Gladia, vedo che non hai esaurito la verve battagliera... Manco io!
Prima di tutto una preghiera sincera: piantatela con questa cosa del “bambino” dentro che sarebbe vivo o morto, visto che nel caso di SW è la cosa più sbagliata che si possa dire.
Sul "piantarla-con-robe" ci si torna dopo
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*E’ anagraficamente impossibile che Ep. VII sia rivolto a gente molto giovane, è un fenomeno di cultura pop IMPOSSIBILE da svincolare dal tempo dell’uscita, quindi per forza di cose il target di riferimento è almeno l’ultratrentenne. Che ha visto crescere quel bambino interno anche grazie alle vicende di Luke e soci ma che, giustamente, è andato oltre.
Aridaje... Se però resti arroccato a sta premessa non se ne vien fuori, ma assolutamente proprio per nulla. Non è che il target di un prodotto è deciso dall'anno di inaugurazione del brand. Ché è di un brand che si tratta. Un brand che tu hai conosciuto al cinema con l'opera prima, altri trasversalmente attraverso vg, prodotti dell'universo espanso per la TV come Clone Wars, o la neo-inaugurata Star Wars Rebels o i giocattoli andati a roba nei vari Gamestop, Mediaworld e Toys Center tra gli under 10... è un brand che ha piantato semi in ogniddove trascendendo tempo e età. Deal with it! Altrimenti diventa difficile dialogare a causa della diversa lente di osservazione con cui si guarda al fenomeno, che giocoforza vizia aspettative e conclusioni.
In sala da te qual era la composizione demografica? Da me al primissimo spettacolo di giorno 16, multisala collocata fuori città, in larga parte occupata dai pre-order, eravamo per lo più nerd dai 25 ai (a stare larghi) 30/35, tanti teenagers, e poi un segmento complemetare misto fatto di genitori e bambini.
Comunque seriously, se stiamo ancora a discutere del target è come parlar di cose diverse con lingue diverse...
Per cui gli sceneggiatori avrebbero dovuto tener conto di questa crescita nella complessità e nella narrazione, senza tuttavia tradire quel senso di favola e incanto. Non c’è nulla di più serio di una favola, deve avere regole chiare, simmetriche e dinamiche LEGGIBILI.
Nzomma, la cifra stilistica di Star Wars credo sia sempre stata la TOTALE ARBITRARIETà DELLE REGOLE, DETTATE E DEMOLITE DI VOLTA IN VOLTA DALL'IMPERATORE LUCAS
E il bambino ricorda molto bene quello che vede e gradisce,
A sto punto dubito, o magari ricorda sì bene, ma quanto filtrato attraverso occhi, aspettative ed ingenuità del tempo.
Perché se in passato il vostro bambino interiore viveva le proprie emozioni senza edificarsi in esse e innalzarsi gradino dopo gradino sul marasma dell’emotività allora non so cosa possa riconoscere oggi.
Perché sì, forse il nostro sarà morto ma il vostro ha passato un’infanzia di merda che ritrova in film dozzinali…
A dopo anche questa
alla nota
*Come fate a farvi fregare così da Abrams? Ha preso in mano un oggetto di culto e ha provato ad emulare quell’emozione di decenni fa con la semplice reiterazione mimetica. Non ha voluto progredire, non ha voluto far proseguire quella storia, l’ha bloccata nella fissità di corpi improbabili chiamati ad essere la stessa cosa di 30 anni fa, come capitato ai personaggi di Han e Leila. Ha davvero scelto la via più semplice, comoda, facile, quella del Lato Oscuro direbbe Yoda. Non ha tirato fuori le palle autoriali ma non si tratta l’umiltà di chi si accosti a una materia eterna con rispetto. Ha trattato il suo pubblico come bestiame idiota e acritico, come un target da soddisfare a forza di ricorsi simbolici e richiami reminiscenti, nel tentativo inutile e dannoso di far tornare indietro il tempo e i suoi languori. Come scriveva intelligentemente Sol JJA ha abdicato il ruolo di timoniere a favore della pancia indifferenziata del pubblico, alle prese con le contrazioni dolorose dettate dai propri, confusi, desideri. E come ogni abile venditore ha provato a vendere la sua merce avariata sui banconi del tempo che fu confezionandola con l’abbaglio del ritorno alle origini e dell’ortodossia formale. Abbiamo creato da soli le nostre catene, soprattutto psicologiche. Abbiamo determinato autonomamente quello che i nostri carcerieri decidono di darci in pasto. Loro non hanno fatto altro che allestire la farsa, ora commedia, ora dramma. E il risultato è un ritorno sclerotizzato alle origini.
Nota, again
*MA SVEGLIAMOCI! Il vostro senso estetico non si ribella? Il vostro senso del ridicolo non vi dice che c’è qualcosa che non vada? Questo è un film moralmente osceno, che addormenta l'inventiva e le ambizioni di significatività di una saga che fece epoca per la capacità di essere pop e epica al tempo stesso, e che Lucas nei prequel, seppur in modo discutibile, seppe calare in una ambientazione ricca e credibile, anche se meno arrembante. Potevamo credere alla forza, e domandarci quale fosse e dove fosse l'equilibrio con il lato oscuro, che affascina ognuno di noi. Con Abrams? No. Il risveglio della forza non è brutto, molto peggio: è povero. Nessuna nuova idea, e quelle replicate sono confuse, quando non puerili, quando non imbarazzanti. Come si rende ridicolo un mito come Han Solo? semplice: mettetelo in scena a 70 anni come era messo in scena a 30…Come si distrugge l’iconografia di Leila? Mettendola in una base a capo della Resistenza come ai bei tempi…
No, mi spiace, questo film non parla al nostro bimbo interiore ma all’infante bulimico che ingrassa a forza di scarti di inconsapevolezza.
E, cosa più importante, possibile che non ci si renda conto che i pochi, cauti, elementi di novità siano stati inseriti discutibilmente? O peggio, utilizzando quella tecnica tanto cara a JJA, vale a dire il depistaggio assurdo?
Nota
* Ma mi spiegate perché dovrebbe essere una buona idea, un’idea vincente e classicamente interessante, quella di mettere un antagonista che, non avendo ancora completato l’addestramento (), si ritrova comunque a comando di una flotta stellare (), andando in escandescenze tutte le volte che qualcosa va storto?
Fail innanzitutto! Non comanda alcuna flotta stellare, al più comanda alcuni "sbarchi". Il comando della flotta ce lo ha Hux. Peraltro è evidente che per gli aspetti force-related sia invece competente Kylo e che, specialmente quando sorgono contrasti tra decisioni afferenti la sfera bellica e quelle afferenti i soggetti gravitanti attorno a Luke Skywalker, la decisione finale passa dal Leader Supremo.
Il senso è un parallelismo con Rey. Cosa c'è di strano? E' chiaro che Rey stia a Kylo come Luke stia a Snoke. Naturalmente non condivido tutte le scelte espositive, ma è evidente l'intento (condivisibile o meno) di caricare il tutto con un po' di humor infantile della serie "il cattivo senza self-control sbrocca, da di matto e i bimbi in sala ridono". Hanno calcato troppo la mano con la dimensione autocaricaturale, comprendo sia una scelta "divisive"!
Il personaggio in decostruzione mi sta bene, è interessante ma per i processi psicologici sopra illustrati “l’effetto sorpresa” dettato dal cambio di registro di un personaggio che prima appare forte, determinato e consapevole (i frutti dell’esperienza e della maturità) e poi un irrisolto non provoca un corto circuito tra elementi narrativi e logici? La risposta è semplice: è una abramsata, peggiorata poi da un attore che sì, andrà bene per serial e cose simili ma che non ha assolutamente il carisma per esercitare qualsivoglia fascino. Si danno molti casi di bravi attori fuori parte.
Riecchici... Dai, seriamente, in Episodio IV che carisma avevano Hamill e la Fisher? Se lo son costruito di film in film. Forse. Che lo sappiamo tutto tra incidente stradale sfregia-faccino e quant'altro che gran seguito ha avuto la carriera cinematografica di Hamill.
Poi ecco, parliamo di presenza scenica? Nella saga dove Luke dice "com'è bella...!" all'ologramma della Princepessa Scorfano, Cessa e i mille altri nomignoli datele. Non credo che in 30 anni i gusti degli uomini siano cambiati così tanto... La maggior parte delle bondgirls tope erano (credo) agli occhi della gente del tempo e tope risultano a chi le scopre oggi. Se poi due orecchie alla Dumbo sono un ostacolo insormontabile a fronte di un ruolo un attimino più delicato di quello di Luke al tempo e, in proporzione alla sfida, interpretato meglio, allora non mi sorprende che Hamill sia stato condannato alla sfiga.
Poi ecco, per quel che può valere, in CV non ha solo serie TV, ma anche un po' di cinema ed un premio per migliore interpretazione maschile alla Mostra Internazionale di Venezia.
Semplicemente perché abbisogna di una ricostruzione all’indietro i cui elementi devono essere desunti da altre pellicole che verranno.
E' uno dei presupposti della narrativa seriale o, per meglio dire, sicuramente di come la intende J.J. Abrams (stile, il suo, che mi lascia sensazioni contrastanti).
Il concetto di saga cinematografica sta cambiando... I tempi evolvono. La narrativa seriale grazie ai suoi tempi dilatati consente cose che una soluzione unitaria non consente (ovvio) e tiene sempre più il passo con il cinema quanto a contenuti e qualità espositiva, spesso, anzi, lo supera (se penso ad uno dei migliori drama degli ultimi 2/3 anni ho il buio in fatto di cinema, mentre penso istant a Breaking Bad e, in particolare alla 5x14). Il cinema dal suo canto attraverso prodotti il Marvel Cinematic Universe ha dimostrato che è possibile portare avanti discorsi lunghi anche sul grande schermo... Insomma, era inevitabile che con la maturazione della narrativa seriale per la TV da un lato e il successo di saghe cinematografiche da 2 e più film all'anno, prima o poi in 2 mondi convergessero.
E’ il modo più intelligente di ricominciare una trilogia? O di presentare un 7imo episodio? Sparare sprazzi narrativi tutti insieme e vedere come e quanto possa essere bello capire quanto ci sia da capire, così tanto per (Impero??? Resistenza?? Ribellione??? Primo Ordine??) Sono premesse messe lì a caso, distoniche, poco armoniche, rese tali a causa del rigurgito nerdistico che ha distrutto serie come quella di Lost.
Presto per dire se sia il modo giusto. Sicuro è un modo parzialmente nuovo. Ep. VII è a tutti gli effetti un pilot fatto al cinema per una saga che proseguirà al cinema. E mi ripeto: col cazzo che finirà con Ep. IX... Tra meno di un lustro credo verrà già annunciata un'ulteriore trilogia a mo di second season.
Non credo sia un caso che il discorso sia iniziato in casa Disney e che alla produzione (non direzione) ci sarà Abrams anche per i seguiti.
Il meccanismo è il medesimo, la vittima è Star Wars a questo giro. Un bolo di interpretazioni vomitato dalla coscienza massificata e rimasticato in eterno.
Quindi, non chiedeteci/vi perché non ci piaccia, chiedetevi piuttosto perché vi piace.
* E qui veniamo alla nota conclusionale. A parte continuare a menarla col target ultratrentennale, cannando clamorosamente e dimostrando di fraintendere un fenomeno di massa transgenerazionale, secondo me ci sarebbe da piantarla con certe asserzioni assolutistiche o incitamenti al prendere coscienza di un qualcosa che è già noto ai più, solo valutato diversamente o filtrato da altri punti di vista.
Che sia un semi-remake è stato detto. Da TUTTI. Detrattori e non. Il punto è che l'opera, per svariate ragioni, risulta sotto molti punti vista funzionale e ben eseguita. Sotto altri meno. Sotto altri controversa.
Nel momento, però, in cui la stragrande maggioranza di critica e pubblico, magari con riserva, lo promuove, in un frangente storico - ricordiamolo - in cui il massimo della visibilità è garantito dal demolire il fenomeno culturale di massa di turno (che si chiami Avengers, che si chiami COD), non sono esattamente sicuro che siano i sostenitori (peraltro tutti abbastanza moderati e con mille riserve mi pare) a doversi giustificare o a dover giustificare ad alcuno perché abbiano gradito.
A maggior ragione se nelle fila degli oppositori milita chi ha speso elogi a profusione per una roba mediamente bocciata e abbastanza inopinabilmente criticabile nelle fondamenta del far-cinema, il montaggio, quale Man of Steel.