Vediamo un po' se riesco a dirvi qualcosa della mia vacanza in Scozia.
Incominciamo dall'itinerario: arrivati ad Edinburgo, abbiamo deciso di non fermarci in città e di rimandarne la visita alla fine, quindi siamo andati verso sud per poi ripiegare sulla costa ovest, dove abbiamo visitato più meno tutta la costa, le isole di Arran, Islay e Skye, fino ad arrivare a Lochinver. Poi abbiamo deciso di prendercela con comodo e scendere verso Edinburgo passando per Loch Ness, un po' di costa orientale, un po' di parte centrale e quindi un paio di giorni ad Èdimbra (così la chiamano, incredibile).
Era previsto anche un giorno alle Shetland, ma avevamo già speso abbastanza e il traghetto sarebbe costato altri 300 euro circa, quindi abbiamo desistito.
Il sud è molto bello ed è molto vivibile, visto che è poco incluso nei percorsi turistici. Ci sono delle vecchie abbazie molto affascinanti, decadenti ma conservate con perizia, decisamente più interessanti da visitare rispetto ai numerosi castelli presenti praticamente ovunque. Vi è anche un parco naturale per gli amanti delle passeggiate e pedalate, molto ben organizzato, come tutti i parchi naturali scozzesi.
Ora veniamo alle isole (e al whisky).
Arran è stata un po' deludente: decantata per le sue meraviglie naturali, solo in parte si è rivelata suggestiva, ma nemmeno poi tanto se paragonata ad altri paesaggi ben più maestosi, come il Glen Coe, situato un po' più a nord. Il fatto che sia costoso arrivarci (il traghetto mi pare sia costato 70 sterline circa) e soggiornarvi (abbiamo trovato il B&B più costoso di tutto il viaggio, Edinburgo a parte) e che sia abbastanza affollata, mi fa sconsigliare la visita a meno di non essere degli escursionisti a cui piacciono le passeggiate moooolto lunghe.
Islay è stato invece un paradiso per il sottoscritto, amante dei Whisky che provengono proprio da qui. Anche qui il traghetto è stato caro, 109 sterline, ma ne è davvero valsa la pena.
Tra le tante disponibili, ho scelto di visitare le seguenti distillerie:
- Laphroaig: è stata la più amichevole, in tutti i sensi. Non solo perché sono un
friend of Laphroaig (mi hanno chiamato "gentleman", quando hanno saputo che lo ero
), ma i dipendenti sono stati più che accoglienti e mi hanno tenuto compagnia per la mezzora abbondante in cui mi sono trattenuto ad assaggiare i diversi whisky. Anche il tour è stato quello più divertente, compresa l'immersione delle dita (e conseguente leccata) in un buco praticato in una botte. Mi hanno consegnato un attestato di visita, con tanto di numero di piede quadrato di mia proprietà (che si ottiene registrando sul sito la propria bottiglia) e mi hanno simbolicamente pagato l'affitto di quel piede con una mini-bottiglia del 10yo Cask Strength. Da lì sono uscito allegrotto, con una bottiglia di 10yo Cask Strength e di un meraviglioso 18yo che custodisco gelosamente, oltre a gadget vari. I prezzi erano decisamente buoni, le bottiglie costavano tutte meno che al Duty free. Da segnalare lo sconto di 50 sterline destinato ai
friends che acquistavano una meravigliosa bottiglia di 30yo, venduta a listino per 500 sterline. Ah, il costo del tour era poi scalato alle eventuali bottiglie acquistate
- Lagavulin: la peggiore visita in tutti i sensi: la distilleria era in manutenzione e quindi non erano previste visite guidate, se non una sorta di spiegazione del funzionamento della distilleria in una sala apposita. L'accoglienza ai visitatori è stata molto fredda, ma non ho saputo resistere dall'acquistare una 16yo Distillers' Edition. Il prezzo è stato lo stesso del Duty Free, lì non c'era convenienza, ma non potevo proprio non comprare uno dei whisky che preferisco direttamente dalla distilleria che lo produce
- Ardbeg: il tour più costoso, 3 sterline a persona, ma quello più completo e professionale per le informazioni fornite. Siamo stati fortunati ad assistere alla distillazione: faceva un caldo ignobile, ma è stato emozionante vedere l'intero processo in azione (a Laprhoaig era tutto fermo). La tizia che ci ha accompagnato ci ha abbandonato subito, nemmeno avevo finito il secondo bicchiere (era il suprnova, che mi ha un po' deluso, in verità) e nemmeno ci si poteva sedere tranquilli a gustarselo. I prezzi dello store nemmeno li ho visti, avendo già preso tre bottiglie nelle due visite precedenti ^^
Per dovere di cronaca riporto che all'aereoporto ho comprato una bottiglia da un litro di Talisker Distillers' Edition, visto che ci stava tanto bene nel mio bagaglio a mano.
Una cosa che non sapevo è che ormai tutto il malo usato dalle varie distillerie non è prodotto in loco, ma dalla vicina Port Ellen Malting, che prima produceva anche il whisky omonimo. In Scozia rimangono pochissime ditillerie che coprono anche questo aspetto della produzione. Mediamente il lavoro di un'intera distilleria è oggi portato avanti da non più di dieci persone
Visto che sto parlando ora di whisky, vi elenco le buone sorprese e quelle cattive provate in questo viaggio. Posto che già avevo provato e mi erano piaciuti il Laphroaig 10yo, Lagavulin 16yo, Oban 14yo e Ardbeg 10yo, eccoli qui:
Ottimi
- Laphroaig 18yo, Cask Strength, Quarter Cask
- Benromach 21yo
- Talisker 10yo
- Bowmore 12yo
- Glenfiddich 12yo
Da evitare
- Glenlivet 12yo
- Aberfeldy 12yo
- Highland park 12yo
Contrariamente alle aspettative, in Scozia è difficile trovare pub ben forniti di whisky: solitamente nei paesini avevano sempre i soliti più quotati, quindi difficilmente ho potuto assaggiare prodotti particolari, prova ne è la lista di sopra. Evidentemente gli scozzesi non sono tanto differenti dal resto del mondo: il whisky buono rimane appannaggio di pochi palati.Quasi sempre mi hanno chiesto se nel whisky volessi del ghiaccio, segno che è abituale, per alcuni loro clienti.
La cosa positiva è il prezzo del whisky e della birra bevuta nei pub: un bicchiere di whisky commerciale costa mediamente 2 sterline o poco più, una pinta di birra 2,70.
Dopo Islay, che non è splendida ma che ha comunque degli scorci notevoli (ad esempio Portnahaven), Skye è stata davvero strepitosa per la sua bellezza naturalistica: la strada costiera presenta continue sorprese, ci sono (anche qui) tanti percorsi per gli amanti dell'escursionismo ed è un vero piacere vederla sia con il sole che con la pioggia.
Il paesaggio più incredibile l'abbiamo però trovato altrove, in due luoghi che devo necessariamente segnalare: il Glen Coe e una stradina minuscola e tortuosissima nei pressi di Applecross (non mancherò mai di ringraziare Lonely Planet e la sua guida per averne scritto così bene al punto di farmi fare una deviazione per percorrerla).
I Glen non sono altro che delle valli in cui scorrono dei fiumi ma, sarà per la tipologia di "montagne" circostanti, sarà per il tempo caratteristico di questi luoghi, i Glen si trasformano in percorsi tortuosi tra bassi e morbidi monti in cui si insinuano le nuvole, con cascate, laghetti, voglia di volersi fermare ogni 100 metri e impossibiltà di restringere in una fotografia l'immensità del panorama che si ha di fronte.
L'altra strada di cui parlavo (se poi a qualcuno interessa me la vado a cercare sulla cartina, ora non me la ricordo con precisione) si inerpica, strettissima e piena di curve, su una montagna, dalla quale si gode uno strepitoso panorama sul mare circostante. Non posso dirvi di più, è uno di quei posti che si fa fatica a descrivere, tanto sono ampi e carichi.
Il paesaggio delle Highlands è comunque in generale molto suggestivo: il clima, che rende tutte le colline e montagne rigogliose di erbe, erica, felci e alberi, crea uno spettacolo continuo, e l'acqua che si raccoglie in fiumi o laghi contribuisce al senso di meraviglia. Il meglio però la Scozia lo dà quando il cielo è pieno di quelle nuvole alte simili a tanti batuffoli di ovatta, tra le quali spicca un azzurro intenso e filtrano i raggi del sole.
Purtroppo non abbiamo trovato questo tempo nella visita al Loch Ness, che ci aspettavamo piuttosto tetro. Abbiamo invece trovato una macchina per far soldi e tanti, troppi turisti che hanno reso l'esperienza dimenticabile. Bella invece è stata la strada meno battuta dai turisti, quella che corre lungo il lato sud del lago, una strada splendida da guidare e guardare.
Seguendo sempre la fidata Lonely Planet, ci siamo spinti poi a Nairn ed Elgin, che ci ha sorpreso con la sua splendida cattedrale in rovina. Quindi siamo tornati verso Edinburgo e sulla strada abbiamo visitato altri paesi minuscoli ma deliziosi, come Pitlochry, Aberfeldy, Kenmore, qualche altro Glen tra cui il Glen Clova, la deludente Kirriemuir (città natale di Barrie, il papà di Peter Pan) quindi la bella città marinara di Arbroath, poi Dandee, la prima città veramente grande che abbiamo visitato (e qui sono iniziati a comparire i MacDonald's), Dunblane e la sua cattedrale, Stirling con il monumento a Wallace e il suo splendido castello, Dunfermline e l'antico villaggio (conservato meravigliosamente) di Culross.
Dopo tutta questa maratona ci siamo fermati ad Edinburgo per due giorni, dopo aver consegnato la macchina noleggiata. Una città inizialmente immensa e caotica, abituati com'eravamo ai paesucoli a portata di uomo. Abbiamo ritrovato le grandi catene, i centri commerciali, i parchi. E la gente, una marea di gente.
La città però è davvero molto bella, con il suo lungo
mile da percorrere a piedi e che fa tornare indietro nel tempo, con l'imponente castello che si erge su una collina e sovrasta la città. C'è tanta vita, tra gli artisti di strada e le miriadi di compagnie teatrali indipendenti che si fanno pubblicità per le strade affollate. È una città da visitare, indubbiamente. E devo dire che forse, proprio così affollata, ha il suo perché.
Deludentissimo il giro tra la Edinburgo sotterranea del Mary King's Close: 10,50 sterline a testa per vedere pochissimi ambienti, mal ricostruiti, degli inizi del secolo. Evitatela, anche se vedere il vecchio vicolo, su cui hanno costruito la nuova città, è affascinante. Peccato che il tour consista nel passaggio in alcune antiche abitazioni vuote, con la guida che vi racconta di fantasmi e strane apparizioni, e che ogni tanto lancia un urlo con la speranza di vedervi saltare per aria. Bah. Un'occasione sprecata.
Considerazioni sparse.
La Scozia è cara, e menomale che l'abbiamo visitata in un periodo in cui la sterlina è debole. Per dormire nei B&B ci vogliono almeno 50 sterline, se si è fortunati, e non è detto che si abbia il bagno in camera. La qualità del servizio inoltre non è proporzionale al prezzo, sia per quanto riguarda la camera che per la colazione.
Vi fanno pagare anche l'aria che respirate: ogni cavolo di pietra, per guardarla, è a pagamento. E si parla di cifre che vanno dalle 5 sterline fino a raggiungere le 13 per i monumenti più importanti: abbiamo dovuto necessariamente fare delle scelte, aiutati dalla guida, e tutto sommato sono soddisfatto (il Mary King's Close non era nominato, ben mi sta -_-' ).
La cosa più bella, a tale proposito, mi è capitata nella cattedrale di Edinburgo: entriamo e scopriamo che l'ingresso è gratuito ma che ti consigliano un'offerta di 3 sterline a persona (e sticazzi). Inizio a scattare foto, come mio solito, entro nella splendida cappella e continuo, esco dalla cappella e sto lì che mi guardo intorno per cercare l'ispirazione per qualche altro scatto quando mi si avvicina un tizio (che prima, grazieaddìo, non c'era) che mi dice, indicandomi un cartello che nemmeno avevo visto: "Guarda che se scatti le foto devi pagarmi due sterline"; io: "ok, non le scatto"; lui: "puoi prenderti però un opuscolo gratuito che ti parla della cattedrale, in italiano"; io: "no grazie", pensando però
fottiti.
In un altro posto, invece, una delle tante abbazie a pagamento da cui sono volutamente rimasto fuori, mi ero abbarbicato al cancello per fare delle foto. Al che mi si avvicina una tizia che mi dice "guarda che se devi fare delle foto puoi farle da dentro". E praticamente ci ha fatto entrare gratis, in uno dei posti più belli che abbiamo visto (dall'esterno non si capiva quanto fosse bello anche l'interno, benché scoperchiato). Quelli subito dietro di noi hanno ovviamente pagato
Il cibo è buono, c'è molta più varietà rispetto all'Irlanda. Però, dopo 20 giorni, anche io ho desiderato ardentemente, sopra ogni cosa, l'olio extravergine di oliva. Il burro, per quanto sia gustoso da quelle parti, ammazza tutti i sapori. Quanti filetti di pesce mi hanno rovinato con salse a base di burro!
Il latte, io ne sono un amante, è importante "catalogarlo", è invece meno buono che in Irlanda, chissà perché.
I fritti ci sono ovunque, tant'è che sono ingrassato un bel po', anche grazie alla pinta di birra quotidiana e alle sporadiche colazioni scozzesi (bacon, uova, pomodoro, fagioli, salsicce di maiale, funghi), alle quali il mio fegato spesso preferiva quelle più tradizionali con cereali e toast.
Anche in questo caso, dovendo mangiar sempre fuori, i prezzi sono risultati cari: un piatto unico, pure il fish and chips, al pub (non al ristorante, dove i prezzi sono più alti) varia dalle 8 alle 12 sterline. Se però vuoi una bistecca alla piastra (il taglio che chiamano sirloin, di solito da 8 oz) ti tocca sborsare 17 sterline. Prezzi più popolari li aveva una catena che ogni tanto abbiamo trovato, con offerte strepitose durante i giorni lavorativi (tipo la bistecca di cui sopra con contorno + birra a 7 sterline, il martedì) ma in generale con prezzi onesti (quella famosa bistecca costava tipo 9 sterline, anziché 17). A pranzo quindi mangiavamo per strada cose comprate al supermercato (tramezzini, wraps, insalate varie, cous cous, frutta) e a cena andavamo in un pub o, per cambiare, da un indiano (caro arrabbiato, tanto per cambiare) o un cinese.
Piccolo test sulla macchina avuta in noleggio, una Peugeot 206 SW diesel da 90CV: un polmone, dal cambio molto poco preciso e dallo sterzo troppo molle. Però ci ha scarrozzato per 2000 miglia, aveva un bagagliaio grande e ha fatto il suo dovere da mulo. Però una cosa la devo dire: ammazzerei il designer che ha progettato un'auto con gli specchietti così vicini ai passeggeri: la visibilità è pessima di suo (c'è un buco di visibilità grande quando un tir, porca miseria), poi se il passeggero sposta solo la testa o alza le braccia, preclude la vista dello specchietto lontano dal guidatore. Il designer deve soffrire assai.
In conclusione: è un'auto che non consiglio a nessuno, pure esteticamente il modello precedente era molto più bello.
Di sicuro ho dimenticato un sacco di cose, voi chiedete pure se siete curiosi, io integrerò in seguito se mi viene in mente altro.