L'attuale generazione ha visto un mio generale crollo di interesse. Poche cose nuove o quasi, e nessuna di esse mi ha catturato. Anzi, paradossalmente i concept più nuovi, quali i capcomiani Viewtiful Joe e Devil May Cry, sono quelli che mi hanno interessato di meno. Diciamo che dopo i livelli qualitativi stellari toccati da PS1 e N64, mi sembra impossibile che si possano riproporre gli stessi generi di gioco ed offrire ancora la stessa sorpresa e lo stesso divertimento. Si può solo dire che abbiamo avuto ottimi prodotti ad evolvere concept già esistenti e che a loro tempo avevano lasciato il segno: Jak & Daxter è ottimo ma prima c'era stato Banjo, MGS2 e 3 sono ottimi ma il primo ha offerto brividi di tutt'altro genere. Molti seguiti e molti rehash impallidiscono di fronte agli originali di sette-dieci anni fa: vedi il declino di Silent Hill, vedi la relativa inutilità del 90% dei JRPG attuali a confronto di quelli PS1, vedi Resident Evil che stava andando al culo (e per fortuna ha rialzato la testa), vedi picchiaduro e giochi di corsa che devono puntare tutto sulla grafica perché alla fine il gioco è sempre quello.
L'attuale generazione ha offerto anche cose straordinarie: la resurrezione del survival horror con Fatal Frame e Forbidden Siren, l'apoteosi del picchiaduro a incontri con Soul Calibur, la rinascita degli sparatutto 2D (un boom paragonabile a quello degli RPG dopo FFVII), ma soprattutto una nutrita serie di giochi semplici ma divertenti, accessibili a tutti e che non richiedono impegno costante o migliaia di ore per essere completati: Klonoa, Ico, Onimusha, tanto per citarne tre che conosco. Ed è fiorita la ricerca di nuovi concept, semplici ma tremendamente accattivanti, come Wario Ware, Donkey Konga, Rez. C'è stato spazio per vecchio e nuovo, com'è giusto che sia.
Forse quel che è mancato è l'entusiasmo. Io ho trovato difficile finire giochi troppo lunghi: dei tanti RPG a 128 bit che ho comprato, ne ho finiti ben pochi. Ed anche giochi più brevi mi hanno lasciato indifferente: Viewtiful Joe è stato giocato due ore, Devil May Cry forse tre. MGS2 mi ha detto parecchio con le scritte e i dialoghi ma poco con il gioco. I franchise di punta di Nintendo hanno perso freschezza sotto il profilo ludico, quasi che Gamecube sia stato progettato come esperimento per capire che cosa il pubblico volesse da Nintendo nel futuro. Nessun gioco mi ha avvinto come i tre FF per PS1, pochissimi mi hanno fatto dire "ancora un'ora e poi basta" come i platform e gli Zelda per N64.
La generazione attuale ha deluso? No! E' stata valida forse quanto la precedente, ma meno impetuosa, meno scioccante: sono mancati i terremoti come Tomb Raider e Mario 64, che hanno sconvolto il videogioco nel 1996, ma la qualità si è vista eccome. L'offerta non differisce troppo da quella che si aveva qualche anno fa. E l'innovazione non è mancata. C'è bisogno di ulteriore evoluzione? Forse no: non dovremmo dimenticare che il VG deve divertire, e spesso per divertire ci vuole semplicità e non 256 livelli di pressione sul pad. E spero che non consideriate innovazione il nemico che muore di vecchiaia e le ferite che si rigenerano se lasciate la console in standby per una settimana. MGS3 è un poutpourri di trovate geniali e di creatività, ma non credo che sia un apripista per il futuro. Forse l'implementazione della fisica che ha mostrato Half-Life 2 ha aperto nuove strade; in ogni caso, credo che ormai sia difficile inventare concept totalmente nuovi. Bisognerebbe ritornare a concentrarsi sul divertimento e non sulla quantità, il che vuol dire che bisognerebbe rivedere il Gold Saucer e il suo gioco di snowboard prima di proporre di nuovo al giocatore di evitare 200 lampi di fila su una piana tempestosa.
I portatili, soprattutto, dovrebbero giocare una grossa parte nel futuro prossimo. GBA è stato una delusione sotto molti aspetti: una console di port diretti e di giochini squallidi creati per un pubblico di under 12, tutti uguali e tutti ugualmente poco curati. Ora con DS e PSP sembra che ci siano le possibilità di offrire cose nuove, o per lo meno cose vecchie libere dal peso dell'eccessiva complessità raggiunta nei giochi attuali a causa di interfacce di controllo troppo sofisticate o di una possibilità di stoccaggio dati troppo grande.
PS: questo post potrà sembrare un tantino sconnesso. Lo è. Quindi siete pregati di non ribattere ad ogni mia affermazione, questi sono solo i miei 2 penny, gettati lì in un momento di discreta stanchezza intellettuale