Io non ho niente contro la scelta di ambientare un gioco in interni di per sé (Resident Evil 2 Remake, interpreta ancora oggi benissimo quel modello), però per un metroidvania-wannabe - come Jello ha già brillantemente argomentato - è necessaria una certa differenziazione di ambienti che aiuti il giocatore ad ambientarsi.
Filosofeggiando un po' direi che il setting "in esterna", nei giochi 3D, agevola di molto non solo l'orientamento del giocatore all'interno della singola area (sarà un caso che la trilogia Metroid Prime ha abdicato in parte alla claustrofobia dei giochi 2d per abbracciare spazi occasionalmente più ariosi in esterna?), ma addirittura all'interno del mondo di gioco tutto (si vedano Dark Souls 1 e 3, Bloodborne e Sekiro, che mutuano molto dal modello metroidvania e, soprattutto gli ultimi 2, presentano predominanza di livelli in esterna).