Ora non credo sia il caso di paragonare qualsiasi film in uscita a capolavori di 30 anni fa del massimo regista d'animazione vivente e vissuto. Come pure arriccio sempre il naso quando sento parlare di target. Come se un film del genere potesse non floppare se davvero fosse indirizzato a una sola e ristretta fascia di età. Come se un film piacevole per un bambino non possa prestarsi a più numerose e profonde letture da parte di un adulto. Che se ci pensiamo è la cifra più essenziale dell'animazione. Far sognare i piccoli, far riflettere gli adulti. Da Bambi al Re Leone. Da Totoro a Frozen.
Big Hero 6 fa impazzire i bambini? Ci sta, ma anche Madagascar 3. Non ne farei un distintivo di merito come neppure di demerito.
A me Big Hero 6 non ha convinto perché crea attaccamento solo a Baymax nel mentre sviluppa unicamente il personaggio di Hiro, senza tuttavia renderlo attraente. Sul fronte gag, ahimé, l'ho trovato mediamente debole. Con le due migliori già viste nel trailer.
Avrei preferito una sceneggiatura tutta incentrata su Hiro+Baymax senza i 4 deficienti che non fanno mai ridere (Mi sono sporcato una volta col Wasabi e mi hanno chiamato così. Matte risate, proprio), non aggiungono nulla di umano e non sono altro che 4 effetti grafici di colore diverso.
Mi è invece piaciuta l'idea dell'operatore sanitario convertito in macchina da guerra, tema centratissimo, sempre attuale, con continui richiami alla questione morale. Qui sì con un uso ai massimi livelli dell'animazione, con Baymax portentosa raffigurazione di questo dualismo. Mi è piaciuto, diversamente da Frozen, il presentare personaggi insospettabili che passano (o sono tentati di passare) al lato oscuro per un motivo importante, non solo perché serva un cattivo nell'economia del racconto. Lasciando intendere che la vita può portare tutti, a un certo punto, a scegliere il male. E che la differenza la fa scegliere il bene in quei momenti. Non trovarsi un nemico cui dare sempre addosso per sentirsi migliori e dalla parte giusta.
Mi è piaciuta la morte chiamata per la prima volta con il suo nome.
In ultimo, mi è piaciuto il 3D perché solo Disney costruisce set virtuali così tridimensionali, laddove tutti gli altri si limitano a dare un po' di spessore a film che funzionano comunque benissimo in 2D.