Questa settimana ho letto tre notizie positive:
1. Tasso di disoccupazione in diminuzione.
Il tasso di disoccupazione è in diminuzione lenta e costante dal 2015, non inizia certo ieri e non ci sono stati cambiamenti, anche perché questo governo nulla ha fatto per creare lavoro. E' frutto di varie cose: il naturale riassorbimento dei disoccupati in eccesso dovuti alla fase più devastante della crisi (eravamo al 14% nel 2014); gli incentivi a pioggia regalati dal Jobs Act al padronato in questi quattro anni (finiti l'anno scorso) che con gli stessi soldi, se facevi investimenti pubblici, di posti di lavoro ne creavi dieci volte tanto, una timida ripresa della domanda internazionale dopo mesi di rallentamento (ma tornerà a rallentare, stando agli indici su produzione, ordinativi ed aspettative dell'industria tedesca, che è il nostro principale mercato di sbocco) . Quello che bisogna chiedersi è che tipo di occupazione è stata creata in questi quattro anni. Intanto l'orrore senza fine della legge Fornero tiene al lavoro le persone ben oltre l'eta della decenza, ed infatti leggendo i dati si nota che il grosso degli occupati è nella fascia over-50, poi lo stesso Jobs Act ha creato lavoratori di serie B, senza le sacrosante tutele che il vecchio Art. 18 garantiva loro. Infine c'è l'incidenza del part time che sarebbe ottimo se fosse volontario ed a parità di stipendio e non involontario e con molti meno soldi.
Per altro, dei 67mila lavoratori in più, infatti, ben 41mila sono partite Iva e contratti a termine, mentre 26mila sono le stabilizzazioni a tempo indeterminato derivanti dalla trasformazione di contratti in staff leasing.
2. Spread in (forte?) calo.
Per quello che vale, lo spread è calato perché l'Italia ha comprato la salvezza dalla procedura di infrazione, ed infatti...
3. Miglioramento dei conti pubblici, che ha evitato la procedura di infrazione.
...hanno da un lato fatto una manovra correttiva da 8 miliardi (che giuravano di non fare) che significa altra austerity e dall'altro hanno accettato ed anzi promosso nomine alla commissione e alla BCE di personaggi inquietanti che non faranno certo gli interessi popolari (Cristine Lagarde, per esempio, era quella che, quando stava al FMI, diceva che la gente viveva troppo e aspettative di vita alte e conti pubblici sotto controllo non andavano d'accordo)
Possiamo cominciare a dire che sono effetti della politica di questo governo o è ancora presto?
Almeno in parte, sulla 2 e la 3 devono aver avuto un ruolo, direi.
Insomma, economicamente c'è della luce in fondo al tunnel o è solo un fuoco di paglia?
Il loro merito è quello di parlare e far parlare solo d'altro. Anche perché si fa fatica a capire quale sarebbe la politica economica di questo governo.