Figuriamoci se metto in dubbio la bontà oggettiva di un piatto preparato da te, per di più se la ricetta è semplice e collaudata come questa.
Tra l'altro questa hazukiciana* mi piacerebbe di sicuro, solo la digerirei 25-30 ore dopo, se consumata in quantità superiore a quelli che considero "assaggi". Causa cipolla, ovviamente.
* l'ho chiamata così per citare la ricetta di Seppia, da lui stesso definita "non ortodossa". Se poi è buona, chissene!
Curioso però di sapere dal Dudo e dagli altri romani DOC se la ricetta tradizionale vuole il peperoncino (io sapevo di sì), il pepe o tutt'e due e se la sfumatura con il vino sia obbligatoria o facoltativa.
La ricetta di Aldo Fabrizi era meno ortodossa ancora! Il dado!
“LA MATRICIANA MIA” DER SOR ALDO FABRIZI
Soffriggete in padella staggionata,
cipolla, ojo, zenzero infocato,
mezz’etto de guanciale affumicato
e mezzo de pancetta arotolata.
Ar punto che ‘sta robba è rosolata,
schizzatela d’aceto profumato
e a fiamma viva, quanno è svaporato,
mettete la conserva concentrata.
Appresso er dado che jè dà sapore,
li pommidori freschi San Marzano,
co’ un ciuffo de basilico pe’ odore.
E ammalappena er sugo fa l’occhietti,
assieme a pecorino e parmigiano,
conditece de prescia li spaghetti.