Qua in Inghilterra la situazione e' leggermente migliore, sia dal punto della formazione universitaria e post-universitaria con successiva assunzione lavorativa, sia dal punto di vista dei colloqui di lavoro e delle relazioni professionali poi.
Nonostante il livello dell'insegnamento non sia stratosferico (come disse Nick Hornby: "in Inghilterra basta che riesci a stazionare attorno all'Universita' per una manciata di anni e prima o poi una laurea ti capita"), e stia comunque andando in calando di anno in anno, i giovani laureati trovano lavoro grazie alle relazioni tra Universita' e Industria del lavoro. Cioe' non e' come in Italia che la spacciano come un qualcosa che funziona, qua veramente e' un meccanismo gia' avviato e rodato, e soprattutto funzionale: appena esci dall'Universita' non e' inusuale ricevere le prime offerte di lavoro a seconda del corso di studi intrapreso. Tengono molto in considerazione anche certificazioni, qualifiche, specializzazioni e quant'altro serva a 'pompare' il CV.
E per quanto riguarda i colloqui di lavoro, sono molto diretti: di solito ll'offerta remunerativa e' la prima cosa che viene chiarita anche prima del colloquio stesso, seguita dagli orari di lavoro e dal numero di giorni di ferie. Qua cercano molto tramite agenzie di recruiting e job centre, la pratica dell'headhunting e' ben avviata, ed i colloqui evitano domande idiote o non pertinenti: si va diretti al sodo, ecco. Poi ovviamente ci sono casi e casi e ci scappa sempre quello che cerca di tirarti la fregatura, ma in UK il lavoratore e' molto tutelato per legge, quindi ai datori di lavoro non conviene far troppo i furbi.
Mi era scappato 'sto topic, interessante per uno come me che non ha molti modi di rimanere aggiornato come prima sull'attuale situazione educativa/lavorativa italiana, grazie degli interventi gente! =)