente che non farò mai più"
Il finale boh...le motivazioni ci stanno ma quel personaggio non mi sembra che avrebbe potuto uccidere
.
Il terzo atto mi è sembrato un po' ridondante, nel senso che narra delle vicende che abbiamo già vissuto nel secondo atto, che già conosciamo.
E questo continuo farsi raccontare le cose...mi sembrava di leggere sempre la stessa cosa.
Bello il messaggio di fondo che la storia che conosciamo non è quella accaduta realmente, ma si sa...la storia la scrivono i vincitori.
Bel gioco, sono contento che escano cose così
Finalmente l'ho finito.
Per citare un libro famoso: "Una cosa divertente che non farò mai più"
Il finale boh...le motivazioni ci stanno ma quel personaggio non mi sembra che avrebbe potuto uccidere
.
Infatti io penso che a commettere i delitti, o almeno il primo di essi, sia stata comunque la suora e il prete la stesse difendendo. Nel primo delitto vediamo un "fantasma" col velo bianco, cioè quello della suora, saltare sull'acquedotto romano che sappiamo essere collegato con l'interno dell'abazia...
Finito l'altro giorno. Il giudizio complessivo è altamente positivo, talmente positivo che potrebbe facilmente finire tra i miei tre giochi preferiti dell'anno.
Tralasciando l'ottima scrittura, profondissima e studiata fin nei minimi dettagli, ho amato la possibilità di influenzare ed essere influenzato in toto dal mondo circostante e da tutti i personaggi (tutti unici tra l'altro, ben caratterizzati e complessi), sia con azioni importanti che con insignificanti minuzie, come semplici chiacchiere su pettegolezzi vari ma anche discussioni erudite che mescolavano religione, morale e politica. Nessun dialogo mi ha mai annoiato, e anzi mi ha permesso di creare (in parte come richiedeva il gioco, ma in parte anche semplicemente per immaginazione personale) un'idea perfettamente completa del *mio* Andreas Maler.
Sul terzo atto anch'io in principio avevo dei dubbi... mentre giocavo ero un po' deluso dal ritmo spezzato quasi all'improvviso, ma alla fine sono d'accordo con quello che avete scritto: perché si chiama Pentiment? Perché è un gioco il cui punto cardine è il senso di colpa, quel senso di colpa che non se ne va mai anche se sono passati tanti anni, la vita è andata avanti e le decisioni prese in passato hanno fatto da suolo fertile per il nuovo presente. Anzi, il terzo atto rinforza molti temi dei primi due, e riesce a dare una meravigliosa conclusione a tante sottotrame e vari argomenti che fino a quel momento erano stati solo accennati.
L'ultimissima scena poi è poesia pura, uno dei finali più belli che abbia visto quest'anno.
Promosso a pieni voti. Che Dio vi benedica.
Io ho finito il primo "caso" e pensavo di essere instradato per un bad end e invece dopo si inizia a ragionare in maniera sottile sul cosa stai realmente giocando, e la realizzazione di quel che rappresenta il "titolo" (letteralmente) è abbastanza favolosa. Molto curioso di andare avanti. One of a kind, ad ogni modo. Chi diceva "Librogame".... è davvero verissimo :P
Ad ogni modo ho indagato pochissimo su Fortunato e la Vecchiaccia.
Bello che non si possa fare i completisti.
Atto 3 (ok non è il numero reale "ingame" ma ci capiamo)
Capolavoro vero T_______T
Tutto sto passaggio di consegne è una meraviglia, è realizzato benissimo, il fatto che non capisci se è un bad end o meno rende bene la naturalezza con cui il tutto prosegue, e subito pensavo "Oh si controlla Caspar" e invece tocca a Magdalene..... spiaze per Andreas ma il suo personaggio finiva tratteggiato benissimo.
E il climax dell'atto 2 era un pistolotto narrativo straordinario, bellissimo.
Ho la sensazione che tutto questo dovesse cmq accadere.
Quanto alla mia previsione
il burattinaio è lo stampatore, la scelta dell'inchiostro, il fatto che fosse uno che sa scrivere, etc poi il focus sulla morte dei suoi familiari che mi aveva impietosito all'inizio.... il fatto che ora si controlla la figlia poi...
A sto secondo atto ho dato la colpa a Guy ma solo perchè è l'unico stronzo su cui avevo abbastanza prove. Martin poi fondamentalmente è meglio del "martin" originale e fanculo, non l'avrei mai incriminato, già che han perso il figlio e il nonno. E quello stronzo dello zio che si scopa Kat..... diobohhh
E la locandiera era zoccola e Lenhard un pezzo di merda totale ma non sono stati loro. Me lo sento in maaah bones. Poi lo stesso Lenhard cercava di scaricare il barile su Martin.... Quindi Guy che mi stava sul cazzo dall'inizio :D
Sono a buon punto e ancora non capisco se il punto del gioco sia farti trovare dei colpevoli veri con tanto di ammissione o se cmq finirà sempre così, che "risolvi" il caso ma ti porti il fardello fino all'epilogo che smaschererà cmq il burattinaio
Cmq oh. Gioco della madonna. Era bello all'inizio poi assume un'ambizione narrativa davvero ad ampia portata tematica e emotiva.
Finito, bellissimo.
Un po' lento nell'atto terzo, ma non smette mai di presentare dialoghi interessanti e sviluppi credibili, oltre a (parrebbe, anche se non posso esserne certo al 100%) plasmarsi attorno al giocatore in modo encomiabile.
Spoiler sul terzo atto:
Gli sviluppi del finale li avevo sospettati sin dal secondo atto.
Diciamo che se si hanno certe esperienze all'interno della storia diventa più semplice arrivare alle conclusioni corrette, perché gli unici che possono sapere tutto di tutti grazie alle confessioni sono proprio il prete e Amelie, e se si può sospettare che lei non sia esattamente in bolla e possa lasciare i biglietti uscendo da qualche passaggio segreto, non avrebbe comunque avuto la forza per commettere il primo omicidio.
Comunque difficile trovare così tanti personaggi ben riusciti in un solo prodotto.
Davvero straordinario.
Spoiler sul terzo atto:
Andreas sopravvive sempre o solo se si tratta bene Caspar?
Ho mille altre domande come questa. Spettacolare.
Io sono rimasto molto colpito dal finale, dove
vengono mostrate le parti dell’affresco dipinto da Magdalene in base alle scelte da noi compiute, ma insieme a questo, anche degli affreschi relativi al destino di alcuni personaggi della storia. In particolare, avevo parlato con Ottilia e suo marito riguardo all’eresia, incoraggiandoli a pensare con la loro testa, e… :cry:
Sì, spettacolo anche quello.
Ma:
Spoiler sul finale
il marito di Ottilia? Sì è risposata?!
Nella mia storia è rimasta una vecchia zitella che dopo l'esproprio è diventata tipo la perpetua di Thomas.
Vi dico chi ho incolpato io:
Primo omicidio: il priore Ferenc. La più indiziata era la sorella Mathilda ma sarebbe stata una vendetta più che giustificata. Il priore era uno stregone conclamato e il suo movente reggeva (anche se non ero convinto al 100%).
Secondo omicidio: fratello Guy. Era un pezzo di bratta e rubava dalle casse. Quand'anche non l'avesse ucciso lui (anche qui non ero convinto della sua colpevolezza) tra il villaggio e l'abbazia le cose erano precipitate a causa sua.
Ovviamente se avessi potuto incolpare Lenhardt l'avrei fatto volentieri, anzi avrei voluto occuparmi io stesso della sua esecuzione. >___<
A me:
Il primo omicidio sono ricaduto su Fortunato ma senza in realtà volerlo, non avevo ancora capito il meccanismo e pensavo di restare sul neutro. In realtà credo di averlo fatto ma avendo più prove su di lui il giudice ha agito di conseguenza. Non so se per lui funziona così o c'è anche l'accusa diretta. Ovviamente poi la moglie mi ha fracassato le palle per tutto il gioco dicendo che era colpa mia.
Sul secondo ho incolpato la femmina fedifraga, fotte un cazzo ste cose non si fanno non ho avuto rimpianti.
Il bello del gioco resta che non ti dà nessuna certezza. Anche su Thomas alla fine non sai per certo che il reale assassino sia stato lui. Sono solo ipotesi. Per certi versi fa incazzare sta cosa però è talmente costruito bene e coerente che ci passi sopra.
C'è un nell'approfondimento in giro che spiega le varie casistiche. L'ho letto con piacere perché non lo rigiocheró, per me resta da una run one shot a come viene. Idem Disco Elysium.
No, no, non sono ipotesi...
a me l'ha confessato lui direttamente dopo che Amalie aveva cercato di convincermi di essere dentro una visione (lei ne era convinta davvero). Tutto questo nel tempio pagano sotterraneo direttamente sotto la chiesa.
Alla fine pur di non far accedere al tempio gli altri si è suicidato facendo crollare il soffitto.
No, no, non sono ipotesi...
a me l'ha confessato lui direttamente dopo che Amalie aveva cercato di convincermi di essere dentro una visione (lei ne era convinta davvero). Tutto questo nel tempio pagano sotterraneo direttamente sotto la chiesa.
Alla fine pur di non far accedere al tempio gli altri si è suicidato facendo crollare il soffitto.
Non dovrebbe essere così. Non lo dice mai esplicitamente. L'ho ripetuta 3 volte quella scena perché mi ero addormentato 2 volte, è praticamente fissa. Quello che è certo è solo che abbia ordinato ad Amalie di scrivere le lettere, ma l'atto pratico di chi abbia compiuto il gesto resta dubbio. Leggiti gli approfondimenti, per nessun omicidio c'è assoluta certezza. Poi magari hanno cambiato qualcosa ma non credo. Qua uno dei tanti ma ne ho letti 3 4 proprio perché pensavo di essermi perso qualcosa. Essere il burattinaio non lo rende l'esecutore materiale, insomma.
https://www.google.com/amp/s/www.altchar.com/guides/pentiment-thread-puller-who-is-behind-the-murders-aHuQt8J6m8q7/amp
Non dovrebbe essere così. Non lo dice mai esplicitamente. L'ho ripetuta 3 volte quella scena perché mi ero addormentato 2 volte, è praticamente fissa. Quello che è certo è solo che abbia ordinato ad Amalie di scrivere le lettere, ma l'atto pratico di chi abbia compiuto il gesto resta dubbio. Leggiti gli approfondimenti, per nessun omicidio c'è assoluta certezza. Poi magari hanno cambiato qualcosa ma non credo. Qua uno dei tanti ma ne ho letti 3 4 proprio perché pensavo di essermi perso qualcosa. Essere il burattinaio non lo rende l'esecutore materiale, insomma.
https://www.google.com/amp/s/www.altchar.com/guides/pentiment-thread-puller-who-is-behind-the-murders-aHuQt8J6m8q7/amp
Perdonami, non ho ancora letto l'articolo ma avevo inteso
che tu non fossi certo che il mandante di tutti fosse lui. Che *materialmente* possa non essere stato lui, sì, è vero. Di certo (almeno per come l'ho intesa io) credo ci sia solo il suo attacco a Claus. Il resto in effetti non viene mai davvero chiarito.
Invece riguardo a
Scusami, dopo un anno ho dimenticato e/o confondo i nomi. Volevo dire Ursula, quella che conosciamo fin da bambina.
Nuoooo, Ursula... T____T Nella mia è morto sul rogo il tizio che stava con Lercio, non ricordo il nome. Mi stava simpatico, poverino, ma aveva iniziato ad avere idee molto distanti dalla chiesa, e quindi...
Ma la scena della
quanto è bella? Non so se sia facoltativa o meno, ma artisticamente e narrativamente è uno spettacolo.
Intendi quella con
Lenhardt? Una delle scene scritte divinamente, anche se me l'ha fatto odiare, se possibile, ancora di più.
Credo sia opzionale, sì.
Nessuno mi aveva detto che Pentiment è praticamente Il Nome della Rosa - The Videogame. Da fanatico dell'opera di Eco, lo avrei preso mesi fa.
Finito oggi il primo atto;
Non sono per nulla soddisfatto del modo in cui si è chiuso, ma ho l'impressione che sia fortemente voluto.
Ho alla fine portato all'esecuzione del Priore, ma più per esclusione che altro.
La vedova e Suora Matilde sembravano vittime della vita che non era giusto trascinare in questa storia, e Fortunato da tutto quello che ho visto sembrava un brav'uomo.
Era mia intenzione indirizzare i sospetti su Martin, ma credo di non aver raccolto abbastanza indizi in tal senso, ed ho dovuto ripiegare, insoddisfatto ed amareggiato, sul Priore.
Ciò pur non avendo fatto in tempo ad aprire la bara dove era sepolto il precedente Abate.
Per quanto riguarda l'indagine in generale, mi stavo orientando su una determinata ipotesi, ma il time-skip mi ha colto di sorpresa, e non sono più del tutto sicuro del cosa attendermi.
Che dire, lo sto prevedibilmente adorando, al netto di poche lievi sbavature.
E' sicuramente la cosa più vicina a Disco Elysium che abbia giocato finora, seppur agli antipodi in termini di tematiche ed ambientazioni.
Come dicevo su, sono un appassionato de Il nome della rosa e sto ultimamente leggendo i libri di Ellis Peters dedicati a Le cronache del fratello Cadfael, quindi è come ritrovarsi immersi nel mondo di uno dei miei generi letterari preferiti.
Apprezzo molto il modo in cui i numerosi personaggi sono tratteggiati, pur nella semplicità dettata dall'esigenza di brevità e dal desiderio di non essere prolissi.
Sembrano comunque persone credibili, ciascuna con le proprie opinioni, senza piegarsi allo stereotipo del periodo storico che abitano.
Meccanicamente parlando, ho notato con piacere che le proprie azioni e scelte di dialogo sembrano avere dei riscontri reali nel modo in cui le persone si approcciano a me e nel novero di opzioni che ho.
Presumo che il modo in cui si può si può realmente direzionare la trama sia limitato, ma sono più che soddisfatto del fatto che il gioco mi permetta di plasmare Andreas ad immagine e somiglianza di Guglielmo da Baskerville, anche nel background, e reagisca poi in maniera appropriata.
Per il momento, pollice fortemente su.
Finito ieri dopo circa un 11 ore secondo la console.
Ringrazio di nuovo tutti per la raccomandazione. Mi sarebbe veramente dispiaciuto essermelo perso.
Per quanto concerne lo svolgimento della mia personale partita;
Come dicevo, nel primo atto avevo incolpato Ferrec, ma più per esclusione e sulla base delle mie simpatie personali.
Ma ero anche abbastanza convinto che fosse stato lui, ed ho molto apprezzato il modo in cui il gioco ha poi ricontestualizzato sia la sua persona che le mie certezze in materia.
Col senno di poi, è probabilmente l'omicidio in cui più mi pesa aver portato all'esecuzione di qualcuno dei quattro sospettati. Alla luce dei crimini e della malvagità del Barone, è un caso in cui avrei preferito che tutti la facessero franca, ma apprezzo che il gioco non offra tale scappatoia.
Nel secondo caso tra i tre volevo incolpare Guy, ma è successa una cosa strana per la quale pur avendo trovato tutte le prove che dimostrano i suoi furti, il fatto che Otto ne fosse venuto a conoscenza dandogli quindi un movente e il suo ruolo preponderante nell'aver incancrenito i rapporti tra l'abbazia ed i contadini, il gioco non mi ha permesso di sceglierlo come indiziato alla resa dei conti.
Ho ripiegato su Hannah, ma è un momento in cui non credo che il gioco sia stato del tutto "corretto" nelle sue meccaniche. Però paradossalmente ciò si sposa così bene con le tematiche che non me la prendo troppo.
Ho apprezzato molto il terzo atto a differenza di molti.
Già dal primo omicidio il gioco fa intendere che c'è un appunto un burattinaio che tira i fili, e qualcosa di misterioso nel passato del villaggio, quindi credo che un finale che cerchi di sbrogliare la matassa ci volesse, e chi può condurre tale indagine di una che è autoctona del luogo, ma allo stesso tempo non può avere reali certezze a causa della sua età?
Passando ad un giudizio più complessivo, da un punto di vista meccanico la mia critica principale è quanto tempo ho passato a girare per ogni singola location a parlare con tutti per vedere se avevano cose nuove da dire, ricavandone magari una o due conversazioni in un mare di "Dio ti benedica".
Credo sia qualcosa che diluisce in maniera veramente eccessiva il gioco e mi sarebbe piaciuto i designer avessero escogitato qualche modo di evitarlo, anche se così su due piedi non so quale possa essere.
Sono anche leggermente dubbioso sugli speech checks, soprattutto quando sono incentrati su un NPC con il quale abbiamo avuto due minuti di conversazione.
La loro visualizzazione a schermo mi è sembrata un pò artificiosa ed avrei preferito fossero invisibili, con il gioco che fa i suoi calcoli nel background e prosegue la conversazione di conseguenza, senza far vedere gli ingranaggi al giocatore.
Lato tematiche e narrativa, ho adorato Pentiment. Sono un appassionato del giallo storico e de Il nome della rosa come dicevo qualche post fa, ed il gioco riesce veramente con efficacia a rendere omaggio alle sue fonti di ispirazione senza farsene soffocare.
E' si un murder mistery, ma questo come nei migliori esponenti del genere è quasi secondario rispetto all'usare l'indagine come una lente di ingrandimento da centrare sulla vita e sul percorso storico di un piccolo pezzo di geografia, e sulle persone che lo abitano.
Non tutte queste persone escono dalla pagina in maniera prorompente, ma riescono tutti a sembrare persone verosimili, con desideri e personalità credibili, seppur sballottati in un fiume di circostanze a volte aldilà del loro controllo.
Da appassionato anche se non esperto di storia, apprezzo molto anche la non uniformità di queste persone.
Siamo abituati a pensare a chi abitava momenti storici così lontani come ad una massa uniforme alla quale attribuiamo macro-definizioni, definizioni e convinzioni che ci aiutano ad inquadrarle, spesso in contrasto a noi, ma raramente o quasi mai è così.
Gli abitanti di un piccolo villaggio bavarese del 16° secolo sono probabilmente nel complesso devoti ed osservanti della loro fede, ma non possiamo ridurli a ciò e non sono uniformemente ciò. Come ai nostri tempi, vi sono persone più scettiche, persone che alla pubblica manifestazione preferiscono un'espressione più intima della fede, e coloro che seppur religiosi cozzano contro le istituzioni e la sovra-struttura.
Un villaggio bavarese del 16° secolo non è probabilmente un bastione di femminismo, ma ciò non significa che le donne che vi abitano siano tutte soddisfate di questo stato di cose e delle prospettive a loro offerte. Non significa che non aspirino ad altro e che non riconoscano e a volte combattano questo stato di cose.
E se la maggior parte degli uomini probabilmente non discute e forse nemmeno si rende conto di tale stato di cose strutturale, non significa che qualcuno non lo faccia.
E così via. La storia è fatta di persone, e queste persone sono molto più simili a noi di quanto crediamo.
Dipingerli come fosse un unicum fa loro torto, e Pentiment evita accuratamente di farlo.
E nel complesso, dopo averci ragionato un paio di giorni, credo che la mia lettura di Pentiment è che questo sia un gioco sulla storia e sulla Storia, e su quanto sia complicato il lavoro dell'osservatore che si propone di narrarla ed analizzarla.
Che si tratti di risolvere un omicidio senza abbastanza tempo e con elementi limitati, o di raccontare la storia anche recente di un piccolissimo pezzo di terra, Pentiment mi sembra dire che dobbiamo rinunciare alla pretesa dell'obiettività, ed evidenzia quanto sia facilone ridurre questa analisi ad una singola lente.
Anche per valutare cose successe 15 anni ci piace poter scavare e tirare fuori quella singola Verità che illuminerà e spiegherà tutto. Ma la realtà è che quella rivelazione spesso non esiste.
Possiamo spiegare perché alcune cose siano successe, ma le stesse persone che l'hanno causata farebbero fatica a tracciare la linea che da una loro decisione ha portato ad un determinato fatto.
Tutti pensano di poter dire perché una rivolta scoppi, di chi sia la colpa e se fosse stata o meno giustificata. Ma anche chi vi era in mezzo detiene solo un frammento di verità, plasmato dalle proprie convinzioni, rancori e speranze.
Ed in questo contesto, pretendere di raccontare la Verità è futile. Possiamo solo sposare l'interpretazione che più ci piace o che ci fa più comodo, senza pretendere di capirla realmente.
Chiudo con Andreas;
Apprezzo molto il fatto che sia un personaggio a sé stante, anche lì dove il gioco da al giocatore la possibilità di plasmarlo in qualche modo. Sopratutto nel secondo atto, c'è una netta cesura tra Andreas avatar del giocatore, ed Andreas personaggio con una sua storia, ed è elegantissimo il modo in cui Pentiment rappresenta e spiega questa distinzione.
Giocatore ed Andreas non hanno nemmeno le stesse motivazioni nel risolvere gli omicidi.
Anzi, si potrebbe dare che il giocatore fornisca ad Andreas un perfetto alibi. Il nostro obiettivo è risolvere un omicidio, perché questo è un gioco, e dobbiamo raggiungere certi obiettivi, ed è la scusa perfetta che Andreas ha bisogno di raccontarsi per non dover tornare a casa dove lo attende un matrimonio profondamente infelice e disfunzionale, ed un lettino vuoto.
Ed in tal senso, il cambio di protagonista nel terzo atto è perfetto.
Non so, è parecchio che un videogioco non mi offriva così tanti spunti di riflessione.
Fa freddo nello scriptorium, il pollice mi duole. Lascio questa scrittura, non so per chi, non so più intorno a che cosa.
Consigliatissimo.
Tutto vero quello che dite ma secondo me il gioco, lato "titolo" e lato "percezione del giocatore" svela un po' troppo precocemente il suo format. Fatto l'atto 1 inizi a pensare che il 2 sia uguale e tranne il finale con l'incendio e la scomparsa del pittore
prosegue appunto sulla falsariga. A quel punto la foglia è bella che mangiata.
Infatti ho cmq apprezzato che ti dia cmq una risposta alla fine e che fosse coerente a prescindere. Un po' come in Disco Elysium. Però sì, è come un trucco magico che ti viene ripetuto dopo che hai capito come funziona.
Credo si riferisca al fatto che
Entrambi i primi atti sono costruiti attorno ad un omicidio che bisogna "risolvere" in un tempo chiaramente insufficiente per svariati motivi.
È indubbiamente un po' artificioso, soprattutto lì dove è ripetuto, ma credo che la trama riesca a venderla bene.
È una forzatura narrativa, ma è coerente e tutto sommato verosimile. È un mezzo teso ad uno scopo.