Dopo 20 giorni di ascolto, completato dall'acquisto del vinile e dall'ascolto recente con la pinkfloydiana Horizon , posso esprimere il mio giudizio finale: farfalle allo stomaco.
Non è certo l'album che mi aspettavo, ma probabilmente era quello che più volevo. Adoro l'atmosfera "Vice City", e questa ne è la colonna sonora. Non della Vice City ballereccia e spensierata, come il singolo Get Lucky faceva intuire. Ma quella decadente, triste, malinconica. Ho letto recensioni di alcuni fan di vecchia data che criticano questo album al primo ascolto, secondo me se ti fermi prima del quinto ascolto non hai speranza di apprezzarlo fino in fondo. Altri trovano "pretenzioso" tutto questo, perchè "oh, i Daft devono fare musica ignorante, che è sta roba roba raffinata?!?!". Bah.
E' un concept, infatti anche Get Lucky ascoltata nel flusso dell'abum e non come singolo ha tutto un altor sapore; è profondo ed emozionante, toccante (The game of love mi stringe il cuore e mi smuove le chiappe), visionario dal gusto retrò (Giorgio by Moroder, oltre ad essere un capolavoro come concetto, è una corsa dal 1974 al 2014). A smussare ed alleggerire i toni quasi angoscianti dei testi ci pensa la chitarra funky che rende tutto più godibile, per non parlare dei passaggi ambient e new age, per non parlare della prog. Come cilegina Horizon, la bonus track dell'edizione Jap, con richiami ai Pink Floyd che mi hanno causato un'erezione cronica che tarda ad abbandonarmi.
Tra l'altro, dopo circa due settimane d'ascolto in zone rumorose, l'altra notte mi sono abbandonato a loro nel silenzio con le mie cuffie PRO, ho scoperto suoni nuovi ad ogni canzone, roba che ci metti mesi a scoprirla, e loro l'hanno pensata e fatta. Sono dei pazzi. Io li amo.