Piaciuta molto anche a Fulgenzio.
http://www.playersmagazine.it/2020/04/07/tales-from-the-loop-ai-confini-della-realta-trovato-suo-erede/
Complimenti, inizia con tutta una bella serie di
spoiler. Niente di drammatico, ma sempre spoiler per me sono. Pensateci a leggerla prima di aver visto tutte le puntate e magari
@Gold_E potrebbe modificare il post con una piccola avvertenza.
Parlando della serie, l'ho finita ieri e mi è piaciuta molto, anche se non nego che il pericolo abbiocco ogni tanto c'è stato. Ma procediamo con ordine. Nulla c'entra con Stranger Things, a parte gli elementi scenografici (il retro-futurismo di Stalenhag ripesca, per il quotidiano, alla fine dei 70/inizio 80). Poco con Dark: la serie tedesca prende una teoria (para?)scientifica e segue quella come chiave interpretativa della narrazione.
TftL usa la scienza come miccia per accendere le storie: nei dintorni di questo Loop, un'installazione scientifica che domina il paesaggio e la vita delle persone di una piccola cittadina, accadono cose altrove inspiegabili. Ma la parte scientifica, in pratica, si ferma qui.
Perchè TftL fondamentalmente è una serie sull'amore: dei genitori verso i figli e viceversa, verso i fratelli, gli amici, verso il partner che c'è o quello che si vorrebbe, anche verso l'alieno. Non occorre capire la natura degli incidenti che occorrono, perché questi sono solo il punto di partenza delle storie, non di arrivo.
Storie che tra l'altro si intrecciano: più persone/famiglie, ciascuna con una propria linea narrativa che interseca, prima o poi, quella degli altri, il tutto con un andamento circolare (in questo senso, basti pensare alla prima e all'ultima puntata). Un insieme trama/ordito veramente ben tessuto, che ha anche il merito di portare a compimento la serie in maniera sensata e autoconclusiva.
Dice giustamente Wis: è un'opera contemplativa, anche intimista, in questo aiutata da una fotografia splendida e da una colonna sonora (non solo Philip Glass ma anche Paul Leonard-Morgano: la trovate
qui) straordinaria.