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L’ho scorsa al volo e la mia impressione è che ci siano diversi spunti interessanti, sia nei contenuti che nella presentazione, ma mal contestualizzati. Mi spiego meglio, risulta originale e d’impatto la miscela delle scelte sonore di sottofondo (eccellenti) con il parlato a ruota libera, talvolta così incalzante nei ritmi e labirintico nella successione logica da risultare piacevolmente delirante (esattamente alla Ghezzi, con l’analogia estesa anche a timbrica e approccio vocale). Questo mi pare che abbia un valore ‘artistico’ (warholianamente parlando) che va oltre a quello strettamente opinionistico/informativo e che andrebbe valorizzato diversamente dal format podcast, anche alla luce dell’esubero d’iniziative italiane dedicate alla disquisizione in digitale di argomenti videoludici.
Considerata la tua propensione alla folle divagazione emozional-filosofica, in bilico ambiguo tra il convinto e l’autoironico, io scriverei dei brevi testi videoludici a metà tra quelli del podcast e lo stile che hai utilizzato nei tuoi scritti presentati sempre qui nel forum, da leggere sullo sfondo di musiche elettroniche tratte da videogame vintage (e non), costruendo una sorta di album musicale a tema, da 12-13 tracce, da distribuire in Rete un brano alla volta, a cadenza regolare. Lo vedrei come una sorta di album dei Massimo Volume in versione gamer e, oltre a sembrarmi un’iniziativa sulle tue corde, sarebbe una ventata d’aria fresca nell’offerta amatoriale di genere. Pensaci sù.