Raga io non l'ho mai specificato perché sono pigro (credo, non ho fatto retroreading), ma per me Gris è la #sopravvalutata dell'anno.
Per un motivo semplice: fa finta di avere del gameplay, che si rivela presto mediocre, piuttosto noioso, ripetitivo e fallace, invece di ammettere di essere solo un'esperienza estetica.
La qual cosa andrebbe benissimo, sono un fan delle esperienze interattive (Journey uno dei miei giochi della vita) ma ci devi avere le palle di sostenere la tua scelta fino in fondo.
Invece Gris no, non ci ha le palle, e ti ammorba con interazioni ambientali tra la noia e il già visto per tutta la sua durata. Con picchi notevoli nel finale.
E sapete perché non ci ha le palle? Perché anche tutta l'esperienza, è in verità una supercazzolata hipster pretenziosa tutta estetica e poca sostanza.
Soddisfa molto gli occhi (bellissima quanto vuota l'art direction), non dice niente al cuore.
In effetti è la definizione stessa dell'art nouveau, corrente artistica tutta forma e pochissima sostanza, a cui molto chiaramente fa riferimento. E, in architettura (che è il padre nobile del gameplay
) piacere delle forme a discapito dell'usabilità.
Ora che lo sto scrivendo, realizzo: Gris è un gioco Liberty fino al midollo.
Usare a vostro rischio e pericolo.
Peraltro, sul tema della metafora sulla sofferenza psicologica per cui è stato da alcuni incensato, esiste un gioco coevo che fa qualcosa di molto simile (parlare di tematiche psicologiche attraverso il gameplay) e lo fa da dio, con una sinergia unica. Mi riferisco a Celeste.
Giocate a quello, piuttosto. Certo, è un hardcore platform e non un fake-platform... Consapevolezza richiesta.
Sorry, sono stato un po' duro, ma ho scritto di getto e volevo far arrivare il concetto.
Se c'è una demo, provatela prima
Mi pare di ricordare che
@Vitoiuvara abbia espresso concetti simili tempo addietro. Di solito non mi trovo particolarmente con i suoi gusti, ma su Gris ci ha preso in pieno.