A proposito dei Peanuts...chi ha seguito la recente edizione lussuosa di Panini e sa darmene un giudizio?
Sarei interessato all'acquisto, se ne valesse la pena.
La traduzione (meglio forse usare la parola "adattamento") è quella classica italiana (non so se ci siano state revisioni), che è stata da sempre curatissima ed ha ricevuto notevoli complimenti anche da Umberto Eco.
In realtà, su questo non sono del tutto convinto. Capiamoci: io leggo i Peanuts da così tanti anni che non so nemmeno io quando ho cominciato. E, fino a oggi, le traduzioni che avevo letto erano sempre state le stesse, cioè quelle fatte nel corso degli anni, da quando l'opera di Schulz arrivò da noi, nei Cinquanta/Sessanta. Negli ultimi anni, invece, hanno cominciato a comparire delle ritraduzioni: se ne possono vedere degli esempi sui volumi dei Peanuts comparsi nei Classici del Fumetto di Repubblica, per esempio. Ed è ovvio che, per un habitué, stonano un po'.
Il fatto è che le traduzioni/adattamenti originali erano
nothing short of genius: brillanti, perfette, spiritosissime, sempre azzeccate, straordinariamente azzeccate anzi, col risultato che già solo il linguaggio faceva ridere (lo zamboni, il grande cocomero, il pane degli angeli ricoperto di glassa, l'orzata, Ciccio, la ragazzina stinfia, Joe Falchetto che va al circolo a lumare le pupe). L'edizione Panini invece ha scelto di ritradurre tutto il possibile, con scelte non infelici, ma, fidatevi di me, qualche volta clamorosamente toppate, e qualche volta semplicemente meno brillanti di quelle classiche. Negli ultimi volumi ne ho beccati diversi esempi: in passato Linus, davanti alla lavatrice, diceva "Veglia di tormento," una traduzione secondo me eccezionale; così come quando diceva a Charlie Brown che voleva essere suo amico perché per fare amicizie voleva cominciare dalla gavetta
Ecco, tutto questo nella nuova edizione non c'è. Inoltre, non sono del tutto felice della resa di "Good grief" con "Santa miseria"; in passato si lasciava l'inglese e lo si spiegava con un glossario, scelta secondo me azzeccata.
Quindi, giudizio EGhico: mi passerò questi 10 anni che ancora rimangono comprando The Complete Peanuts ogni sei mesi, perché si tratta comunque di un'opera completa e cronologica, che include anche le tavole domenicali, solitamente neglette dai vari volumi; ma mi tengo stretto ogni altro materiale dei Peanuts che possiedo. L'edizione Complete mi serve appunto per completare, ma non può sostituire quello che ho amato finora. E non è escluso che, dindi permettendo, me ne procuri anche l'edizione americana. Ho già detto che Peanuts è forse il fumetto della mia vita?
Ne vale la pena? Sì