Al contrario io ho pensato subito che se avesse attinto di più proprio a modelli come la serie di Moore, ne avrebbe tratto giovamento. Così com'è è tutto fortemente abbozzato, non solo a livello di ambientazione dove ogni ambiente o situazione scivolano via nella più assoluta piattezza, ma anche a livello di gioco non si ha mai il controllo della situazione. Un intero laboratorio e la collaborazione di Tesla, ma le armi più tecnologiche ci vengono affidate come un deus ex machina senza che noi possiamo decidere nulla.
Gli scontri con i lupi avvengono sempre nello stesso magazzino, non importa dove ci troviamo, e tutti con i medesimi pattern, idem dicasi per quelli più grossi, le cutscene hanno lo scopo di introdurre un livello ma non riescono mai nell'intento di legarlo a quello precedente, e ci si ritrova così in mano tanti mini set che, di fronte alle potenzialità di un soggetto del genere, non fanno altro che svilirne i punti di forza, risultando nel parto di una mente instabile la quale pur disponendo di un puzzle praticamente già bello che pronto, ha preferito confezionarci la scatola con i pezzi messi lì alla rinfusa, senza che nessuno si potesse incastrare nell'altro.
Paradossalmente proprio l'opera di Moore, francamente incompiuta, riesce ad essere più suggestiva di un mondo organico e coerente di questo mappazzone scomposto.
Di indelebili mi sono rimasti solo il dettaglio e l'animazione dei volti durante i dialoghi, anzi meglio, soprattutto quando recitavano col solo movimento degli occhi, davvero inarrivabile, e il senso molesto di più grande occasione sprecata che mi ricordi da molto tempo a questa parte...