Oggi mega incazzatura.
Arriva il direttore generale e ci dice che dobbiamo consegnare necessariamente una serie di progetti a fine anno e ne fa l'elenco completo associando a ogni progetto una persona, minimizzando come suo solito la difficoltà di ciascun progetto. E a quelli aggiunge che tocca comunque fare la manutenzione dei progetti già esistenti.
E quindi aggiunge che a lui non frega niente di come faremo, ma che sti progetti vanno consegnati.
E aggiunge pure che lo dice in amicizia perché se volesse potrebbe fare lo stronzo e costringerci a lavorare nel weekend.
Considerate che stiamo tutti con più o meno 250 ore di straordinario sulle spalle.
Oh, io non ce l'ho fatta a starmi zitto come gli altri. Non ho ottenuto altro che un "se non ti sta bene quella è la porta", ma almeno gli ho detto quello che pensavo.
E comunque lunedì aggiungerò altro in privato, perché essere preso per il culo a me non va manco per il cazzo, mi sa che non ha ancora capito con chi ha a che fare. Tipo che il nostro contratto recita che il regime di straordinario è, appunto, straordinario, quindi con 250h che ho già sul groppone da gennaio, non può imporre proprio niente, altro che.
E io ancora non ho fatto le mie due settimane di ferie consecutive a cui ho diritto, quindi facesse poco lo splendido con questo atteggiamento da dittatore.
Ovviamente gli altri sono stati tutti zitti e hanno abbozzato, per poi venire a lamentarsi con me dopo la riunione.
Ma comunque la cosa che mi ha fatto incazzare non è stata la richiesta di lavorare di più, quella ci può anche stare. Ma dire sempre che è colpa nostra no, non ci sto, anche perché c'è gente che ha lavorato da casa pur essendo in malattia, proprio perché conosce la delicatezza della situazione.
E ogni anno, a fine anno, è sempre così, e la colpa non è di nessun altro se non della dirigenza, che porta inevitabilmente a uno scazzo dei dipendenti.
Minchia, sentirsi dire ogni santo ottobre che se non facciamo i salti mortali chiudiamo (perché i progetti sono sottopagati e ne compaiono sempre di altri all'improvviso, pure gratis) un po' mi ha rotto le palle.
Scusate le volgarità, ma oggi proprio non riesco a contenermi.