Come già per Metroid Fusion (o per Pikmin), visto che all'epoca dell'uscita non aprimmo un topic, ne apro uno io diciotto anni dopo a mo' di espiazione per tutte le cose brutte che ho pensato, detto e scritto sul gioco in tutto questo lasso di tempo.
Inoltre, se fra qualche settimana dovessero davvero annunciarlo per Switch, avremmo già il thread pronto...
Ci voleva la quarantena per farmelo riprendere in mano e rivalutare abbestia, il secondo Mario 3D, figlio di un periodo storico particolare sia di Nintendo che dell'industria.
Ha diversi punti deboli, Sunshine. Ma anche tanti punti forti, anzi fortissimi. In particolare il level design, graziato da una complessità mai fine a se stessa ma sempre funzionale ad una componente esplorativa gustosa e foriera di idee brillanti e momenti spettacolari a iosa. E poi la verticalità pazzesca, vertiginosa, di tutte le mappe, roba davvero da applausi. Ma soprattutto, in Sunshine c'è questa capacità di creare platforming 3D con una profondità, varietà, articolazione e genialità senza pari. Certo, la telecamera non risponde come dovrebbe ed a volte la percezione della profondità e degli spazi non è per nulla semplice (qua si capisce quanto Nintendo perfezionerà l'esplorazione piattaformica 3D in Galaxy e Odyssey anche sulla scorta dell'esperienza fatta con 64 e Sunshine) ma che varietà di trovate e situazioni, che costruzione magistrale sia nel singolo momento sia dell'intero livello che lo contiene! Un gioco degli incastri perfetto dal quale le sezioni platform emergono con una classe ed un taglio evolutivo pazzeschi, con tanto di flessibilità nell'approccio a molti di essi che, anche qui, mi hanno ricordato Odyssey (meno i Galaxy, più lineari e guidati).
Tutto ciò con la solita combinazione gargantuesca fra moveset ampissimo e facilmente padroneggiabile (che garantisce controllo completo e totale su Mario generando una mobilità acrobatica spettacolare e sempre utilissima) e livelli che lo sfruttano al massimo amplificando quella sensazione di diventare funamboli del joypad con naturalezza sorprendente tipica di tutti i Mario sia 2D che 3D.
Ed i livelli senza S.P.L.A.C.? Creativi, arcigni, adrenalinici, fusione straordinaria di dinamiche platform bi e tridimensionali.
Il tutto con una messa in scena pazzesca, sia per tecnica che, soprattutto, per direzione artistica (con una componente onirica ed allucinatoria d non sottovalutare), che lo fa sembrare un gioco attualissimo da vedere e da sentire anche oggi (in particolare le geomterie poligonali e gli effetti di superficie).
Ma si parlava anche di difetti, e Sunshine ne ha diversi e tutti abbastanza fastidiosi.
Il primo è una telecamera virtuale che non riesce a seguire adeguatamente l'azione, finendo per procurare morti inutili e gratuite.
Il secondo sono i tempi morti: al di là del fatto che tocca sempre entrare ed uscire dai livelli per le varie Shine, molte di queste sono recuperabili superando sezioni abbastanza lunghe, ripetitive e difficili nelle quali, se si fallisce, occorre ricominciare da capo con gran perdita di tempo e guadagno di noia.
Il terzo invece è dato da una maggiore rigidità della progressione: non è possibile recuperare Shine al di fuori della missione attiva in quel momento, e questo se da un lato consente di creare situazioni uniche che vanno a modificare temporaneamente il livello, dall'altro rendono l'avanzamento meno libero e soddisfacente.
Il quarto, e più grave, è poi la sgradevole sensazione che il gioco non sia finito e sia stato chiuso in fretta perché c'era da uscire sul mercato il prima possibile. Ciò si evince dal basso numero di mondi (appena sette, più l'appendice finale e la città che fa da snodo centrale) e dal riciclo di molte missioni (tipo l'acchiapparella con Mario Ombra ma anche alcuni boss da riaffrontare più e più volte), oltre che dalle monete blu.
Ecco, le monete blu sono davvero troppe (ben 240). Molte sono ottime perché per recuperarle si devono affrontare sezioni platform 3D bellissime ed ingegnose oppure esplorare zone che altrimenti passerebbero inosservate ma molte di più sono quelle ridondanti o nascoste in maniera astruse. Diciamo che ne sarebbero bastate appena un centinaio.
Al netto di questi difetti, però, il gioco rimane bellissimo ed un vero spasso da giocare, con momenti al limite del compulsivo e speriamo che su Switch arrivi davvero insieme ai due Galaxy e soprattutto al vociferato rifacimento del 64 col motore di Odyssey.
Detto ciò, mi pento e mi dolgo e giuro che non ne parlerò mai più così male!
Qualche immaginetta: