Dopo aver completato Elden Ring spulciandone ogni anfratto e rovistandone ogni segreto, mi sono timidamente preparato per iniziare la mia prima run a Demon Souls.
Ebbene si, non l'avevo mai giocato prima, per cui questo remake su PS5 è per me l'occasione di assaporare uno dei classici che avevo saltato a piè pari al momento dell'uscita.
Dopo qualche giorno di mazzate prese a destre e a manca, di innumerevoli anime perse nei modi piu disparati, sto pian piano ingranando ed adattandomi al difficilissimo approccio richiesto da questo gioco.
Primo commento, Elden Ring al confronto era una passeggiata al parco. Qui si muore anche se inizia a tirare vento.
Secondo commento: ma che lavoro han fatto quelli di Bluepoint? Non posso apprezzare l'aspetto revisionistico lato gameplay (non avendo mai giocato l'originale) ma lato grafica e sonoro questo è forse il titolo più impressionante che mi sia capitato di giocare su next (ormai current) gen. Lato dettagli ed illuminazione siamo su livelli altissimi.
Terzo commento: ma chi se lo immaginava di doversi suicidare nel Nexus dopo ogni volta che si sconfiggeva un boss? Io no, e infatti ad un certo punto mi sono trovato un red phantom samurai all'inizio di un livello. Che mi oneshottava con lo sguardo. Rendendo di fatto inacessibile l'intero livello e il mondo. Così, de botto.
Quindi mi sono fatto una cultura su cosa fosse la world tendency.
Dopodiché ho passato due lunghissimi giorni a cercare di sconfiggere questo red phantom, provandone di ogni.
Fin quando, ormai allo sfinimento, ho trovato in un altro mondo l'arma adatta allo scontro.
Ora so che devo a) suicidarmi nel Nexus tutte le volte che ritorno in forma corporea, b) giocare offline.
Capolavoro.