La butto lì come provocazione, dato che sempre più spesso (forse a causa della penuria di titoli realmente validi, o crisi di rigetto da remakes) sento parlare di giochi "senza gameplay".
Ho sempre ritenuto il gameplay una questione estremamente soggettiva, in quanto personalmente mi rendo conto che nel corso degli anni ne ho alterato la percezione (sottolineo percezione, e non opinione), quindi volevo vedere se qualcuno era in sintonia/disaccordo con me.
Che cos'è, per voi, il gameplay?
Anni fa quando giocavo a qualcosa chiedevo sfida e dedizione, perchè la soddisfazione nel "passare il muro" o giocare particolarmente bene era fondamentale. erano anni dove i controlli erano basilari, se si parlava di fisica si intendeva quella che insegnano a scuola, l'ia era un affermazione tedesca e l'atmosfera era demandata alla fantasia di un fanciullo in crescita.
guardare ore di filmati era impensabile, si mirava al sodo. si bestemmiava per il trial & error. Il gameplay era padroneggiare bene "l'omino" a video, insomma, o più generalmente tradurre in azione virtuale l'intenzione reale. al più, se si voleva una bella storia di lì a poco si sarebbe giocato a Monkey Island e se proprio si voleva esagerare e usare il cervello c'erano Sim City, Civilization o Command & Conquer.
Poi è passata l'adolescenza, e cominciavano ad arrivare i primi veri titoli tripla a, quelli da milioni di copie vendute. filmati in cg, trama, amenicoli di contorno. e la morte di Aeris in Final Fantasy 7 ha cambiato tutto. un videogioco poteva emozionarmi non solo semplicemente sparando a tutto quello che si muoveva a video, ma anche solo guardandolo. come la morte della mamma di bambi o la partenza di et. e allora il gameplay diventa anche il contorno, il girovagare senza meta per le sconfinate (per l'epoca) mappe di gioco così, anche solo per godere della "compagnia" dei nostri amici virtuali, per curiosare su quello che ci viene messo a disposizione.
il gameplay quindi si divide, non più l'obiettivo di "abbattere il muro", ma "girarvi attorno e attaccarlo quando saremo pronto". comincia l'era degli obiettivi secondari, sub-quest, tesori nascosti, ecc. un'era in cui comparirà anche un certo half-life: nemmeno gli fps si salvano da questa febbre di rinnovamento.
al gameplay in senso tradizionale (la famosa traduzione in azione virtuale dell'intenzione reale) si aggiunge il "fattore di immersione".
gli anni passano e i giochi si fanno sempre più vari, e vasti; la potenza computazionale, e la mole di dati che supporti ottici sempre più capienti possono contenere, fanno sì che il famoso "muro" sia solo la colonna vertebrale di un'esperienza più ampia. l'era del "10 ore se fai le missioni principali, 30 se vuoi esplorare tutto.
il gameplay ora è anche quanta ciccia c'è al fuoco. il gameplay è quanto di quelle 20 ore di scarto servono effettivamente a qualcosa, ad arricchire un'esperienza e non ad allungare la minestra. a immergerci ancora di più, a renderci partecipi nel mondo di gioco.
ma soprattutto la varietà, o presunta tale, comincia a sostituire la sfida.
lavoro ora. gioco poche ore a settimana, sono finiti i pomeriggi spesi per passare un solo livello. ora si vuole avanzare, arrivare in fondo, e se proprio il gioco mi piace faccio un giro sulle missioni secondarie, oppure viene selvaggiamente archiviato senza averlo nemmeno sverniciato. pochi i generi che ancora lasciano spazio al gameplay inteso come l'imparare a padroneggiare il famoso omino. qualche picchiaduro, gioco di calcio, ma anche indie e sparatutto ormai relegati a una nicchia del mercato.
del resto, come dargli torto. non ho più voglia di fare sforzi eccessivi davanti al monitor. a quello ci impiega già un altra forma di intrattenimento chiamata "lavoro".
e per me il gameplay è permettermi di distrarmi una sera, immergermi in un atmosfera, un mondo diverso... con più cose da fare possibili e magari un pò di libertà di scelta. voglio poter seguire le missioni se mi va, oppure andarmene per i cazzi miei e decidere quale sarà il "gameplay della serata". ad esempio fare più casino possibile in gta 5 prima che mi annientino. o persino andarmene a zonzo per i caraibi di Assassin's Creed... solo perchè mi va. senza che questo escluda che poi, a volte, mi va di buttarmi a testa bassa in giochi come Bulletstorm o Mirror's Edge, che ancora danno un'interpretazione del gameplay più tradizionale.
facendo un brutale paragone: se una volta giocavo a pallone, oggi esco a ubriacarmi con gli amici. ecco come si è evoluto il gameplay della mia vita.
Bè, la mia l'ho detta. so che in diversi non saranno d'accordo, ma mi piacerebbe sapere la vostra opinione.