Ho controllato giusto un paio di siti italiani, dopo aver letto la discussione qui dentro, ed in entrambi i casi si parla di un gioco difficile.
Ecco alcuni stralci:
"In certi momenti -è vero- l'impianto tende a scricchiolare un po', quando gli scontri si fanno più estesi ed estenuanti, quasi fiaccando la resistenza del giocatore. Non si tratta dei boss fight tesi e inquieti, quanto dei momenti in cui si è soverchiati dal numero di avversari e si deve per forza dar fondo alle riserve di munizioni, trovandosi a sparare per qualche minuto di troppo [...] The Evil Within recupera anche l'anima Survival sparita da troppo tempo dalla saga Capcom.
Le munizioni scarseggiano [...] e la difficoltà di trovare oggetti curativi ci costringe spesso e volentieri ad avanzare fiaccati dal dolore, zoppicanti, sul limite sempre rischioso fra una schivata riuscita e una mazzata pronta a spappolarci la testa."
Oppure:
"In questo modo, morte dopo morte, l'utente può diventare più esperto e consapevole della posizione e del comportamento di ogni nemico, e di ogni trappola piazzata nell'area. Un'idea tutto sommato interessante, ma che forse può scoraggiare i giocatori meno pazienti. Soprattutto perché in realtà è sempre consigliabile muoversi con circospezione, visto che The Evil Within è un gioco difficile. Molto difficile. E lo scontro è spesso la soluzione più sbagliata, soprattutto se giocato, come abbiamo fatto noi, a livello Sopravvivenza."
In entrambi i casi, comunque, se ne parla molto bene.
E' probabile che il recensore di Ign non sia in sintonia col titolo in questione.
Punto e basta.
Del resto lui stesso ammette che abbassando il livello di difficoltà le cose vanno meglio.
Anche perchè, leggendo la sua review, si vede che molte cose gli sono piaciute.
Usa un paio di volte il termine goduria, quindi il 7.5 può essere comprensibile, nonostante l'eccessiva difficoltà.