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[F]eed => Feed => [Archivio] Theory => Topic aperto da: Mr.Yo - 18 Gen 2008, 17:35

Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: Mr.Yo - 18 Gen 2008, 17:35
Il Giappone è stato quasi interamente distrutto da un meteorite.
In Cina non c'è la corrente elettrica.
In Korea c'è solo la guerra tra Nord e Sud.
Quel che resta dell'Asia è afflitto da piaghe bibliche.
Il videogioco orientale è morto da anni.

E' questo, grossomodo, quello che si evince dalla parola digitata, scritta, podcastata da (quasi tutti i) media e da (buona parte degli) utenti del videogioco.

Un paio di settimane fa, un interessante OT ha risaltato le idee di cui sopra, che sintetizzo in questa: "In Giappone a parte due o tre titoli (mainstream e/o alto budget) sono quattro anni che non esce niente di interessante". Al mio disappunto s'è risposto col silenzio, per cui ho deciso di riconsiderare la questione in sede più opportuna, rispiegando le ragioni del mio disaccordo.

Il Videogioco in Giappone, e generalmente in Asia, è vivo e vegeto. Ogni anno, suddivisi nelle varie piattaforme da gioco, sia hardware, sia software, vengono prodotti migliaia di titoli. Ed è qui che sono stati creati, generati, definiti, scritti, riscritti ed evoluti la stragrande maggioranza di tutti i generi videoludici, conosciuti o meno. Ed è qui che tutt'oggi si possono trovare idee geniali e adeguate trasposizioni.

Come si può supporre, mi chiedo, che nel periodo di massima espansione del videogioco (tre, quattro anni fa), gli asiatici siano diventati improvvisamente quasi tutti incapaci noiosi riciclatori di idee senza passione e amore per il proprio lavoro?

Com'è possibile che su migliaia e migliaia di titoli prodotti nell'arco di quattro anni, solo due o tre esemplari possano essere considerati interessanti? Non è assurdo quanto supporne il contrario (su migliaia e migliaia di titoli solo due o tre pecore nere)?

I media occidentali stanno dimostrando un interesse smodato verso la produzione occidentale perlopiù mainstream (potrei anche dire americana, visto il rapporto titolli usa / titoli eu), con un occhio di riguardo per le produzioni orientali solo fortemente sponsorizzate o che - in alcuni singoli, unici casi - godono di particolare fama/tendenza nel momento giusto (es. vedi il 10/10 a Fire ProWrestling Returns).

Ecco le produzioni asiatiche di buon/ottimo livello umiliate (es. vedi il 3/10 a God Hand), in sordina (...), o totalmente snobbate (...), perché non foraggiate da una prepotente campagna di marketing.

Ecco Geff Gerstmann licenziato per non aver parlato in modo entusiasta della nuova sponsorizzazione di Gamespot.

Ecco Alex Navarro che abbandona Gamespot dopo il licenziamento del collega, recando tra le motivazioni il senso di fastidio che prova nel prendere in giro i suoi lettori parlando bene di prodotti che non lo meritano.

Ed ecco, fresca fresca, la punizione inflitta a EGM per non aver usato toni entusiastici su alcuni franchise/singoli giochi in sede di preview e/o recensione, costata alla storica testata la consegna presente e futura di materiale attinente.

Dicevamo? In Giappone non ci sono più idee?
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: MaxxLegend - 18 Gen 2008, 18:51
Il giappone è un mercato strano: pensano solo alle vendite interne ignorando che il mercato mondiale è ben più grande, ma soprattutto negli ultimi tempi sono pochissimi quelli che hanno il coraggio di investire in idee nuove.
E' un dato di fatto che negli anni '90 su una console estremamente mainstream come Psx si sperimentava tantissimo, mentre oggi i costi di sviluppo ormai titanici non consentono quasi a nessuno di rischiare. Quelli che ancora rischiano sono i colossi (tipo Sony che ogni tanto butta lì qualche titoletto strano), perché tanto ha già il culo parato; oppure i publisher di titoli economici, tipo la D3 che a volte tira fuori piccole perle puntualmente snobbate.
Detto in parole semplici, è inutile che porti come esempio God Hand o LocoRoco, Colossus o Katamari, perché sono delle pregevoli mosche bianche che nulla hanno a che vedere con il resto della (riciclatissima) produzione nipponica odierna.

E' la dura realtà, ormai l'evoluzione di questo media è in mano all'occidente.
Non che sia necessariamente un male eh..
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: Mr.Yo - 18 Gen 2008, 19:01
Sono d'accordo sul fatto che sperimentare su PS3 e 360 sia un lusso per pochi (specie PS3, a quanto pare), adesso, ma che ne dici di tutte le altre piattaforme? DS e Wii sono le più mainstream del momento e i costi sono tutt'altro che proibitivi.
Su PSX si sperimentava tantissimo (e ancor di più su PS2, ma ahimé in occidente si sa ben poco di cosa ci sia su PS2), ma non al lancio della console: bensì quando i costi di sviluppo permettevano a più o meno tutti di buttarcisi a pesce.
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: Mr.Yo - 18 Gen 2008, 19:25
Inoltre vorrei capire, in che titoli vedete questa grossissima evoluzione videoludica in occidente in questi ultimi quattro anni? Io per quanto mi sforzi riesco a pensare a qualche "giochino" in flash (di certo niente di mainstream) e a Spore (che deve ancora uscire, ma di Will Wright mi fido abbastanza).

E voi?
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: Mr.Yo - 18 Gen 2008, 19:54
Citazione da: "MaxxLegend"
Detto in parole semplici, è inutile che porti come esempio God Hand o RocoLoco, Colossus o Katamari, perché sono delle pregevoli mosche bianche che nulla hanno a che vedere con il resto della (riciclatissima) produzione nipponica odierna.

(scusa se rispondo a pezzi)
Ecco, questa è la riprova di quello che intendo. Di perle ce ne sono parecchie in più, alcune delle quali anche portate in occidente ma rimaste poco conosciute (vuoi per marketing diretto, vuoi per mancato introito più o meno diretto da parte dei media), altre rimaste confinate in oriente. Quindi secondo te, in quattro anni (e, ricordo, migliaia e migliaia di titoli) è uscito solo quello di meritevole? Non ti suona pochino?

Non è più facile pensare che essendoci:

1) troppa carne al fuoco
2) spese di gestione da coprire
3) stipendi da pagare

i media piuttosto prediligano trattare schifezze occidentali che in qualche modo fanno avere una sponsorizzazione più o meno diretta ($$$)?

Posso farti almeno un centinaio di esempi di buoni/ottimi titoli che hanno una folta schiera di appassionati (anche in occidente, sia ben chiaro) e che sui media hanno ricevuto uno spazio modesto o addirittura nullo.
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: ferruccio - 18 Gen 2008, 20:21
Viviamo nello stesso mondo?
Negli ultimi anni ci siamo trovati di fronte a una cascata, letteralmente una cascata, di titoli occidentali incredibilmente innovativi, all'avanguardia tecnicamente e/o dal punto di vista del game design, e di qualità. Cito solo qualche uscita degli ultimissimi mesi fra quelli più interessanti: Halo 3, Portal, Skate, Team Fortress 2, Assassin's Creed, Rock Band... E questi solo negli ultimi quattro mesi. E anche sul fronte delle piccole produzioni, c'è un flusso costante di giochi piccoli ma rinfrescanti. Per PSN mi vengono in mente Everyday Shooter, Pain e Super Stardust HD, ma sicuramente chi ha Xbox Live potrà citare un'altra dozzina di titoli.
In tutto questo... Il Giappone cosa produce? Mario Galaxy? OK, dicono sia fantastico, ma... e poi? Gli ennesimi RPG? Giochi che, anche quando di qualità, sembrano essere afflitti da una cronica paura di osare se si è azzeccata una volta una formula vincente? - Penso a Devil May Cry 4 e Ninja Gaiden 2. Tutto questo quando in occidente una serie come Burnout, nonostante il successo, viene letteralmente distrutta e ricostruita ad ogni nuovo episodio.
E così, mentre all'orizzonte della produzione occidentale ci sono cose come Little Big Planet, il Giappone cosa promette... Final Fantasy XIII?
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: Mr.Yo - 18 Gen 2008, 22:47
Ferruccio, mi spiace ma non fai che rafforzare la mia tesi.
Hai citato titoli interessanti, dove la punta di diamante la fa senz'altro Portal (in quanto a innovazione per l'abbinamento FPS/teletrasporti). Ma sei sicuro che abbiano incredibili innovazioni che ne sconvolgano il genere?

Mi permetto di segnalarti qualche titolo (a caso) che non ha niente da invidiare alle innovazioni che tu vedi nei titoli che hai citato. Anzi.

- titolo (origine, distribuzione)

- DJ Max Portable 2 (korea, korea): oltre a novità a livello di gameplay rispetto ai classici bemani (oltre che al prequel portatile e al "genitore" per PC), presenta una innovazione concettuale spaventosa legata al concetto di longevità, davvero unica nel suo genere.

- Persona 3 (jap, world): una delle caratteristiche di questa sotto serie di Shin Megami Tensei è che i tre capitoli vantano un'evoluzione drastica dall'uno all'altro. Il terzo episodio, tra l'altro, è il primo jrpg di spessore a fondersi a una specie di ibrido gestionale / simulatore di appuntamenti tra l'altro utile proprio ai fini di gioco. E' anche il primo megaten in cui Shoji Meguro ha effettuato un drastico cambiamento per quanto riguarda la colonna sonora.

- Contact (jap, world): ennesima perla di Ueda/Grasshopper. Questo gioco racchiude diversi stili ed elementi che si fondono in un'esperienza unica. Un po' avventura, un po' jrpg, un po' mini giochi, un po' modi bizzarri di interagire col DS. Particolare il sistema di crescita del personaggio principale e delle "professioni" che può sviluppare come particolare è la loro relazione al sistema di gioco. Sostituisci innovativo a particolare, se vuoi.

- Garouden Breakblow: Fist or Twist (jap, jap): questo picchiaduro treddì ha così tante innovazioni che bisognerebbe aprire un topic appositamente per descriverle tutte quante come si deve. Non saprei, posso citare il sistema di equilibrio, i danni visibili (denti, sangue, lividi), i danni localizzati (ossa varie che si rompono, con ripercussioni sul gameplay), la mancanza della barra di energia ma una sorta di barra unica con una sorta di "tiro alla fune" per decretare il vincitore, le super che si attivano subendo danni, il completissimo sistema di combattimento che racchiude un'esagerazione di stili realmente diversi tra di loro (tra counter, prese a terra, leve, proiezioni, combo, etc), il sistema di furia che interviene durante furiosi scambi di colpi (zoom in e alterazione graduale di attacco e difesa). E si gioca anche bene.

- Mushihimesama (jap, jap): ridefinisce il manic shooter sia grazie al sistema di punteggio, sia guadagnandosi l'appello di uno dei più difficili giochi di sempre (difficili eh, non dal cattivo game design). Il concetto "boss finale" viene pesantemente ridefinito proponendo una vera e propria prova di nervi davvero estenuante. E' il capolavoro di Cave.

- Makai Kingdom (jap, world): tutti conoscono Disgaea. Per una fortunata serie di coincidenze, il gioco NIS lo conoscono in parecchi per non essere un gioco mainstream. Sfortuntamente nessuno o quasi conosce Makai Kingdom, che fa parte della stessa "serie", ma che presenta innovazioni di rilievo (uniche nella serie Makai), come la presenza degli edifici (utilizzabili anche in battaglia), un sistema di creazione personaggi totalmente differente, e altre differenze a livello di gamplay (maggior parte delle classi incluse).

...

ecc... ecc... ecc...



Come ho scritto prima, almeno un centinaio di giochi di rilievo (che spesso portano innovazione o evoluzione, quando non sono "solo" degli ottimi esemplari dal gameplay limato in modo maniacale), li posso tranquillamente tirar fuori dal cilindro di questi ultimi tre quattro anni (i prossimi, però, a pagamento tramite donazione su paypal :D).

Non ho citato titoli famosi. Ma sentir bollare FF12 come il solito FF... è come sentir dire che Portal è uguale a Wolf 3d, signori...
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: master of puppets - 18 Gen 2008, 23:08
Citazione da: "Mr.Yo"

- Garouden Breakblow: Fist or Twist (jap, jap): questo picchiaduro treddì ha così tante innovazioni che bisognerebbe aprire un topic appositamente per descriverle tutte quante come si deve. Non saprei, posso citare il sistema di equilibrio, i danni visibili (denti, sangue, lividi), i danni localizzati (ossa varie che si rompono, con ripercussioni sul gameplay), la mancanza della barra di energia ma una sorta di barra unica con una sorta di "tiro alla fune" per decretare il vincitore, le super che si attivano subendo danni, il completissimo sistema di combattimento che racchiude un'esagerazione di stili realmente diversi tra di loro (tra counter, prese a terra, leve, proiezioni, combo, etc), il sistema di furia che interviene durante furiosi scambi di colpi (zoom in e alterazione graduale di attacco e difesa). E si gioca anche bene.

Ne vale veramente la pena? Non ne avevo mai sentito parlare, sicuramente in Europa non è mai uscito. MI hai incuriosito.
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: Mr.Yo - 18 Gen 2008, 23:38
Citazione da: "master of puppets"
Citazione da: "Mr.Yo"
- Garouden Breakblow: Fist or Twist (jap, jap): blabla
Ne vale veramente la pena? Non ne avevo mai sentito parlare, sicuramente in Europa non è mai uscito. MI hai incuriosito.

Il titolo ha due potenziali freni:
- lo stile grafico molto particolare (il gioco è basato su un manga discretamente famoso, illustrato da Keisuke Itagaki, già noto per Baki)
- non è un titolo mainstream e si vede: niente, assolutamente niente fronzoli (e una colonna sonora discretamente ripetitiva).

La lingua giapponese invece non è un freno in quanto i titoli dei menù sono in inglese e a parte i classici kanji per LOAD/SAVE non c'è molto altro da capire per apprezzare il gioco.

Di contro il motore di gioco muove una montagna di poligoni a 60fps, i comandi sono reattivi e precisi, non ci sono incertezze di alcun genere. Il roster di lottatori è bello fornito, con ogni personaggio diverso, molto diverso dagli altri. Sono contemplati bene o male tutti gli stili di lotta, combattimento, arti marziali.

Il gioco va cominciato dallo story mode. Da una parte prendi dimestichezza col "modus operandi", dall'altra sblocchi tutta una serie di personaggi extra.

Su youtube sono presenti diversi filmati di gioco, alcuni dei quali abbastanza meritevoli. Buona caccia! :)

PS: alcuni filmati su youtube sono del primo capitolo, li riconosci subito in quanto mancano gli indicatori del danno localizzato negli angoli inferiori dello schermo.
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: ferruccio - 18 Gen 2008, 23:49
Citazione da: "Mr.Yo"
Ferruccio, mi spiace ma non fai che rafforzare la mia tesi.
Hai citato titoli interessanti, dove la punta di diamante la fa senz'altro Portal (in quanto a innovazione per l'abbinamento FPS/teletrasporti). Ma sei sicuro che abbiano incredibili innovazioni che ne sconvolgano il genere?

Mi permetto di segnalarti qualche titolo (a caso) che non ha niente da invidiare alle innovazioni che tu vedi nei titoli che hai citato. Anzi.


Beh, innanzitutto hai citato titoli usciti su un arco di tempo molto più lungo di quelli che avevo citati - Mushihimesama l'ho giocato un paio d'anni fa. Se dovessimo elencare i giochi innovativi o di qualità di provenienza euro-americana non finiremmo più.
Inoltre, hai citato giochi che di innovativo hanno rifiniture date a sistemi di gioco ultracollaudati, stantii e/o di nicchia. Di Persona 3 dici: "Il terzo episodio, tra l'altro, è il primo jrpg di spessore a fondersi a una specie di ibrido gestionale / simulatore di appuntamenti tra l'altro utile proprio ai fini di gioco.". Cioè, su una base che ormai è stantia a livelli comatosi (la struttura del JRPG), hanno mischiato meccaniche di simulatore di appuntamenti, un genere di gioco che definire di nicchia è poco.
E ancora, "E' anche il primo megaten in cui Shoji Meguro ha effettuato un drastico cambiamento per quanto riguarda la colonna sonora.". Questa "innovazione" a chi interessa? Avrà impatto sul mondo dei videogiochi?
E' proprio la mancanza di coraggio nel fare avanzare i videogiochi, nella forma e nel contenuto, che manca in oriente. Sopravvivono succhiando anche il midollo da generi stra-abusati o tonnellate di shovelware.
L'unico versante su cui il Giappone (Nintendo) sta dimostrando successo, al momento, è nel coinvolgere diverse fasce di popolazione. Ma le vere innovazioni delle meccaniche del videogioco e non solo del mercato del videogioco stanno su altri lidi. Non a caso il producer di Okami, nell'intervista pubblicata sullo scorso numero di Edge dice: "Quando facevamo quei grandi giochi (ai tempi di Clover, cioè) l'industria dei videogiochi giapponese era dinamica e noi venivamo ammirati. (...) Ma i tempi sono cambiati, e adesso siamo gli sfidanti. (...) Temo che l'industria dei videogiochi qui sia condannata, e sono ancora più preoccupato quando vedo cosa succede attorno a me. La distanza è enorme adesso, e dobbiamo lavorare sodo per recuperarla."
E si potrebbe anche obiettare che dai videogiochi giapponesi non sta arrivando alcun contributo dal punto di vista del gioco online, di qualsiasi sorta, né dal punto di vista dei contenuti creati dagli utenti, né nel campo della tecnologia in generale, visto che anche i titoli graficamente più curati non sembrano sfruttare in alcun maniera fantasiosa l'aspetto visivo. Metal Gear Solid 4, Final Fantasy XIII, Ninja Gaiden 2, Gran Turismo 5... dalle prime impressioni - si spera non confermate - sembrano poco più di un more of the same.
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: master of puppets - 18 Gen 2008, 23:50
Si ho visto un paio di filmati su you tube di Garouden Breakblow, peccato che la qualità non sia eccelsa anche se sembra interessante. Mi piacerebbe provarlo, comunque. Ho fatto una rapida ricerca su altri forum e i pareri sono discordanti.
Grazie per le informazioni.
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: MaxxLegend - 19 Gen 2008, 00:57
Quoto il Ferruccio, a parte rarissimi casi, le inovazioni nei titoli jap si limitano a lievi varianti rispetto a formule base stantìe.
Seguono tutti il trend perché certi del ritorno economico, ma non si rendono conto che stanno andando verso la rovina.

La situazione Wii/Ds poi è particolare: tanti sviluppatori (e per fortuna non tutti) invece di impegnarsi producono giochini dal costo di sviluppo irrisorio certi di far soldi a palate per via dei "gimmick" insiti nell'hardware stesso. Cattive notizie cari miei: la pacchia sta per finire.
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: Mr.Yo - 19 Gen 2008, 03:02
Citazione da: "ferruccio"
Beh, innanzitutto hai citato titoli usciti su un arco di tempo molto più lungo di quelli che avevo citati - Mushihimesama l'ho giocato un paio d'anni fa. Se dovessimo elencare i giochi innovativi o di qualità di provenienza euro-americana non finiremmo più.

Veramente no, si parlava di tre o quattro anni, e Mushihimesama è del 2004 arcade, 2005 PS2. Ho detto che tiro fuori almeno 100 titoli per tre o quattro anni. A parte il tempo, non perderei altro, quindi se sei interessato a conoscere qualche altro titolo in più quando ho un po' di tempo stilo una lista (dammi qualche gg, e donazione su paypal, mi raccomando :D).
Citazione da: "ferruccio"
Inoltre, hai citato giochi che di innovativo hanno rifiniture date a sistemi di gioco ultracollaudati, stantii e/o di nicchia.

...
Citazione da: "ferruccio"
Di Persona 3 dici: "Il terzo episodio, tra l'altro, è il primo jrpg di spessore a fondersi a una specie di ibrido gestionale / simulatore di appuntamenti tra l'altro utile proprio ai fini di gioco.". Cioè, su una base che ormai è stantia a livelli comatosi (la struttura del JRPG), hanno mischiato meccaniche di simulatore di appuntamenti, un genere di gioco che definire di nicchia è poco.

Che sia a base comatosa è un tuo parere, gli appassionati di jrpg dicono altro. Inoltre qualcuno potrebbe dire altrettanto di FPS/TPS/Giochi di guerra / azione.
Citazione da: "ferruccio"
E ancora, "E' anche il primo megaten in cui Shoji Meguro ha effettuato un drastico cambiamento per quanto riguarda la colonna sonora.". Questa "innovazione" a chi interessa? Avrà impatto sul mondo dei videogiochi?

Perdonami, questa è stata una mia cattiveria e ci sei cascato! ^__^ Se ti fai un giro per le varie community, noterai che il grosso degli appassionati di TF vedono in Team Fortress 2 solo un cambiamento estetico (e diversi passi indietro per cui preferiscono TF originale). Scusa. :)
Citazione da: "ferruccio"
E' proprio la mancanza di coraggio nel fare avanzare i videogiochi, nella forma e nel contenuto, che manca in oriente. Sopravvivono succhiando anche il midollo da generi stra-abusati o tonnellate di shovelware.

Prima storci il naso di fronte a miscele di gameplay collaudati con gameplay di generi di nicchia, poi dici che manca il coraggio?
Citazione da: "ferruccio"
L'unico versante su cui il Giappone (Nintendo) sta dimostrando successo, al momento, è nel coinvolgere diverse fasce di popolazione.

Cosa centra col discorso che in occidente sono tutti bravi e in oriente son diventati tutti improvvisamente capre?
Citazione da: "ferruccio"
Ma le vere innovazioni delle meccaniche del videogioco e non solo del mercato del videogioco stanno su altri lidi.

E aggiungilo almeno un "secondo me", o un "in base ai miei gusti", o almeno un "per quello che interessa a me" dai :D C'è un metodo scientifico per cui Halo 3 (esempio) ha innovato il genere a differenza dei titoli sopra citati? Io conosco parecchio nippofili che giurerebbe sulla propria madre il contrario.
Citazione da: "ferruccio"
Non a caso il producer di Okami, nell'intervista pubblicata sullo scorso numero di Edge dice: "Quando facevamo quei grandi giochi (ai tempi di Clover, cioè) l'industria dei videogiochi giapponese era dinamica e noi venivamo ammirati. (...) Ma i tempi sono cambiati, e adesso siamo gli sfidanti. (...) Temo che l'industria dei videogiochi qui sia condannata, e sono ancora più preoccupato quando vedo cosa succede attorno a me. La distanza è enorme adesso, e dobbiamo lavorare sodo per recuperarla."

Che l'industria sia in continuo movimento non è un mistero. Una volta una persona da sola poteva fare un gioco best seller per la/e macchina/e mainstream. Oggi per fare un gioco "regolare" (venduto nei negozi) che sia un best seller su PS3 ci voglioni investimenti da milioni di euro, certo. Ma è anche vero che sviluppare su DS (o su mobile) sia molto meno costoso e che anzi in alcuni casi sia una più facile fonte di reddito. I tempi sono cambiati, indubbiamente, ma a differenza di allora il mercato è più vasto e diversificato (e lo si nota in parecchi settori, non solo nei videogiochi).
Citazione da: "ferruccio"
E si potrebbe anche obiettare che dai videogiochi giapponesi non sta arrivando alcun contributo dal punto di vista del gioco online

E' vero, il Giappone ancora non ha detto la sua sull'online in modo massiccio.
Certo, c'è FFXI e i Monster Hunter Portable che hanno un ottimo successo worldwide, come ci sono mmorpg online come MegaTen Online (gratuito ma completamente in kanji, katakana e hiragana), come c'è Phantasy Star Online che ha sempre il suo gruppetto di appassionati. Anche alcuni beu VS provano a offrire il servizio online. Ma sono sempre una goccia nel mare.
Più che "coraggio" parlerei di adeguatezza nelle infrastrutture, visto che un gioco a 60fps richiede che in circa 16 millisecondi debba essere gestito l'input dell'utente, l'input dell'avversario o peggio l'input dell'utente, la gestione del server e gli input degli avversari. E sappiamo i Giapponesi come sono fissati con questi 60fps (per curiosità ti invito a visionare le statistiche dei vari provider in giro per il mondo sulla latenza media offerta all'utenza, e capirai che il gioco online - anche su base di 30fps - sia per pochi eletti e per molti che si accontentano).
Comunque si, i giapponesi fanno ben poco per accelerare i tempi sotto questo punto di vista.
Citazione da: "ferruccio"
... di qualsiasi sorta, né dal punto di vista dei contenuti creati dagli utenti, né nel campo della tecnologia in generale, visto che anche i titoli graficamente più curati non sembrano sfruttare in alcun maniera fantasiosa l'aspetto visivo. Metal Gear Solid 4, Final Fantasy XIII, Ninja Gaiden 2, Gran Turismo 5... dalle prime impressioni - si spera non confermate - sembrano poco più di un more of the same.

Ben vengano giochi mainstream che rispettino le aspettative "mainstream" se questo - come è sempre accaduto nell'ambito del videogioco giapponese - serve a foraggiare nuove proprietà intellettive, esperimenti o chissà che altro.
Permettimi inoltre di dubitare che MGS sia il "solito Metal Gear" anche perché, e gli appassionati della saga lo possono confermare, non c'è un Metal Gear uguale a un altro.
GT è sempre stato il clone di sé stesso, solo più bello, più elegante, più feticista sin dal secondo episodio su PS1, non vedo la novità. Eppure è uno dei giochi di maggior successo (e qualità) di sempre.
Per quanto riguarda FF13 mi viene da sorridere. Come giudicare un gioco in cui aspetti come trama, caratterizzazione dei personaggi, battle system, etc ne fanno la parte del leone, se non si possono conoscere se non a gioco provato a fondo (o addirittura terminato per trama e personaggi)? E io sono tra quelli che brucerebbero FF8, 10 e 10-2...
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: Mr.Yo - 19 Gen 2008, 03:08
Citazione da: "MaxxLegend"
Quoto il Ferruccio, a parte rarissimi casi, le inovazioni nei titoli jap si limitano a lievi varianti rispetto a formule base stantìe.
Seguono tutti il trend perché certi del ritorno economico, ma non si rendono conto che stanno andando verso la rovina.

La situazione Wii/Ds poi è particolare: tanti sviluppatori (e per fortuna non tutti) invece di impegnarsi producono giochini dal costo di sviluppo irrisorio certi di far soldi a palate per via dei "gimmick" insiti nell'hardware stesso. Cattive notizie cari miei: la pacchia sta per finire.

A parte il quotare chi ha la tua stessa idea :P hai provato, per esempio i titoli che ho citato sopra? Quante centinaia di titoli giapponesi hai provato negli ultimi anni per dire che fan tutti schifo o che sono semplici varianti basati su formule stantie?
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: Da Homba - 19 Gen 2008, 03:24
2 o 3 brand, dozzine di uscite annuali.
Nemmeno la Nintendo fa così. Poi ci credo che il Giappone rimane indietro.
Quand'è che la mamma di Cloud la finirà di cagare ogni mese la stessa polenta clonata? :-(
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: Mr.Yo - 19 Gen 2008, 03:26
Citazione da: "master of puppets"
Si ho visto un paio di filmati su you tube di Garouden Breakblow, peccato che la qualità non sia eccelsa anche se sembra interessante. Mi piacerebbe provarlo, comunque. Ho fatto una rapida ricerca su altri forum e i pareri sono discordanti.
Grazie per le informazioni.

Ti posso dire che è piaciuto molto sia a miei amici casualoni (con ovvio abbinamento alcoolico :P) un po' per la violenza gratuita, un po' per il nuovo modo di giocare un picchiaduro, sia a miei amici che vanno sempre in cerca di primizie.
Se hai la possibilità di provarlo, fallo. Se vuoi sapere altro chiedi (anche via MP, nessun problema).
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: Luv3Kar - 19 Gen 2008, 05:19
Citazione da: "Mr.Yo"

GT è sempre stato il clone di sé stesso, solo più bello, più elegante, più feticista sin dal secondo episodio su PS1, non vedo la novità. Eppure è uno dei giochi di maggior successo (e qualità) di sempre.


Questo è un esempio emblematico. Il primo GT ha creato un genere, e poi si è fermato lì. Nel frattempo, i Turn 10 nel giro di due anni e con due episodi hanno creato un franchise che incorpora tutte le innovazioni che gli appassionati di GT chiedevano da 10 anni a Polyphony e che non hanno mai ricevuto. Forza Motorsport è sicuramente più grezzo di un GT nella "confezione", ma molto più coraggioso, complesso e innovativo. E' un prodotto che ha fatto progredire un genere, cosa che GT non fa dal suo primo episodio.

Questo è applicabile a gran parte del software giapponese. Sono fermi ad un certo ventaglio di generi, e ricamano al loro interno con nuove interpretazioni e qualche modifica a concept granitici. Sono geniali variazioni sul genere, ma sempre tali restano. Nel frattempo in Occidente si è sperimentato in lungo e in largo con l'online, la fisica, ambienti di gioco ampi e il loro sfruttamento al servizio del gameplay. Il genere free roaming è nato grezzo e maldestro, poi si è evoluto, ha iniziato a sfruttare la sua verticalità, si sono affinati i sistemi di controllo per sfruttarlo in ambito platfrm adventure (vedi Assassin's Creed), e così via. LittleBigPlanet e Burnout Paradise si avventurano nel social gaming online, o gaming 2.0, per dirla con uno slogan. UT3 porterà il modding su console. E tutti gli sviluppatori che hanno reso possibile queste cose, e che tengono lezione ai propri colleghi al GDC, dovrebbero inginocchiarsi sotto alla scrivania di un team giapponese che ha unito le meccaniche paleocristiane di un JRPG a quelle di una simulazione di appuntamenti, il genere che ha inventato il sistema di controllo a una mano sola? Mentre tutti i principali sviluppatori giapponesi, Nintendo a parte, dichiarano ad ogni giornale del pianeta "siamo nella merda"?

Tra l'altro mi sembra che parli di te stesso e di altri appassionati come di "nippofili". Non sarete mica come gli orientalisti del cinema, che guardano solo nel loro giardino e giudicano ogni opera dal passaporto?
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: AIO - 19 Gen 2008, 10:27
Uuuh, oriente VS occidente clash, cosa mi stavo perdendo!  :o

Vabbe', qua c'è anche troppa carne al fuoco.
Se è vero che c'è crisi di idee e/o concetti innovativi, non è tanto questione di  Giappone/non Giappone: il mercato non riesce a far fronte a vari problemi e cambiamenti (pirateria, distribuzione digitale, questioni di target, censure, menate varie) e quindi tende a rinchiudersi.

Le genialate provengono da autori affermati o da studios interni; un autore sconosciuto o un team indipendente potrebbe anche avere un concept innovativo e creativo al massimo, ma ragazzi, chi glieli dà i soldi per competere sulle piattaforme di ultima generazione?

Vero è che se guardiamo al di là del mainstream l'indie gaming promette bene (ed è di matrice tendenzialmente occidentale: Darwinia, Aquaria, etc).

Come al solito mi rivolgo verso la Mecca del VG pregando che i videogiocatori, sempre di più, smettano di esigere il top della tecnologia dal videogioco, in modo da permettere agli sviluppatori di valorizzare anche "il resto" (ossia gli aspetti fondamentali del videogioco).
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: MaxxLegend - 19 Gen 2008, 11:51
Citazione da: "Mr.Yo"
Citazione da: "MaxxLegend"
Quoto il Ferruccio, a parte rarissimi casi, le inovazioni nei titoli jap si limitano a lievi varianti rispetto a formule base stantìe.
Seguono tutti il trend perché certi del ritorno economico, ma non si rendono conto che stanno andando verso la rovina.

La situazione Wii/Ds poi è particolare: tanti sviluppatori (e per fortuna non tutti) invece di impegnarsi producono giochini dal costo di sviluppo irrisorio certi di far soldi a palate per via dei "gimmick" insiti nell'hardware stesso. Cattive notizie cari miei: la pacchia sta per finire.

A parte il quotare chi ha la tua stessa idea :P hai provato, per esempio i titoli che ho citato sopra? Quante centinaia di titoli giapponesi hai provato negli ultimi anni per dire che fan tutti schifo o che sono semplici varianti basati su formule stantie?

Gioco in media 50-60 titoli l'anno, vecchi e nuovi, orientali e occidentali, sia per scriverne che per puro piacere personale. Non dico di essere onniscente, ma qualcosa ne saprò. Nell'ultimo anno, gli unici giochi jappo che mi hanno fatto esclamare "oh cazzo!" al pari di un Portal o di un Half-Life sono stati Mario Galaxy e Global Defence Force. Ed entrambi non è che siano particolarmente innovativi.
Cmq i JRPG non li tocco nemmeno con un palo di 5 metri, a meno di non essere costretto a farlo.

Quelli esposti da me e ferruccio più che opinioni sono fatti, poi se i nippo-fanboy dissentono.. è anche normale.
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: mog_tom - 19 Gen 2008, 13:20
Succede. Anzi, ora viene il bello. Ci sarà richiesta di menti occidentali, si oserà di più, si mischierà di più, si faranno strani e bellissimi passi in avanti.

Oppure si morirà, e l'eredità (anche di gente, e di sapere) verrà accolta altrove ed amata, vista la sua fondamentale importanza.
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: MaxxLegend - 19 Gen 2008, 13:25
Citazione da: "mog_tom"
Succede. Anzi, ora viene il bello. Ci sarà richiesta di menti occidentali, si oserà di più, si mischierà di più, si faranno strani e bellissimi passi in avanti.

Oppure si morirà, e l'eredità (anche di gente, e di sapere) verrà accolta altrove ed amata, vista la sua fondamentale importanza.

Ma i jappo già si rivolgono (con successo) alla manovalanza occidentale, vedasi i tre Metroid Prime, l'ultimo Silent Hill ed i vari titoli occidentali pubblicati da Sega (ad esempio gli ottimi Crush e Condemned).
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: mog_tom - 19 Gen 2008, 13:41
Sì, ma io intendo sviluppo pesantemente ibrido, noi a stretto contatto con loro, senza forzature. Fare le cose insieme.

Io posso anche affermarlo, ma ogni singola limatura imposta al primo Metroid Prime da Nintendo è stata incredibilmente perfetta e emblematica di un trionfo del gioco shintoista che una mente Texana non avrebbe mai potuto partorire?
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: MaxxLegend - 19 Gen 2008, 13:52
Citazione da: "mog_tom"
Sì, ma io intendo sviluppo pesantemente ibrido, noi a stretto contatto con loro, senza forzature. Fare le cose insieme.

Io posso anche affermarlo, ma ogni singola limatura imposta al primo Metroid Prime da Nintendo è stata incredibilmente perfetta e emblematica di un trionfo del gioco shintoista che una mente Texana non avrebbe mai potuto partorire?

Mecojoni.
Stiamo parlando di game design o di millenari riti orientali alla Project Zero? =D
Beccate 'sto monaco shintoista vah. Che porta pure sfiga:
(http://soviet.ilcannocchiale.it/blogs/bloggerarchimg/SOVIET/sakurambo01.gif)

Scherzi a parte, l'approccio orientale al game design è encomiabile, ma se non viene supportato da publisher pronti a finanziare roba fresca, è tutto un cazzo.
Se i jappo venissero a lavorare da noi sarebbe un'ottima cosa, ma ahimé è una società molto chiusa la loro.
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: Luv3Kar - 19 Gen 2008, 13:57
Citazione da: "mog_tom"
Sì, ma io intendo sviluppo pesantemente ibrido, noi a stretto contatto con loro, senza forzature. Fare le cose insieme.

Io posso anche affermarlo, ma ogni singola limatura imposta al primo Metroid Prime da Nintendo è stata incredibilmente perfetta e emblematica di un trionfo del gioco shintoista che una mente Texana non avrebbe mai potuto partorire?


Sarebbe interessante, ma non so quanto sia fattibile che un game designer americano o europeo possa essere messo in un ruolo di rilievo all'interno di un grosso team nipponico. Magari è già successo, non saprei, ma considerando il loro orgoglio e la chiusura del loro mondo lavorativo rispetto agli stranieri, non mi immagino molto una situazione del genere.
Al massimo molti bravi sviluppatori nipponici potrebbero emigrare, ma non sarebbe la stessa cosa.
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: AIO - 19 Gen 2008, 14:30
Citazione
Scherzi a parte, l'approccio orientale al game design è encomiabile, ma se non viene supportato da publisher pronti a finanziare roba fresca, è tutto un cazzo.


Eh, ma come dicevo non che questo sia un problema del solo Giappone.

Citazione
Se i jappo venissero a lavorare da noi sarebbe un'ottima cosa, ma ahimé è una società molto chiusa la loro.

O viceversa, come dice Mog Tom.
Mii, avevo appena postato nel topic di No More Heroes il fatto che Suda vorrebbe lavorare con Eric Chahi! Seee, bei sogni....
A me basterebbe veder lavorare Chahi...  

PS: Bisognerebbe vedere se Chahi ha voglia di lavorare con lui!  :lol:
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: mog_tom - 19 Gen 2008, 16:11
Davvero, non potremo un giorno non lavorare assieme in maniera massiccia. Ci completiamo a vicenda qualora a noi manchino le intuizioni e a loro la manodopera talentuosa, o il contrario.

Diversi non giapponesi hanno già scritto la storia del gioco giapponese, eh, basti pensare a Final Fantasy e a StarFox.

Forse India, Cina, Corea e le altre emergenti se ne accorgeranno molto prima, ma il bastione cadrà.
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: Mr.Yo - 19 Gen 2008, 23:58
Citazione da: "Luv3Kar"
Questo è un esempio emblematico. Il primo GT ha creato un genere, e poi si è fermato lì. Nel frattempo, i Turn 10 nel giro di due anni e con due episodi hanno creato un franchise che incorpora tutte le innovazioni che gli appassionati di GT chiedevano da 10 anni a Polyphony e che non hanno mai ricevuto. Forza Motorsport è sicuramente più grezzo di un GT nella "confezione", ma molto più coraggioso, complesso e innovativo. E' un prodotto che ha fatto progredire un genere, cosa che GT non fa dal suo primo episodio.

Yamauchi è un perfezionista, e questo è il suo modo di fare. Ogni GT sarà più bello, avrà una fisica migliore, avrà una AI più adeguata, avrà modelli di autoveicoli sempre più dettagliati, piste sempre più simili alle controportai reali e così via. E' proprio questo Gran Turismo, fino ad ora, perlomeno (io non metto MAI la mano sul fuoco per nulla).
Citazione da: "Luv3Kar"
Questo è applicabile a gran parte del software giapponese.

Ecco, qui mi trovi totalmente in disaccordo. A parte Polyphony, quale altra azienda ha tutta questa libertà contrattuale? Chi altri da un solo titolo più un eventuale spin off (vedi prologue) può vivere per tutta una generazione, garantendo vendite per cifre da capogiro? Io penso proprio che la situazione Polyphony sia unica nel suo genere.
Citazione da: "Luv3Kar"
Sono fermi ad un certo ventaglio di generi, e ricamano al loro interno con nuove interpretazioni e qualche modifica a concept granitici. Sono geniali variazioni sul genere, ma sempre tali restano.

No. Non ci siamo, non è vero. Che genere sarebbe il sopracitato Contact? Che genere è Odin Sphere? E di nuovo, perché le innovazioni continue, i continui esperimenti che sono presenti nei generi più consolidati non vanno considerati? Perché in occidente non sono mainstream? Io continuo a vedere due pesi e due misure.
Perché a Rock Band basta avere una modalità multiplayer diversa, pur mantenendo un gameplay ultradecennale invariato, per fregiarsi di titolo "assolutamente innovativo" a dispetto di un Dj Max Portable 2, che ha cambiamenti ben più radicati nel gameplay?
Perché Guitar Hero è un gioco kult e nessuno conosce Beatmania IIDx (spaventati cercando quanti filmati ci sono su youtube proveniente da tutto il mondo)?
Io non nego l'evoluzione e le innovazioni del gaming occidentale, come non mi nego il piacere di giocarlo, anche considerando titoli che di innovazione hanno ben poco, ma che si lasciano giocare comunque con piacere.
Citazione da: "Luv3Kar"
Nel frattempo in Occidente si è sperimentato in lungo e in largo con l'online, la fisica, ambienti di gioco ampi e il loro sfruttamento al servizio del gameplay. Il genere free roaming è nato grezzo e maldestro, poi si è evoluto, ha iniziato a sfruttare la sua verticalità, si sono affinati i sistemi di controllo per sfruttarlo in ambito platfrm adventure (vedi Assassin's Creed), e così via. LittleBigPlanet e Burnout Paradise si avventurano nel social gaming online, o gaming 2.0, per dirla con uno slogan. UT3 porterà il modding su console.

Non ho mai negato che in occidente si esperimenti.
Citazione da: "Luv3Kar"
E tutti gli sviluppatori che hanno reso possibile queste cose, e che tengono lezione ai propri colleghi al GDC, dovrebbero inginocchiarsi sotto alla scrivania di un team giapponese che ha unito le meccaniche paleocristiane di un JRPG a quelle di una simulazione di appuntamenti, il genere che ha inventato il sistema di controllo a una mano sola?

Ecco, Persona 3 immagino tu non l'abbia nemmeno visto. Perché trai conclusioni del tutto inesatte. Perché parlarne male? Questo è quello che continuo a vedere. E' giapponese, non ne parlano molto i media occidentali (curiosamente quelli che ne parlano ne parlano da bene - a molto bene - a splendidamente, dai un'occhiata per esempio su http://www.gamerankings.com/htmlpages4/932312.asp), quindi a priori è sempre la solita solfa. Non è proprio quello che vado sostenendo dagli inizi?
Comunque voglio spiegarti come funziona, di modo che tu stesso possa farti un'idea di quanta innovazione ci sia. E di quanto poco "stessa solfa" sia.
Persona 3 (oltre a tutta una serie di caratteristiche proprie che lo distinguono fermamente dai precedenti) introduce la feature definita "Social Link". Durante lo svolgersi della trama hai diverso modo di interagire con tutta una serie di personaggi, i quali possono fornire delle subquest o avere uno o più scambi di battute / situazioni col protagonista.
Lo svolgimento dei dialoghi, delle situazioni o delle subquest può portare a ulteriori sviluppi  che a loro volta hanno il fine ultimo di creare o rafforzare i "Social Link" (un'amicizia, una rivalità, il rispetto, e vari tipi di sentimenti che possono scaturire tra i personaggi in questione). A ogni personaggio corrisponde una carta dei tarocchi che influisce direttamente sulle capacità e sulle abilità dei demoni affetti dal quel tarocco particolare, e che possono essere evocati sparandosi in testa.
A differenza dei comprimari, il protagonista è l'unico in grado di evocare differenti demoni (ed è possibile anche evocare un diverso demone a turno), motivo per il quale il tatticismo del gioco non prevede buon esito dalle giocate "alla Carlona".
Per poter evocare nuovi demoni ci sono due possibilità, e in entrambi i casi il livello di Social Link corrispondente ha la sua importanza. Il primo metodo è quello di ottenerli a seguito di una vittoria, dopo la quale in determinate condizioni viene proposto il gioco delle tre carte (a numero variabile); le carte possono fornire esperienza extra, denaro extra, un rimpinguamento salutare, o un nuovo demone.
L'altro metodo consiste nel recarsi nella "camera di velluto", una stanza che si trova tramite un varco dimensionale visibile solo al protagonista. In questa stanza sono possibili tutta una serie di azioni e l'interazione con due personaggi distinti (...). Nella "Velvet Room" è possibile fondere i demoni per ottenerne di differenti, con il limite imposto dal livello del protagonista e con particolari bonus sia imposti dalle caratteristiche proprie dei demoni da fondere, sia in base al tarocco corrispondente ai "Social Link" stabiliti, con variazioni a seconda della "forza" del "Social Link" in questione.
PS: ho parlato di demoni, ma non sarebbe esatto. Diciamo che mi semplifica la spiegazione ^__^.
PPS: sono circondato da mille distrazione per cui potrei non essere stato chiaro, nel caso chiedo venia e chiedimi pure delucidazioni.
Citazione da: "Luv3Kar"
Mentre tutti i principali sviluppatori giapponesi, Nintendo a parte, dichiarano ad ogni giornale del pianeta "siamo nella merda"?

Si lamentano perché sono diventati incapaci? ...
Citazione da: "Luv3Kar"
Tra l'altro mi sembra che parli di te stesso e di altri appassionati come di "nippofili". Non sarete mica come gli orientalisti del cinema, che guardano solo nel loro giardino e giudicano ogni opera dal passaporto?

Feeeeeermo lì :D
Non ho detto che l'ultimo gioco di Pachinko "spakka i k**i" a tutta la produzione occidentale. O che il gioco del DS dove "importuni" col pennino delle minorenni per scoprire se siano o meno streghe (!!! non ricordo il nome, ma vi giuro, esiste e lo vendono con tranquillità anche i vari siti di import), sia la rivelazione ludica del millennio. Sto parlando di giochi perfettamente adatti al palato occidentale. E tra i giochi che ho gradito ultimamente c'è sia Bioshock ("seguito" di System Shock, FPS che ho apprezzato più per l'atmosfera che per altro), sia Wipeout Pulse (ennesimo seguito del capostipite per PS1, cambiamenti quasi zero, ma per me imprescindibile).

Io sostengo fondamentalmente due cose:

- buoni giochi e innovazioni si trovano sia in occidente, sia in oriente.
- i media occidentali sono troppo impegnati (...) con la produzione occidentale per considerare la produzione orientale a meno che questa sia foraggiata da sponsorizzazioni di rilievo, o in determinati casi fortuiti. Ma davvero i gravissimi fatti accaduti ultimamente nel mondo della stampa internazionale non vi hanno neanche "coricato il pelo"?
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: Mr.Yo - 20 Gen 2008, 00:16
Citazione da: "MaxxLegend"
Gioco in media 50-60 titoli l'anno, vecchi e nuovi, orientali e occidentali, sia per scriverne che per puro piacere personale. Non dico di essere onniscente, ma qualcosa ne saprò. Nell'ultimo anno, gli unici giochi jappo che mi hanno fatto esclamare "oh cazzo!" al pari di un Portal o di un Half-Life sono stati Mario Galaxy e Global Defence Force. Ed entrambi non è che siano particolarmente innovativi.

Ferruccio invece sostiene che Mario Galaxy lo sia eccome. Siamo sicuri non sia una questione soggettiva che state tirando in ballo? :D
Citazione da: "MaxxLegend"
Cmq i JRPG non li tocco nemmeno con un palo di 5 metri, a meno di non essere costretto a farlo.

Guarda, sulle questioni di gusto non si discute, sarebbe da idioti farlo. Però intavolare un discorso sull'offerta orientale saltando a pié pari uno dei loro generi più prolifichi non è così geniale. :)
Citazione da: "MaxxLegend"
Quelli esposti da me e ferruccio più che opinioni sono fatti, poi se i nippo-fanboy dissentono.. è anche normale.

Il fatto che siate già in forte disaccordo su SMG, non ti fa suonare un campanellino che suggerisce che invece le vostre siano solo opinioni dettate da gusti e aspettative personali (anche considerato che "sostenete" lo stesso discorso)?
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: Mr.Yo - 20 Gen 2008, 00:40
Citazione da: "AIO"
Le genialate provengono da autori affermati o da studios interni; un autore sconosciuto o un team indipendente potrebbe anche avere un concept innovativo e creativo al massimo, ma ragazzi, chi glieli dà i soldi per competere sulle piattaforme di ultima generazione?

Vero è che se guardiamo al di là del mainstream l'indie gaming promette bene (ed è di matrice tendenzialmente occidentale: Darwinia, Aquaria, etc).

D'accordissimo. Infatti in oriente la maggior parte dei giochi interssanti  salta fuori su console dove il costo di produzione è più gestibile, oltre che per windows (fate un salto qui, miscredenti: http://nagoya.cool.ne.jp/o_mega/product.html).
Citazione da: "AIO"
Come al solito mi rivolgo verso la Mecca del VG pregando che i videogiocatori, sempre di più, smettano di esigere il top della tecnologia dal videogioco, in modo da permettere agli sviluppatori di valorizzare anche "il resto" (ossia gli aspetti fondamentali del videogioco).

Il pubblico mainstream va dietro a mode e agli aspetti più superficiali (in QUALSIASI settore). Per fortuna, almeno sino a oggi, (anche) nel mondo videoludico questo non ha mai escluso il resto! :)
Inoltre può succedere che alcuni prodotti mainstream ripongano una particolare cura, offrendo un prodotto solido, per cui poter soddisfare i palati più esigenti! :)
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: Mr.Yo - 20 Gen 2008, 00:50
Citazione da: "mog_tom"
Davvero, non potremo un giorno non lavorare assieme in maniera massiccia. Ci completiamo a vicenda qualora a noi manchino le intuizioni e a loro la manodopera talentuosa, o il contrario.

Diversi non giapponesi hanno già scritto la storia del gioco giapponese, eh, basti pensare a Final Fantasy e a StarFox.

Forse India, Cina, Corea e le altre emergenti se ne accorgeranno molto prima, ma il bastione cadrà.

Mentre la Cina la vedo ancora troppo troppo troppo nazionalista, è da tenere d'occhio la Korea imho (e qui l'imho ci sta tutto, non avendo la palla di cristallo :D).
Voglio ricordare che dietro a Guild Wars c'è la koreana NCSoft, così come dietro a nuovi bemani rivelazioni (Pump it Up e DJ Max), ci sono softco koreane. La Korea si sta già affacciando sul mondo, e con risultati assolutamente soddisfacenti, tra produzioni cinematografiche, i manhwa i (manga koreani), e il Tae Kwon Do, cavolo. :P
Per l'India invece... alone di mistero? Dhalsim? :?:
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: MaxxLegend - 20 Gen 2008, 11:02
Mario Galaxy è geniale per come applica certe cose, può essere considerato innvovativo per questo, ma a ben vedere mette insieme cose già viste.
Ad esempio i flussi di gravità alterata nelle sezioni 2D c'erano già in Strider, ed i planetoidi col loro campo gravitazionale su i quali scorrazzare s'erano già visti in Prey.
E' il modo in cui mario usa queste idee e le rielabori in ambito platform che è grandioso -e per certi versi innovativo- ma il concept base del gioco resta il platform mariesco. Non è come, chessò, in Portal (ex Narbacular Drop) che usa un motore FPS per uno scopo totalmente diverso e assolutamente nuovo (ossia puzzler con portali dinamici). O come Penumbra Overture che usa lo stesso ambito FPS per proporre una commistione di stealth, survival horror e puzzler basato sulla fisica.

Ed è anche normale: Mario Galaxy è il sequel di una gloriosa saga platformica, non può certo rinnegare le sue radici. Ed è proprio in quanto sequel che l'innovazione al suo interno ci può essere ma è in qualche modo limitata da meccaniche già ampiamente viste e collaudate.

PS: I JRPG? Genere prolifico quanto vuoi, ma ormai sanno di muffa. Leggerisi un bel romanzo invece, proprio no?
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: AIO - 20 Gen 2008, 11:42
Citazione
(fate un salto qui, miscredenti: http://nagoya.cool.ne.jp/o_mega/product.html).


"This site is written in Japanese.
Sorry."


Errr....  :)

Scherzi a parte, ci darò un'occhiata ma sai che intendevo produzioni di un livello leggermente più alto, senza nulla togliere al divertimento del videogaming minimale, che oltretutto può essere utilissimo per fornire nuovi concept (v. cursor10 su http://www.nekogames.jp/).


Citazione
PS: I JRPG? Genere prolifico quanto vuoi, ma ormai sanno di muffa. Leggerisi un bel romanzo invece, proprio no?

Non sono d'accordo: DI PIU'! :D
Ormai Bioware ha dato lezioni sul campo e Square dopo la fusione con Enix ha subito un calo qualitativo pauroso.
Per quel che mi riguarda il punto più alto raggiunto dal JRPG è ancora Xenogears, ma lo dico soprattutto per poter fare lo sborone visto che la usebar che ho in firma  è stata creata da me medesimo.
 :o
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: master of puppets - 20 Gen 2008, 11:48
Citazione da: "ferruccio"
Cito solo qualche uscita degli ultimissimi mesi fra quelli più interessanti: Halo 3,

Perché Halo 3 dovrebbe essere innovativo mentre Mgs 4 solo un more of the same? Ogni episodio di Snake è diverso, è sempre più grande, immenso, maestoso, Snake Eater non è per niente la stessa cosa del secondo episodio, lo sappiamo tutti.
E l'online di Tekken su Ps3 non è forse una cosa nuova? Prima un picchiaduro 3d online, abbastanza giocabile era un'utopia.
Per il resto concordo su quanto dici.
Titolo: Il videogioco, i media, la crisi (?).
Inserito da: Tuon - 30 Gen 2008, 16:29
Citazione da: "Mr.Yo"


Io sostengo fondamentalmente due cose:

- buoni giochi e innovazioni si trovano sia in occidente, sia in oriente.
- i media occidentali sono troppo impegnati (...) con la produzione occidentale per considerare la produzione orientale a meno che questa sia foraggiata da sponsorizzazioni di rilievo, o in determinati casi fortuiti. Ma davvero i gravissimi fatti accaduti ultimamente nel mondo della stampa internazionale non vi hanno neanche "coricato il pelo"?


e io sono d'accordo con te per i 2 concetti.

Sul discorso innovazione io credo che ce ne sia poca da entrambi i lati, qualcosa ogni tanto da una parte e dall'altra.

Però se devo essere sincero e devo analizzare le classifiche di vendita, rimango più sconcertato da quella giapponese che da quelle usa o eur.