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[T]alk => Media => Topic aperto da: recklessman - 24 Giu 2014, 17:29
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Ed eccoci qua signori, dopo gli ambiziosissimi e riuscitissimi film della saga romantica "Before", Linklater colpisce ancora con un film che già il mondo loda.
Ecco il trailer: http://youtu.be/oONTvACrOug (http://youtu.be/oONTvACrOug)
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Già lo aspettavo..
Poi sto trailer sarà montato ad arte e forse in modo paraculo, ma quasi mi commuoveva.
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E poi se c'è anche tutta la parte della cultura pop di questi 12 anni ha vinto a prescindere sto film, i postalmarket, il gameboy advance SP, etc...
:cry:
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Visto Boyhood:
In Italia ad Ottobre pare.
Asssolutamente da vedere.
Applausi scroscianti per Linklater.
Ancora ci sto pensando sopra.
Appena ho tempo scrivo due righe in più.
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ottimo, aspettiamo con trepidazione ;)
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Visto anch'io. Notevole, un risultato cinematografico eccezionale.
Non succede niente di eclatante e non viene detto niente di particolarmente originale (niente che Linklater non avesse già proposto, proposto), alla fine tutto si riduce a quei dodici anni di vita vera che intercorrono tra l'inizio e la fine del film. Ma la realtà del passaggio del tempo conferisce al film una forza travolgente, rendendolo emozionante, genuino, sincero. Riflessioni sulla vita che in altre pellicole sarebbero passate inosservate, qui hanno la forza dell'evidenza. Momenti in altri casi trascurabili, diventano significativi.
E poi c'è l'emozione di veder invecchiare i protagonisti, di vedere gli effetti del tempo sui corpi e sui volti. E' un po' quello che succede anche nella trilogia Before, ma con più coerenza e organicità.
Poi c'è anche tutto quello che i fan di Linklater possono trovare nei suoi altri film, ma secondo me tutto è secondario rispetto alla caratteristica saliente del film.
Come nota finale vorrei aggiungere che mi è sembrato un film molto americano: nel senso che se fossi nato e cresciuto negli Stati Uniti, probabilmente avrei provato un senso di identificazione fortissimo per via dell'ambientazione, dell'ordinarietà degli episodi narrati, della miriade di riferimenti culturali precipui. Non essendo neanche mai stato negli Stati Uniti, non posso esserne sicuro, ma questa è stata la mia impressione.
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Come nota finale vorrei aggiungere che mi è sembrato un film molto americano: nel senso che se fossi nato e cresciuto negli Stati Uniti, probabilmente avrei provato un senso di identificazione fortissimo per via dell'ambientazione, dell'ordinarietà degli episodi narrati, della miriade di riferimenti culturali precipui. Non essendo neanche mai stato negli Stati Uniti, non posso esserne sicuro, ma questa è stata la mia impressione.
Spunto molto interessante. Sono d'accordo con te. Anche la cultura di spostarmi da una citta' all'altra, cosa assai comune per gli americani, e' un qualcosa che noi europei difficilmente riusciamo a cogliere.
Io comunque già che c'ero ieri ho comprato questo bellissimo poster del film: https://www.yahoo.com/movies/exclusive-gorgeous-alternate-poster-art-for-boyhood-91965699672.html
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Rilasciato un piccolo dietro le quinte sottotitolato in italiano.
http://youtu.be/7HpCMm3eaGY (http://youtu.be/7HpCMm3eaGY)
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È uscito in Italia, nel caso interessasse a qualcuno.
Io mi ci fiondo asap.
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Pazzesco, hanno girato per 12 anni!
Voglio vederlo.
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Ne ho letto molto molto bene.
Andrò sicuramente a vederlo...
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Sì, ne parlan bene (anche perchè è roba unica in effetti).
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Vedete e godetene tutti. :yes:
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Nei multisala è già sparito, e ovviamente, me lo sono perso.
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Ma come, non sapevo neanche fosse uscito.
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Ma come, non sapevo neanche fosse uscito.
Ma come, hai pure risposto al topic quando ho scritto che era uscito.
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Ma come, non sapevo neanche fosse uscito.
Ma come, hai pure risposto al topic quando ho scritto che era uscito.
Ma come... :D
ehm volevo dire che in realtà avevo risposto a Bilbo, non avevo letto che era uscito (anche perchè si sa da altre fonti che esce, questo mi sa non lo stanno cagando adeguatamente).
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Film dell'anno a dir poco.
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Film dell'anno a dir poco.
Lo era anche per me. Poi ho visto Gone Girl. Secondo posto per ora per Boyhood. Che comunque e' bellissimo, ho anche comprato un poster megagigante del film: http://s39.photobucket.com/user/mcnail/media/OMG9/unnamed1_zps9e852b71.jpg.html
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Da genitore faccio fatica a immaginarmi un film che possa colpirmi più di Boyhood.
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Linklater sempre grandissimo. Mi stupisce la sua capacità di calarsi con la scrittura nei punti di vista di personaggi di qualunque sesso ed età risultando estremamente credibile. La trilogia di Before mi aveva colpito di più, ma in effetti non ho figli.
Il finale mi dà ancora i brividi. Racchiude tutto il senso di aspettativa, caducità e ciclicità della vita.
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Visto qualche giorno fa.
Dodici anni di riprese, dodici anni di vita, attori e personaggi che invecchiano nel mondo reale e in quello scenico, una serie di eventi ordinari (a volte molto ordinari), con protagonisti che potrebbero essere persone comuni (a volte molto comuni).
Beh, sì. Ordinario e comune.
Però tutti a piangere perché sono passati dodici anni.
Sono passati dodici anni e, nonostante non succeda niente, lo spettatore ci mette lui la nostalgia.
Beh, dodici anni...
Sapete cosa?
In una settimana il mio falegname lo faceva meglio.
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In una settimana il mio falegname lo faceva meglio.
Insomma... Non l'hai capito. (cit.)
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Ma l'ha fatto in poche settimane. Solo spalmate in 12 anni.
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Penso che ordinario sia proprio la parola chiave. Sostituibile addirittura con banale. E in questo senso è un'opera molto interessante. Gli attori (professionisti e non) quasi quasi ridono del loro ruolo, non si trattengono dal mischiare persona e personaggio più di quanto sia lecito per il mezzo cinematografico, il regista li lascia fare (forse li incentiva?) la telecamera li segue in modo piano e impersonale, quasi come un filmino delle vacanze.
E' un film girato come un falegname girerebbe il film della vita di suo figlio. Un falegname democrat piccolo borghese, si intende.
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Ok niente credo di aver scritto uan cappellata.
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Contento che Boyhood abbia vinto parecchia roba ieri ai BAFTA. :yes:
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Io l'ho visto, e faccio davvero fatica a decifrarlo: da un lato c'è l'entusiasmo di questi 12 anni che passano, del vedere invecchiare realmente i protagonisti (la Arquette che s'inchiattisce sempre più), dei mutamenti del tempo, delle mode, della musica (i brani diventano sempre più moderni col passare del tempo, si passa da Yellow dei Coldplay, Blink 182 e Britney Spears per passare da Wilco e arrivare agli Arcade Fire), e con lui una sceneggiatura che ha solo uno scheletro di partenza degli eventi, ma si adatta e si piega allo scorrere del tempo (il dialogo su Facebook non poteva essere stato pensato all'inizio delle riprese).
Dall'altro lato questo ha fatto in modo che il livello di scrittura non sia sempre all'altezza della serie "Before" di Linklater, e che gli eventi siano veramente troppo ordinari, ci sono momenti in cui non succede nulla.
Rimane comunque la sensazione che sia una grande pellicola, che rivista, anche lei, col passare del tempo, crescerà e migliorerà nel giudizio.
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Dall'altro lato questo ha fatto in modo che il livello di scrittura non sia sempre all'altezza della serie "Before" di Linklater, e che gli eventi siano veramente troppo ordinari, ci sono momenti in cui non succede nulla.
A me e' sembrato proprio il contrario. La bravura nell'avere una sceneggiatura e dei dialoghi che reggono anche il fatto che alla fine la sua vita sia leggermente più normale e lineare di quella della coppia Jesse e Céline.
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Da genitore faccio fatica a immaginarmi un film che possa colpirmi più di Boyhood.
The Road.
Quando l'ho visto stavo per suicidarmi ed ho pianto per tipo l'85% del film con vette parossistiche nella scena della Coca Cola.
Mai più.
Per la cronaca, ne ho visto metà ieri sera e devo dire che mi sta piacendo. Tendo però a considerarlo più un esperimento interessante che non un gran film. C'è da dire che le interpretazioni sono mediamente meravigliose.
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Visto anche io, in due serate.
Mi è piaciuto ma sinceramente mi aspettavo qualcosa di più.
Belle prove degli attori, ma si passa più tempo a pensare "oh guarda quello come è cambiato, quello è cresciuto ecc" che a pensare allo sviluppo del film.
Finale meh ma anche abbastanza "unica soluzione possibile".
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Visto anche io, in due serate.
Ma come fate a vedere un film a pezzi? :no:
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Ma come fate a vedere un film a pezzi? :no:
È sufficiente avere figli.
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Praticamente, quando vuoi interromperlo, premi il tasto con il simbolo del quadrato.
Poi quando ti torna la voglia di vederlo premi quello con il triangolino ed il film riparte da dove lo hai lasciato.
Volendo puoi premere quello con le due stanghette, ma poi non puoi spegnere.
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Praticamente, quando vuoi interromperlo, premi il tasto con il simbolo del quadrato.
Poi quando ti torna la voglia di vederlo premi quello con il triangolino ed il film riparte da dove lo hai lasciato.
Volendo puoi premere quello con le due stanghette, ma poi non puoi spegnere.
:D :D :D :D :D :D
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Visto anche io, in due serate.
Ma come fate a vedere un film a pezzi? :no:
i film sopra le due ore e trenta privi di un particolare ritmo li guardo quasi sempre in due tranche :yes:
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i film sopra le due ore e trenta privi di un particolare ritmo li guardo quasi sempre in due tranche :yes:
Dissento con disgusto! :D
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Recuperato. Io l'ho trovato di una delicatezza rara. Racconta una storia ordinaria, è vero, ma è esattamente il suo punto di forza; non scade mai nel drammone familiare e ho apprezzato che, nonostante certi eventi negativi, il film tenda a preferire il bicchiere mezzo pieno a quello mezzo vuoto.