Immagino già sappiate la notizia. Quindi celebriamolo a dovere con un thread apposito.
Tra i migliori a Seattle, quella miscela esplosiva fra epiche cavalcate a la Zeppelin e pesantissime scansioni ossianiche a la Sabbath declinata con asciuttezza, cupezza e ingegnosità Post Punk, una delle migliori voci della sua generazione (assieme a John Garcia, Cornell è stato il più credibile, potente, espressivo, riconoscibile cantante Hard Rock dei '90), canzoni immortali come se piovesse, una striscia di dischi inattaccabili. Classici di una classicità familiare eppure aperta al nuovo, ombrosi come un bosco di conifere del nord ovest attraversato di mattina presto mentre pioviggina con indosso camiciona di flanella, giubbettone di jeans imbottito e berretto da baseball.
Ultramega OK [8/10]: esce su SST e, di fatto, celebra il passaggio di consegne fra questa e la Sub Pop. Furia nera ad avvolgere canzoni potenti ed urticanti in egual misura, lo spettro degli Stooges in attesa nell'armadio, un'innodia irrequieta che non fa sconti.
Louder Than Love [8/10]: rallentano i tempi e aumenta la cupezza, le strutture si dilatano e giocano sulla reiterazione del riff, aprendo la porta a scampoli di psichedelia da rituale orgiastico. Il loro lavoro più difficile e sperimentale, ma la scrittura tocca vette irraggiungibili.
Badmotorfinger [8/10]: il disco della consacrazione, anche commerciale. Più accessibile, quasi solare per certi versi. L'innodia stavolta è la cifra principale e nonostante una lunghezza forse un po' eccessiva, la tensione rimane costante, con momenti di esaltazione totale tipo Rusty Cage.
Superunknown [8.5/10]: per idee, qualità di scrittura, varietà e superba articolazione, il loro capolavoro. Meno pesante ma sempre nero come la pece, suoni più levigati ma funzionano alla grande. Il disco da stadio perfetto che la generazione Grunge stava attendendo: selvaggio, intenso, viscerale, melodicamente imbattibile, iconico sin dalla copertina con quegli alberi nella nebbia (del nordovest).
Down on the Upside [6/10]: avevano detto tutto e quindi questa è una simpatica ed innocua appendice. Non brutto come si disse e scrisse all'epoca ma tutto sommato irrilevante. Il Grunge, del resto, era finito un anno prima con il cane degli Alice in Chains, inutile continuare.
Ci mancherai Cornellone.