Il pensiero di UnNamed lo capisco nella misura in cui denunci un atteggiamento forumistico basato su oscillazioni nevrotiche senza possibilità di appello.
UnNamed però ha criticato l'atteggiamento nel livechat, prendendo spunto dai commenti di ieri sul
gruppo in Telegram; non è una critica a tutto il forum che invece, come giustamente osservi, ha altri tempi e permette altro spessore agli interventi.
Per quanto mi riguarda, non avverto il problema. Non perché non ci sia ma perché:
E' proprio il modo di impostare le discussioni sull'indignazione che mi è maldigesta. Non dico sia sbagliato perchè è anche una questione di percezione, personalmente non mi piace.
Penso che molti di noi abbiano visto nascere e crescere il videogioco. L'entusiasmo e le emozioni vissute dieci, venti, trenta o più anni fa non possono essere le stesse di oggi. In senso qualitativo, sono proprio diverse. Le parole che usiamo per descriverle sono le stesse ma la loro sostanza, il modo in cui le esperiamo, è cambiato. Non in termini di giudizio - allora/oggi era/è meglio -, proprio in termini di essenza.
Riguardo i livechat, li considero effimeramente divertenti. Se con un occhio guardo una conferenza e con l'altro seguo un flusso di commenti, evidentemente non sono interessanto a fondo né alla conferenza né ai commenti.
Se volessi annunci strabilianti dovrei evitare di informarmi e vivere la conferenza come fosse l'ultimo concerto dei [inseriro gruppo musicale preferito]. Ma con la sovrainformazione mediatica a cui siamo esposti, bisogna fare scelte a monte. Siamo noi a indirizzare l'esperienza prima ancora di viverla; vedi, come esempio recente, No Man's Sky.
Insomma, capisco lo sfogo e le critiche di UnNamed. Ma siccome i casi singoli prima o poi si estinguono - utenti che tendono a comportarsi sempre con lo stesso, ripetitivo, atteggiamento, indifferentemente dal contesto -, non vedo drammatica la situazione generale.