Il regno dei fornelli poi è proprio uno degli apici del gioco, uno dei regni dove la simbiosi fra platform 3D "emergente" e senza missioni (per fortuna tagliate via senza pietà dalla progressione), esplorazione acrobatica tramite sfruttamento completo del parco mosse e creatività allucinata di situazioni coreografiche e messa in scena raggiunge gli apici.
La scalata al monte vulcan bon è uno di quei momenti da "storia e prassi del videogioco".
Sugli stessi livelli New Donk City (farei notare che OGNI SINGOLO cittadino non è messo lì a caso ma con il preciso scopo di poter essere usato come piattaforma: una volta sono riuscito a farmi tutta la strada principale senza mai toccare terra, rimbalzando sulle capocce delle persone e aggrappandomi ai lampioni con conseguente altalena a mezz'aria), il regno della selva e soprattutto il regno dell'oblio, che è una vera e propria lezione di level design verticale e cubico\tridimensionale insieme, una roba pazzesca e il regno di Bowser, che riesce allo stesso tempo ad essere lineare\piattaformico e tridimensionale\esplorativo.
Una cosa che mi ha davvero esaltato di questo Odyssey è poi stata la sua capacità di farti leggere in maniera sempre chiara e corretta la profondità e le distanze. Me ne sono accorto dopo aver giocato quella crosta di 3DWorld, dove non si capiva mia una mazza su dove Mario è posizionato e dove va a cadere, il tutto peggiorato da una visuale atroce e da quei comandi preistorici in 8 direzioni col tasto per la corsa.
In Odyssey invece è tutto sconvolgentemente perfetto e non mi capacito di come ci siano riusciti, probabilmente anche qui c'è un lavoro di costruzione degli ambienti e dei percorsi clamoroso.