Più che "NATO-Russia" il conflitto sarebbe "Europa-Russia".
Gli USA si stanno smarcando, il siluramento della Nuland è emblematico in tal senso, i 61 miliardi promessi sono ancora bloccati al Senato e, se dovesse vincere Trump, i giochi sarebbero proprio chiusi (ma anche una nuova amministrazione democratica si muoverebbe in maniera simile, vista la malaparata e visto che i suoi obiettivi strategici li ha raggiunti almeno in parte, e cioè tornare a sottomettere economicamente, oltre che militarmente, il pericoloso concorrente europeo, leggi tedesco).
A quel punto il cerino rimarrebbe in mano all'Europa che diventerebbe la "nuova Ucraina" (cioè un paese mandato al massacro per procura), con una classe politica totalmente delegittimata già da prima della guerra e che si è giocata quel poco (pochissimo) di credibilità che le rimaneva sull'improbabile vittoria del regime di Zelensky e, per farlo, ha trascinato il continente (che già non se la passava bene, dopo trent'anni di austerità feroce) nel baratro della crisi economica senza precedenti (i dati sul crollo della produzione industriale parlano chiaro, così come quelli sul PIL dei tre paesi-guida).
Draghi l'ha detto chiaramente, Macron l'ha ribadito: se l'Ucraina perde, l'Unione Europea (che non è l'Europa) crolla. Quindi l'ultima cosa che gli rimane da fare è la guerra guerreggiata.
Del resto l'UE è un progetto fallimentare su tutti i fronti: economico, sociale, politico, monetario, industriale. Un progetto che per altro è disprezzato dalla maggioranza dei cittadini (basti vedere qualsiasi sondaggio in merito). La guerra sarebbe solo la ciliegina sulla proverbiale torta.
Poi c'è una dichiarazione dell'altro ieri del portavoce del ministero della difesa cinese che dice che la Cina è pronta ad intervenire militarmente ovunque, nel caso la Russia venisse attaccata. Questo dovrebbe porre fine a qualunque questione, vedremo se le scellerate e disperate classi dirigenti europee lo capiranno.
Di sicuro io al fronte per difendere Macron o Draghi non ci vado (perché, stante il consumo di uomini e l'attuale stato delle forze armate dei vari paesi europei, entro sei mesi dall'inizio delle ostilità partirebbe la coscrizione obbligatoria).